Metti
due attori da Blockbuster, Hugh Jakman (Australia, X Men) e
Jake Gillenhall ( Donnie Darko, I segreti di Brokeback
Mountain), affiancati da colleghi di valore come Viola Davis, Maria
Bello e Terrence Howard ; aggiungi una storia forte, intrigante,
oscura, con tutti gli ingredienti del mistero sapientemente dosati :
paura, sorpresa, orrore, ritmo e riscatto. Dovrebbe automaticamente
uscirne una ricetta vincente ai botteghini, ma nel caso di Prisoners,
di Denis Villeneuve così non è stato. Forse perché uscito in un
periodo sfavorevole, forse perché non adeguatamente promosso, è un
fatto che questo bel thriller, almeno in Italia, è stato un vero
flop. Vale la pena recuperare in dvd.
Occorre
mettere subito le mani avanti, non siamo in presenza di pietre
miliari del genere, come Il Silenzio degli Innocenti o Seven, ma per
tutti coloro che amano storie inquietanti da cui essere “presi”,
Prisoner è davvero caldamente consigliato: una serata casalinga in
cui le scarse 3 ore del film volano a gran velocità.
La
storia è ambientata in una località fredda e piovosa della
Pennsylvania, dove la famiglia dell’edile Keller Dover (Hugh
Jackman) vive una tranquilla vita piccolo borghese, fatta di pochi
lussi e affetti sinceri, come quello con la famiglia di Nancy e
Franklin Birch (Viola Davis e Terrence Howard), con cui condividono
le ricorrenze e le esperienze di gioco con i rispettivi figli.
Durante un pranzo del Ringraziamento, mentre i grandi chiacchierano
felici, le piccole figlie delle due coppie, Anna e Joey scompaiono
nel nulla, facendo precipitare i genitori nella disperazione. Viene
da subito individuato come fulcro della vicenda un misterioso camper,
e additato come responsabile dell’atto criminoso un giovane
ritardato, Alex Jones. Il caso viene affidato all’ispettore Loki
(Jake Gillenhal), un poliziotto scrupoloso, intuitivo e brillante che
non si ferma alle facili conclusioni e che oltre a seguire le tracce
delle due piccole vittime, deve controllare anche le mosse misteriose
dell’esasperato papà Keller Dover, il quale decide di procedere
autonomamente alle indagini con metodi del tutto personali….Da qui,
personaggi e colpi di scena si susseguono fino all’ultimo istante
del film, senza mai un calo di ritmo o un momento di stallo.
Prisoners
è un meccanismo molto ben congegnato, un lavoro di scrittura, regia
e fotografia fatto con estrema cura, e con un cast ispirato e
credibilissimo. Anche la natura del luogo, cupa e piovosa ha dato il
suo prezioso contributo alla storia. A quanto pare, però, costruire
un film correttamente in tutte le sue parti non è sempre garanzia di
successo. Ma anche questo, in fondo, è un inquietante mistero !
Francesca
De Toma
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