giovedì 31 luglio 2014

Punti Verde Qualità



Correva l'anno del Signore 2012, quando i magistrati di piazzale Clodio indagavano su i Punti Verde Qualità, “il marcio che affiora dalle indagini e la vagonata di quattrini pubblici buttati al vento, è impressionante”.
Punto Verde Qualità è l'espressione scelta per indicare un innovativo programma per il recupero di aree abbandonate.
Nei PvQ. spesso sono presenti bar, campi sportivi, asili nido, ludoteche, palestre, piscine, bagni pubblici e aree ludiche per i cani.

I PvQ, sono nati a Roma con Rutelli e transitati con Veltroni, nel quinquennio agli sgoccioli della gestione Alemanno sono finiti sotto indagine.

Ricordiamo che per attirare investitori privati il Comune si faceva da garante.
Oggi anno del signore 2014, la situazione qual'è?
Per garantire l'investimento e i mutui di chi rilevava i PvQ messi a bando, le amministrazioni di destra e sinistra hanno ampliato allegramente le fideiussioni con le banche fino a raggiungere la cifra di 408,7 milioni di euro.
Complice la crisi economica che ha fermato i cantieri e le inchieste che nel 2012 hanno sradicato la struttura incaricata di gestire il progetto, ci sono almeno 30 concessionari in grave sofferenza economica.
319 milioni di euro sono i soldi che i concessionari devono restituire alle banche, soldi garantiti da Roma Capitale dalle cui casse sono previste uscite enormi, quasi 20 milioni di euro.

Un buco nero senza fine, di cui è difficile individuare le responsabilità.

Ricordiamo in una nostra in intervista fatta all'Assessore all'Ambiente Estella Marino riguardo relativa ai PvQ:

Tra il suo assessorato ci sono anche i punti verde qualità, considerando gli scandali del passato, quali sono e se ci sono i reali vantaggi?

Riguardo ai Punti Verde Qualità occorre, a mio avviso, fare una distinzione. L’idea di partenariato pubblico-privato come strumento per lo sviluppo, la cura e la manutenzione di aree pubbliche offre numerosi vantaggi per la valorizzazione del bene comune e per la competitività del territorio. Se interpretato inoltre nella direzione più condivisa, non solo di profitto, ma di valore sociale generato e distribuito, il partenariato si presta alla produzione di benessere e socialità.
Nel caso dei PVQ, così come li abbiamo conosciuti, nonostante l’idea fosse sicuramente positiva, la sua realizzazione ha incontrato le difficoltà legate a uno strumento normativo fragile e, purtroppo, a rischio di deformazione verso gli interessi, non sempre leciti, del privato.
I vantaggi però dell’idea generale, se ben configurata, sono tanti e fanno leva sulla capacità delle amministrazioni locali di collaborare con le imprese per la promozione della competitività del territorio, del benessere locale e degli abitanti. È importante definire obiettivi comuni, a livello valoriale, politico e tecnico e configurare gli strumenti per attuare i suddetti obiettivi, verificando gli effetti della loro realizzazione con un chiaro investimento nei controlli.
In una città grande, complessa e ricca di aree verdi come Roma, la valorizzazione di questi spazi deve adottare diverse formule: in primis l’impegno dell’amministrazione, poi la collaborazione con cittadini e associazioni attraverso l’adozione di aree verdi, gli orti urbani e le formule di sponsorizzazione e partenariato pubblico-privato per valorizzare gli spazi e per migliorarne la fruizione da parte dei cittadini.
A oggi, avendo ereditato una situazione molto complicata, stiamo lavorando a soluzioni che permettano agli operatori in regola e con progetti validi di continuare nel loro lavoro e ai cittadini di poter usufruire di maggiori servizi anche nelle aree verdi nella propria città”.

Il Sindaco di Roma Capitale e l'Assessore Estella Marino, si ritrovano a dover gestire una nuova emergenza.




All'osteria der vino e ciambellino



Dopo il grande successo dell’anno scorso al “Giardino degli Aranci” , Paolo Gatti e la sua compagnia torna in scena per tutto il mese di agosto con un altro capolavoro all’insegna della romanità. Quest’anno al Teatro Petrolini, storico locale nel cuore di Testaccio “All’osteria der vino e der ciambellino”.
Un gruppo di giovani romani (Nino, Teresuccia, Nunziata) ha come luogo di incontro l’Osteria , frequentata sia dal popolo da gente del clero (per conoscere le “peccaminose” usanze dei loro fedeli) come l’abate Luigi o suor Paola . In quest’aria di armonia si chiacchera, si discute su ciò che accade ai nostri personaggi e “nella città eterna” ; il tutto accompagnato da “un bel bicchier de vino e du’ stornelli”. Al buon oste non rimane altro che assecondare le bizzarre iniziative dei giovani ragazzi a “suon di chitarra”.
Spettacolo divertente e scorrevole che nasce da un’idea del Maestro Paolo Gatti, dopo attente ricerche e studi sulla romanità. Lo scopo è quello di far conoscere la vera canzone romana che ormai sta scomparendo.
I personaggi di Nino, Teresuccia, Nunziata e abate Luigi o suor Paola saranno interpretato da attori diversi ogni settimana.
Lo spettacolo è diviso in 3 parti per una durata totale di un’ora e mezza.
Scritto, diretto ed interpretato da PAOLO GATTI, con Priscilla Baldini, Fulvia Borella, Orazio Caputo, Emiliano Pandolfi, Alessandro Bevilacqua, Irene Cedroni, Alessandra Cosimato, Marcello Vanni, Francesca del Vicario, Ludovica di Donato, Fernando Gatta, Luca Paniconi, Chiara Trabolotti, Martina Zuccarello.

Sagra della Panonta 2014 a Riano


Dal 31 luglio al 3 agosto 2014 torna la Sagra della Panonta di Riano.
Quattro serate di cucina, musica, giochi, sport, spettacoli, animazione per bimbi, riffa, simulazione emergenza sanitaria, il tutto arricchito da un mercatino dell'usato e artigianato.
Menu a prezzi specialissimi e spettacoli.
Per il programma dettagliato consultare la pagina facebook della manifestazione.



Il calendario degli Eventi sarà pubblicato nelle prossime settimane.

Editoriale: “Povertà e grande Dignità”



Una Signora anziana, disperata, piange, ha una busta in mano.
Mi fermo, chiedo che succede, se posso essere utili, mi racconta, tutta la sua storia, caratterizzatati da difficoltà, malattie, solitudine, disperazione.

Naturalmente pensione sociale, ha più di 82 anni, ogni mese deve scegliere cosa dover pagare e cosa rimandare, rovista negli scarti del mercato per sopravvivere, per poter mangiare un pò di frutta o verdura, come dice lei: “toccata ma commestibile, carne e pesce ho dimenticato il sapore”.

Finché un giorno arriva una raccomandata, ma lei è in ospedale, non può riceverla.

Torna a casa, trova l'avviso di giacenza, preoccupata va immediatamente alla posta, ritirare questa famigerata lettera, "una diffida legale formale", panico, piange che cosa ho fatto mi chiede...

Signora si tranquillizzi non è nulla, probabilmente si sarà dimenticata di pagare una bolletta!

Mi risponde: “Io non ci capisco niente mi può aiutare”?

Certamente, vado a casa sua, una casa modesta, troppo modesta, ma dignitosa, molto dignitosa, non ha televisore, il canone un lusso, mi vuole offrire ad ogni costo qualcosa, ma in casa non ha nulla, apre il frigorifero c'è solo una bottiglia d'acqua, che per me va più che bene.

Cerchiamo questa bolletta e scopriamo che è stata pagata in ritardo ma onorata, scopro anche che ha mandato il fax dell'avvenuto pagamento come richiesto, scopro anche che la bolletta le è stata rinviata e nuovamente e ripagata, scopro anche che per la giacenza della lettera più di 10 giorni l'è stato richiesto 0.52 centesimi, che saranno mai direte voi, ma per una donna che le sono rimaste 10 euro per arrivare al 5 del mese successivo sono tante, troppe, significa un tozzo di pane.

Chiamo il numero verde naturalmente dal mio telefono, lei in casa non ha telefono e cellulare, dopo tanto sbraitare finalmente mi danno udienza.

Risultato?

Sembra, dico e ripeto sembra, che il problema è risolto, per il rimborso deve fare una raccomandata lei all'ufficio reclami, impensabile, i quali prenderanno in esame la pratica e verificheranno se la Signora ne ha veramente diritto, poi dopo tre mesi la liquidano, se tutto va bene, per una cosa che lei ne ha diritto immediatamente, ma le cose vanno cosi i doveri subito, i diritti dopo...

Cerco di spiegarlo, lei in disperazione mi dice: “ti ringrazio sei stato gentilissimo, per me va bene, io sono anziana, che posso fare? Ora devo solo aspettare la donna in nero che viene e mi portare via, mi dispiace per voi che ancora dovrete lottare per sopravvivere”... 


mercoledì 30 luglio 2014

Roma, “I bassifondi del barocco”



L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici presenta, dal 7 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015, nelle Grandes Galeries la mostra 'I Bassifondi del barocco.
La Roma del vizio e della miseria', curata da Francesca Cappelletti, professore di storia dell'arte moderna dell'Università degli Studi di Ferrara, e Annick Lemoine, responsabile del dipartimento di Storia dell'arte dell'Accademia di Francia a Roma e professore all'Università di Rennes 2.
L'esposizione è ideata e organizzata nell'ambito di una collaborazione tra l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici e il Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, dove verrà presentata dal 24 febbraio al 24 maggio 2015.
I Bassifondi del barocco” svela il lato oscuro e indecoroso della Roma barocca, quello dei bassifondi, delle taverne, dei luoghi di perdizione.
Una Roma “alla rovescia”, abitata dai vizi, dalla miseria e da eccessi di ogni tipo, che è all'origine di una stupefacente produzione di opere, ricca di paradossi e invenzioni destinati a sovvertire l'ordine stabilito.

Ucraina “Soltanto ieri”.



Mostra fotografica di Franco Lubrani (ingresso libero)

Salotto di Genti e Paesi ospita la mostra fotografica di Franco Lubrani: Ucraina - Soltanto ieri.
Soltanto ieri, in termini reali appena tre anni fa, il fotoreporter Franco Lubrani, si è recato in Ucraina per un servizio fotografico ispirato al libro di David Eramo 'Amore o Amare' (Gangemi editore 2013), una struggente storia d’amore ambientata nella città di Kiev.
Ripercorrendo i luoghi del libro il fotografo ha potuto fissare immagini di gente in pace, in ambienti idilliaci, di esultanza  genuina e colorita in occasione della celebrazione della Festa Nazionale della Liberazione, negli stupendi scenari di Kiev. La 'Città giardino dalle Cupole d’oro'.
Nulla, allora, lasciava presagire che quegli stessi luoghi, dove gli innamorati s’incontravano discretamente, dove la gente percorreva serena le eleganti via della città , attente alle loro personali occupazioni, sarebbero diventati il teatro di una dolorosa guerra civile, tuttora in atto. 

Genti e Paesi ha voluto ospitare nel suo salotto le immagini proposte da Franco Lubrani come una riflessione, rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, ad adoperarsi affinché ogni genere di discordia possa essere il momento di riflessione sul bene irrinunciabile della pace e della concordia. 
Pio XII ammoni, purtroppo invano 'Niente è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra' E fu profeta.
Salotto di genti e paesi
via adda 111 roma
dal 20 luglio 2014 al 31 ottobre 2014
dal lunedì al venerdì: 9-19 orario continuato
sabato : 9-18 orario continuato (in luglio e agosto orario 9-14)
Ingresso Libero

Il calendario degli Eventi sarà pubblicato nelle prossime settimane.

Bonfantini occupati i 250 mq del negozio


Occupato un altro negozio in via San Giovanni Bosco, le occupazioni nell'ex X Municipio non si fermano, nonostante le segnalazioni dei residenti, l'impegno politico del M5S, la situazione non cambia: "Non sappiamo più come mettere in evidenza il tema, c'è il rischio che si degeneri"

Questa volta ad essere occupato è l'ex negozi di Don Bosco, lo storico negozio Bonfantini. L’ennesima occupazione, nel quartiere di Don Bosco, via Flavio Stilicone è terra di nessuno, le occupazioni sono molte.
Di questa problematica già c'eravamo occupati con due nostri articoli uno del'11 Aprile dal titolo “Via Flavio Stilicone “The Bronx” e l'altro del 23 Maggio dal titolo “Le occupazioni di via Flavio Stilicone”, ma la situazione non è cambiata, forse peggiorata.
Il Capogruppo M5S Monica Lozzi scrive a Tuscolanotoday: “Non so più come fare per porre il tema all'attenzione della Presidenza del Municipio  affinché interessi concretamente gli organi comunali che hanno potere per intervenire sulla situazione ormai fuori controllo”.
Il Movimento Cinque Stelle ha presentato una mozione in alula a novembre, ma ancora nulla, nessun risultato concreto. Nel testo, sottoposto all’attenzione del Presidente Fantino, si ricordano le denunce dei condomini in merito ad “attività illecita all'interno di alcuni dei locali occupati”. 
Ricordiamo il vero problema non è l'emergenza abitativa ma quello di una criminalità sempre più importante, spaccio di droga, prostituzione e il business illegale legato alle occupazioni abusive dove vengono richiesti ca. 6000 euro per ogni apertura delle serrande dei negozi da occupare e un canone mensile alle persone che abitano i negozi.
Sempre in una nostra intervista fatta al Consigliere Municipale del VII Christian Lelli ci dice:
"Sicuramente Via Flavio Stilicone è un argomento spinoso, ma la caratteristica che mi ha sempre distinto e caratterizzato è la mia onestà intellettuale.
Il problema abitativo è un serio problema, la mia solidarietà a chi non ha casa o l'ha persa.
Con via Flavio Stilicone non ci troviamo solo di fronte un problema abitativo ma un vero problema di sicurezza.
Via Flavio Stilicone è una delle vie più densamente abitate non solo del ex X Municipio ma d' Europa, ci troviamo di fronte ad un serio e vero problema sociale, di criminalità.
Negozi e sotto negozi con bombole per il gas, senza controllo, allacci abusivi, ci sono diverse denunce ed esposti.
Mi sono più volte confrontato con le istituzioni, il vero problema come dicevo è di criminalità, spaccio di droga e prostituzione, che mettono in serio pericolo tutti i cittadini.
C'è una situazione bizzarra il Municipio ha rilasciato dei certificati di residenza alle persone residenti in locali la cui destinazione catastale è C1.
E' un'impegno personale voler vederci chiaro, cercare di risolvere il problema con i servizi sociali, tutelare i cittadini, la mia sensazione è che la proprietà dei locali, il Municipio, il Comune non hanno interesse a muoversi.
Sono veramente preoccupato per l'incolumità dei residenti".
Esistono, esposti alla Procura, due alla Polizia Municipale per abusi edilizi (5/4/2013 e 8/3/2013), denunce all'INPS, rilievi dello stato di fatto e della pericolosità urbana delle cucine allacciate nei seminterrati, impianti elettrici artigianali, interventi delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del Fuoco e una diffida di ottobre 2013 avanzata dai condomini nei confronti degli Enti Pubblici interessati (INPS, MunicipioVII e Comune) al fine di intervenire ognuno per quanto di propria competenza per risolvere il problema.
I locali abusivamente occupati sono di proprietà dell'INPS e per essi l'Ente paga i ratei condominiali con i soldi della collettività mentre dal loro regolare affitto potrebbe ricavare degli utili.

L'occupazione di Bonfantini questa volta ha riguardato uno stabile “di almeno 250 mq su due piani”, non è una struttura che possa passare di certo inosservata.
Quanto riportato dal Capogruppo del M5S "Quelle occupazioni, purtroppo, celano dietro al problema dell'emergenza abitativa un problema di criminalità già più volte denunciato anche dagli abitanti della zona. La politica sembra che non vuole prendere posizione, perché ha paura di mettersi contro tutti i movimenti e le persone che vivono il problema dell'emergenza abitativa”.

L’esistenza di un’ emergenza abitativa che colpisce importanti fasce della popolazione romana, non ha nulla a che vedere con episodi di criminalità, tutto il nostro rispetto e la nostra solidarietà a chi ha difficoltà, ma il problema di criminalità è altra questione, va ricordato che i principali movimenti per la casa hanno da sempre hanno preso le distanze dalle occupazioni di quei negozi.

Un problema serio, un problema sociale che sicuramente deve essere affrontato e risolto.



Offerte di lavoro? "Ecco i nuovi bandi"!


Chi dice che il lavoro non c'è dice delle falsità. Il lavoro c'è ma è gratis naturalmente con spese a carico.
E' stato pubblicato l'avviso pubblico del Mibact, cerca artisti per iniziative culturali, a titolo gratuito e con spese a carico.
Lavorare a titolo gratuito, dopo i contratti a tempo determinato, le finte partite iva utilizzate come dei veri impiegati, con tanto di beggiata, dopo i co.co.co, (contratto di collaborazione coordinata e continuativa ), e i co.co.pro, (contratto di collaborazione a progetto ), arriva una nuova genialata, il lavoro a titolo gratuito.
Già il termine gratuito ci disturba, decisamente, ci disturba, ci indigna, aggiungiamoci che naturalmente le spese sono a nostro carico, giustamente se uno deve dare “una fregatura o la da bene o lascia stare”, il tutto per promuovere un'iniziativa del ministero dei Beni Culturali, quindi bisogna pagare di tasca propria la polizza assicurativa (obbligatoria) e i diritti Siae.

E' l'occasione che tutti tanto aspettavamo, è l'occasione che offre, con un Bando pubblico, dal ministero presieduto da Dario Franceschini, rivolgendosi a persone "singole o associate (associazioni culturali, singoli artisti, complessi) per la realizzazione di eventi culturali (musica, teatro, danza, letteratura, etc.) presso i luoghi di eccellenza della cultura", in occasione della manifestazione nazionale "
Notti al Museo".
Il bando del Mibact è animato da scopi di alto valore intellettuale e creativo, si legge nell'avviso: “Scopo dell’iniziativa è di promuovere la creatività italiana in alcuni dei luoghi della cultura statali più significativi, contribuendo, altresì, a potenziare l’offerta in occasione delle aperture notturne e ad attrarre, di conseguenza, un numero più ampio di visitatori attraverso altre espressioni d’arte”.
L'idea di incentivare, stimolare e invogliare le visite a musei, pinacoteche e monumenti, permettendo l'apertura delle sedi alle ore serali, aumentando l'offerta con performance artistiche da realizzarsi in sede è prezioso.
Finalmente un'iniziativa concreta per valorizzare il nostro patrimonio culturale, che non riesce inspiegabilmente a decollare, non riesce a garantire un ritorno economico adeguato.
È significativo il disappunto nella lettera pubblica che un violoncellista, il maestro Michele Spellucci, indirizza al ministro Dario Franceschini:
Gentilissimo Ministro Dario Franceschini,
Gentilissima Dottoressa Anna Maria Buzzi,
Mi chiamo Michele Spellucci, sono un violoncellista, diplomato nel mio strumento con buoni voti al Conservatorio di Milano
...
Mi posso definire quindi a pieno titolo un operatore dello spettacolo o operatore culturale che dir si voglia.
Data la attuale, terribile situazione economica generale italiana ed in particolare le tragiche condizioni in cui versa la cultura nel nostro paese, ho accolto con un guizzo di entusiasmo la notizia della pubblicazione di un bando da parte del Mibact per animare con eventi culturali la manifestazione “Notti al museo”.
...
Sembra essere davvero allettante e promettente ed il mio animo artistico si entusiasma al solo pensiero di poter proporre una serie di attività culturali in un progetto che condivido. Quindi scarico il bando e lo scorro con attenzione.
...
Ma il punto due comincia a riservare le prime sorprese:
“Il presente Avviso è rivolto a persone fisiche e giuridiche che intendano realizzare eventi culturali a titolo gratuito in favore del Ministero, ad esclusione di organizzazioni partitiche o politiche.”
...
Passi che i tempi sono bui per tutti, c’è la crisi e se non si investe sulla cultura, la cultura sarà destinata a morire. Passi anche che io son uno dei primi a sostenere che non si debba aspettare lo Stato per fare cultura perché lo Stato non ha nessun interesse alla diffusione della cultura stessa. Passi che da anni ormai ho deciso di mantenermi con un altro impiego e di dedicare tutto il mio tempo libero alla diffusione culturale a titolo completamente gratuito. Ora però da cittadino onesto, che vanta il regolare pagamento delle tasse, mi aspetterei che fosse il Vostro Ministero a cominciare ad investire in questa benedetta cultura e non che Voi dopo anni di insofferenza e di tagli e di totale apatia richiediate a me e a tutti coloro che con la cultura lavorano e tentano di sopravvivere di sponsorizzare a titolo gratuito i Vostri eventi per “potenziare l’offerta” e “attrarre un numero più ampio di visitatori”.
...
Ma qui arriva l’incredibile ed amara sorpresa.
L’articolo sei punto uno recita:
“il proponente dichiara di essere in possesso di adeguata polizza assicurativa di responsabilità civile per danni a persone e cose, esibendone copia a richiesta dell’Amministrazione”
Punto comprensibile, non sia mai che con il mio strumento inciampi su una statua del Canova distruggendo il patrimonio artistico che va valorizzato. Però questo fa sì che per collaborare con il Vostro Ministero, non solo sarei costretto a lavorare per la gloria, ma sarei costretto anche a farmi carico della stipula un’assicurazione privata. Quindi passiamo dal volontariato alla sponsorizzazione.

Ma non finisce qui, purtroppo.
Articolo sei punto due:
“il proponente si impegna ad osservare tutte le norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali, spettacoli da svolgersi in luogo in pubblico e/o aperto al pubblico”

Ho impiegato del tempo per decifrare l’orribile senso di questo articolo. Già perché fatte salve tutte le norme di sicurezza del caso, che daremo per scontate, le altre norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali e spettacoli in Italia hanno un solo nome: SIAE. Già perché essendo io il proponente dell’evento culturale mi caratterizzo agli occhi della SIAE come organizzatore e per cui secondo legge a me spettano gli adempimenti in materia di diritti d’autore con tariffe fisse (nel caso specifico farebbe fede la tabella per gli spettacoli gratuiti… direi) che variano dai 73,40€ ai 425,80€..

Quindi, Signor Ministro e Signora Direttrice Generale, scusandomi della mia lungaggine nell’illustrare la situazione, tiro le somme del Vostro bando:
Il Ministero chiama a raccolta tutti gli operatori culturali per organizzare eventi che rendano più appetibile una propria iniziativa. Questa chiamata a raccolta non prevede però solo la beffa di essere a titolo completamente gratuito ma anche il danno di prevedere una serie inspiegabile di oneri a carico degli operatori culturali stessi.

Ora, con tutto il cuore, Signor Franceschini e Signora Buzzi, Vi chiedo: CON QUALE CORAGGIO????
....
Cordialmente
Michele Spellucci”
 
Quindi volete lavorare? Se si possibilmente dovreste anche pagare voi, bando all'ironia che in questo caso risulta facile, noi non vediamo nessun problema e non riusciamo a capire perché tanto scalpore, lavoriamo gratis? Certo che si e nello stesso modo quando arriva la l’Irpef ,l’Iva, l’Irap, l’Ires, la Tasi, la MiniImu, la IUC e quant'altro, la rispediamo al mittente tanto è gratis.

lunedì 28 luglio 2014

Tracine: come difendersi?


Terme di Caracalla


Le Thermae Antonianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell'antichità, furono costruite nella parte meridionale della città per iniziativa di Caracalla, che dedicò l'edificio centrale nel 216 d.C. La pianta rettangolare è tipica delle "grandi terme imperiali". Le terme non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell'edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull'asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e le natatio; ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente attorno alle due palestre altri ambienti. Le Terme di Caracalla sono uno dei rari casi in cui è possibile ricostruire, sia pure in parte, il programma decorativo originario. Le fonti scritte parlano di enormi colonne di marmo, pavimentazione in marmi colorati orientali, mosaici di pasta vitrea e marmi alle pareti, stucchi dipinti e centinaia di statue e gruppi colossali, sia nelle nicchie delle pareti degli ambienti, sia nelle sale più importanti e nei giardini. Per l'approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell'acquedotto dell'Acqua Marcia, l'Aqua Antoniniana. Restaurato più volte, l'impianto termale cessò di funzionare nel 537 d.C.

Estate Romana

Dal 23 luglio 2014 fino a Venerdì 8 agosto andrà in scena “Il barbiere di Siviglia” alle Terme di Caracalla di Roma.
Musica di Gioacchino Rossini e Regia Lorenzo Mariani.
Breve racconto del Musical: Il conte d' Almaviava, uomo spagnolo ricco e potente, si innamora di Rosina, una giovane orfana sivigliana, di cui il tutore Bartolo è innamorato e deciso a sposare.
Per evitare sorprese il tutore tiene Rosina segregata in casa proibendole ogni contatto con l' esterno.

Il conte d' Almaviava per vederla e parlarle va in incognito a Siviglia sotto il nome di Lindoro.

Figaro, barbiere di Siviglia, lo riconosce e deciso ad aiutarlo escogita con lui alcuni stratagemmi per far sì che il conte riesca a comunicare con l' amata attraverso dei biglietti.

Bartolo gelosissimo decide di sposare Rosina e per screditare l' avversario lo calunnia.

Figaro interviene con i suoi maneggi e farà di tutto affinchè il tutore Bartolo non l' abbia vinta.

Le repliche verranno presentate nei seguenti giorni:
Lunedì 28 luglio, ore 21.00
Mercoledì 30 luglio, ore 21.00
Venerdì 1 agosto, ore 21.00
Martedì 5 agosto, ore 21.00
Mercoledì 6 agosto, ore 21.00
Venerdì 8 agosto, ore 21.00


Il calendario degli Eventi sarà pubblicato nelle prossime settimane.

La criminalità nei quartieri romani


I commercianti e gli abitanti di Centocelle hanno paura. Nel quartiere ogni volta che si manifesta un episodio di criminalità si respira un' aria pesante. C' è rabbia soprattutto per le promesse di sicurezza mai mantenute, per le richieste di più vigilanza negate, per una campagna elettorale del sindaco che annunciava programmi a salvaguardia dell' incolumità pubblica che non è stato in grado di mantenere.
Dovrebbero esserci più controlli sulle strade, purtroppo siamo vittime della lentezza e la criminalità in zona avanza a piè pari.
Nei soli quartieri di Centocelle e Torpignattara, sono stati controllati 30 mezzi e 130 persone, di cui ben 30  sottoposte ad arresti domiciliari, effettuati 14 controlli a phone center, internet point ed esercizi pubblici maggiormente frequentati da pregiudicati, con risultati veramente allarmanti.
Se provate a cercare su Wikipedia il termine criminalità ecco quello che esce fuori: “tipo di attività umana in cui si manifestano violazioni di regole o leggi per le quali un'autorità costituita può in ultima analisi prescrivere una pena. Il soggetto che pone in essere tali attività viene detto criminale. Quando l'attività criminale vede la partecipazione di più persone in gruppi più o meno articolati, si parla di criminalità organizzata. Le sanzioni variano ampiamente a seconda della gravità del reato o dell'infrazione commessa e possono includere, per esempio, una pena detentiva di carattere temporaneo volta a riformare il comportamento del condannato”.  
Ci troviamo purtroppo di fronte a una realtà inquietante, dove i delinquenti sono sempre più aggressivi e sfrontati.
Situazione sempre più pericolosa, i cittadini non sono più tranquilli, basta con i quartieri stile Bronx!


Federica De Sanctis






Editoriale: Il Litorale Romano


Scenario deprimente e desolante quello che accompagna il litorale romano, spuntano bottiglie di plastica, fogli di giornale, mozziconi di sigarette, buste, pezzi di legno, vetri, scarti di pesce, resti di cibo felicemente consumato, spazzatura di ogni genere, il tutto la fa da padrone lungo le spiagge libere di Ostia.

Non è proprio un gran bel vedere, per quella striscia di sabbia che rappresentare il punto di riferimento per tanti romani.

La spiaggia sembra una vera e propria discarica a cielo aperto, l'inciviltà regna.

Un vero take away per gabbiani e roditori!

Le spiagge di Ostia sono belle ma sporche, è il commento più frequente tra chi in questi giorni affolla il mare di Roma.

Rifiuti, ogni dove e pochi servizi, fare una passeggiata sulla battigia significa ammirare secchioni stracolmi, buste che fanno kitesurf, giornali alla deriva, si vede il passaggio dell'inciviltà, del mal costume, unito ad una carenza dei servizi crea una miscela indecente.

In questo paesaggio come se niente fosse si vedono ombrelloni aperti, sdraio, teli distesi su la sabbia, persone in acqua, “bandiere nere” inoltre per le acque di Ostia, Fiumicino, Santa Marinella, Torvaianica.
Altissime concentrazioni di inquinamento microbiologico: è questo quanto emerge dai monitoraggi di Goletta Verde, il laboratorio mobile di Legambiente, effettuati lungo i 329 chilometri di costa laziale.
Diciotto dei 24 campioni prelevati, hanno rivelato la presenza di scarichi non depurati adeguatamente, ben al di sopra dei limiti di legge.
Le foci di fiumi e torrenti si confermano punti critici della campagna di prelievi, realizzata insieme al Consorzio obbligatorio degli oli usati; 13 dei tratti più inquinati superano addirittura del doppio il limite imposto dalla normativa sulle acque di balneazione.

Situazione poco rosea, una spiaggia in pessime condizioni, un mare peggiore, per chi ama la spiaggia libera una situazione veramente disagiata, aggiungiamoci che la spiaggia libera da quest’ anno non è più dotata di regolare servizio di pulizia dell’arenile, assistenza balneare e servizi igienici funzionanti.
Infatti c’è sporcizia ovunque nella spiaggia libera.
Niente toilette, niente chiosco, niente bagnini di salvataggio, niente di niete.
Peccato la spiaggia libera di Ostia torna alle romane ai romani e ai turisti peccato che è impraticabile.


Federica De Sanctis 


 

domenica 27 luglio 2014

“L’erba magica”


Mai sentito parlare dell'Artemisia Annuale?
Altro non è che una piccola pianta erbacea la cui altezza può variare da 5 a 15 dm ed ha un forte odore aromatico.
Questa pianta è stata usata per molto tempo nella cura di numerose malattie, tra cui le dermatiti e recentemente è stata utilizzata anche contro la malaria. Secondo alcuni studi medici l'Artemisia Annuale ha le seguenti proprietà medicamentose:
1) antibatterica, blocca la generazione dei batteri;
2) antisettica, rallenta lo sviluppo dei microbi;
3) digestiva;
4) febbrifuga, abbassa la temperatura corporea;
5) antitumorale.
Siete a conoscenza di quale sia una delle malattie più mortali del nostro pianete? Il cancro.
Uno studio accurato ed approfondito sull’Artemisia Annuale ha evidenziato che questa "erba magica" in realtà può distruggere fino al 98% delle cellule cancerogene in sole 16 ore. 
Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule "cattive", e lascia quelle "buone" intatte.
Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno l'Artemisinina, derivata dalla pianta, si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.
Vi chiederete allora perché non commercializzare questa erba portentosa? Semplice perché la soluzione al problema sarebbe troppo rapida e le case farmaceutiche non trarrebbero più profitto dalla salute dei poveri pazienti.
Federica De Sanctis



venerdì 25 luglio 2014

Intervista a Estella Marino


E' nata a Roma il 25 dicembre 1975.
Laureata in Ingegneria ambientale master in Economia e gestione ambientale e un dottorato in tecnica urbanistica.
Lavora come tecnico nella PA occupandosi di ambiente, sostenibilità, governo del territorio ed edilizia residenziale pubblica. Oltre che di ambiente e territorio, nella sua attività politica si è occupata di diritti civili, parità di genere e rifiuti, guardando sempre alla promozione delle buone pratiche da raggiungere attraverso il rinnovamento, il merito, le competenze e la trasparenza.
Grazie alle sue competenze è stata nominata Responsabile Ambiente e Sostenibilità del PD Roma fino alle ultime elezioni amministrative quando ha deciso di candidarsi al consiglio comunale di Roma Capitale.
Con 9.221 preferenze è risultato il consigliere comunale del Pd più votato della Capitale.


Assessore Estella Marino, l'Assessorato all'ambiente è sicuramente complesso da gestire, in questo periodo è il più bersagliato dalla critica dei cittadini e comitati di quartiere, la stampa naturalmente non si è risparmiata, pero ci sembra strano che il “problema Ama” sia scoppiato in maniera prepotente e improvviso solo in questo anno, secondo lei, Assessore quale sono le vere cause?


Le cause sono molte, dalle carenze legate agli impianti che trattano i rifiuti alla fragilità di un sistema non progettato per il riuso, il riciclo e il recupero dei materiali. Tutti problemi che però affondano le radici nel passato, nella presenza di una grande discarica: ecco il tassello che ha viziato tutto il processo di gestione.
Era tutto sommato facile e apparentemente economico, in barba alle disposizioni e alle indicazioni italiane ed europee, raccogliere i rifiuti per strada e buttarli dentro una buca, con i rischi sanitari, ambientali, economici.
Oggi Roma produce circa 3.000 tonnellate ogni giorno di rifiuti indifferenziati e riesce a trattare esattamente questa quantità nei 4 impianti TMB (2 Ama e 2 Colari) e nel Tritovagliatore di Rocca Cencia (Colari). A seguito della scadenza del Commissariamento sui rifiuti, scaduto e non rinnovato il 7 gennaio 2014, infatti, Roma non può usufruire degli impianti TMB di Viterbo, Colfelice e Albano Laziale che costituivano la cosiddetta “ridondanza”, una valvola di sfogo per la Capitale perché permettevano a Roma di reggere anche i momenti di stress come nei periodi di produzione maggiore o durante guasti e interventi agli impianti. Questo combinato di fattori ha evidenziato la fragilità e la rigidità del sistema.
Un sistema rigido perché tutto era programmato per la discarica, dai mezzi per la raccolta fino agli impianti presenti in città. Un sistema fragile perché gli impianti esistenti da molto tempo lavorano al limite delle loro capacità e, in questo contesto, basta un piccolo guasto per creare problemi a tutto il ciclo di raccolta e smaltimento.
Una causa dunque? Aver pensato per troppi anni che la discarica di Malagrotta potesse essere la soluzione allo smaltimento dei rifiuti della Capitale.
  
La chiusura di Malagrotta è stata una scelta vincente?


La chiusura della discarica di Malagrotta è stata “la prima scelta vincente”.
Quando ho accettato l’incarico come Assessore sapevo che il tema dei rifiuti sarebbe stato quello più urgente, il nodo cruciale da trattare immediatamente. Ero altrettanto consapevole, però, di voler lavorare per il futuro, oltre l’emergenza, costruendo un modello sostenibile basato sulla riduzione dei rifiuti, sul riuso dei materiali, sul recupero e sul riciclo attraverso la raccolta differenziata. Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza interrompere quel cordone che legava la gestione dei rifiuti della Capitale alle sorti della discarica di Malagrotta.
Da quella scelta si è chiuso un capitolo e se ne è aperto uno tutto nuovo per la città. Dal rifiuto che produceva altri scarti, al rifiuto che produrrà materie prime-seconde: un’economia virtuosa e sostenibile.
Inoltre, occorre ricordare che già da anni la discarica di Malagrotta lavorava in proroga nonostante la Commissione Europea, a marzo 2013, avesse deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione europea perché la discarica di Malagrotta (e altre nel Lazio) non rispettava la legislazione UE sul pre-trattamento dei rifiuti, costituendo una “grave minaccia per la salute umana e per l’ambiente”. La scelta di appellarsi alla Corte seguiva alla mancata ottemperanza del nostro Paese al sollecito inviato dalla Commissione nel maggio 2012, a sua volta preceduto dalla lettera di messa in mora inviata nel giugno del 2011.

Tra il suo assessorato ci sono anche i punti verde qualità, considerando gli scandali del passato, quali sono e se ci sono i reali vantaggi?


Riguardo ai Punti Verde Qualità occorre, a mio avviso, fare una distinzione. L’idea di partenariato pubblico-privato come strumento per lo sviluppo, la cura e la manutenzione di aree pubbliche offre numerosi vantaggi per la valorizzazione del bene comune e per la competitività del territorio. Se interpretato inoltre nella direzione più condivisa, non solo di profitto, ma di valore sociale generato e distribuito, il partenariato si presta alla produzione di benessere e socialità.
Nel caso dei PVQ, così come li abbiamo conosciuti, nonostante l’idea fosse sicuramente positiva, la sua realizzazione ha incontrato le difficoltà legate a uno strumento normativo fragile e, purtroppo, a rischio di deformazione verso gli interessi, non sempre leciti, del privato.
I vantaggi però dell’idea generale, se ben configurata, sono tanti e fanno leva sulla capacità delle amministrazioni locali di collaborare con le imprese per la promozione della competitività del territorio, del benessere locale e degli abitanti. È importante definire obiettivi comuni, a livello valoriale, politico e tecnico e configurare gli strumenti per attuare i suddetti obiettivi, verificando gli effetti della loro realizzazione con un chiaro investimento nei controlli.
In una città grande, complessa e ricca di aree verdi come Roma, la valorizzazione di questi spazi deve adottare diverse formule: in primis l’impegno dell’amministrazione, poi la collaborazione con cittadini e associazioni attraverso l’adozione di aree verdi, gli orti urbani e le formule di sponsorizzazione e partenariato pubblico-privato per valorizzare gli spazi e per migliorarne la fruizione da parte dei cittadini.
A oggi, avendo ereditato una situazione molto complicata, stiamo lavorando a soluzioni che permettano agli operatori in regola e con progetti validi di continuare nel loro lavoro e ai cittadini di poter usufruire di maggiori servizi anche nelle aree verdi nella propria città
 
Roma ha un patrimonio di alberature decisamente importante, spesso questi alberi sono in condizioni pessime, generando pericolo per i cittadini, in una situazione economica non fiorente per Roma Capitale, dove i fondi anche per le più banali manutenzioni sono un dilemma, lei On. Marino come pensa di fronteggiare il problema?


Il patrimonio arboreo della città è di oltre 330 mila alberi, molti dei quali a fine ciclo vitale, con esemplari, in alcuni casi, risalenti ai primi anni del ’900: un patrimonio importante che richiede attenzioni e cure dai punti di vista naturalistico-ambientale e della sicurezza urbana. Nel contesto urbano le piante, soggette al naturale invecchiamento, devono fare i conti con l’inquinamento, i terreni impermeabilizzati, le frequenti potature dettate dal bisogno di sicurezza, i tagli delle radici per interventi stradali e diversi altri fattori che aumentano il rischio di malattie e stress delle piante riducendone l’aspettativa di vita.
Gli interventi necessiterebbero di risorse maggiori rispetto a quelle attualmente disponibili per valorizzare questo patrimonio. Proprio per questo motivo abbiamo richiesto che nel prossimo bilancio vengano previsti fondi per un Piano quinquennale di manutenzione, sostituzione e piantumazione di nuove essenze e siamo impegnati a trovare soluzioni alternative, prevedendo la partecipazione attiva dei cittadini con progetti come “Dona un albero” già sperimentata in altre città come Torino.
Inoltre, dopo anni di inerzia dell’amministrazione, stiamo lavorando per chiudere e approvare il Regolamento del verde urbano per dare un quadro di riferimento agli interventi sia pubblici che privati.

Tornando all'annoso problema dei rifiuti, considerando anche la grande inciviltà del cittadino, il problema comunque è reale, Lei Assessore pensa che il problema sia realmente risolvibile e in che modo?


I rifiuti non devono più rappresentare un problema, ma devono diventare una risorsa, un’opportunità industriale, ambientale ed economica. Questo è l’obiettivo che vogliamo raggiungere e abbiamo tutte le carte in regola per farlo, nonostante i tanti anni di ritardo con cui Roma finalmente intraprende questa strada.
La sfida, infatti, non è legata solamente alla modifica di un servizio di raccolta dei rifiuti, ma al cambiamento di un intero settore industriale. Superare il tema della discarica unica, sistema monopolistico per definizione, significa restituire a questo settore industriale una nuova vitalità che lo preservi inoltre dal rischio di infiltrazioni mafiose, statisticamente presenti soprattutto nei segmenti meno tecnologicamente avanzati (le discariche), spostando il focus sul recupero e sul riciclo.
La strategia richiede di aumentare il materiale raccolto in maniera differenziata che, recuperato e riciclato, costituisce una materia prima secondaria in un Paese che, come il nostro, è fortemente bisognoso di materie prime. Questo percorso può realizzarsi se si verificano tre fattori.
Il primo importante fattore è la sensibilizzazione: cittadini sempre meglio formati, informati e consapevoli (il ciclo dei rifiuti inizia nelle case di ciascuno di noi) dei programmi per prevenire la produzione di rifiuti, degli obiettivi della loro gestione e del destino finale dei materiali che con tanto impegno vengono differenziati.
Il secondo fattore è la presenza di adeguati impianti di trattamento dei materiali, impianti di cui Roma è attualmente carente, ma verso il quale abbiamo chiesto ad Ama di investire e il nuovo piano industriale, di cui in questi giorni abbiamo condiviso le linee guida con sindacati e Municipi, ne è dimostrazione.
Il terzo fattore è un’azienda sana e competitiva, che faccia bene e con orgoglio il proprio compito fornendo un adeguato servizio di raccolta differenziata, pulizia e decoro della città.
  
Mettere mano ad un'azienda come l'Ama, con un numero considerevole di dipendenti, mezzi e attrezzature sicuramente non è facile, doverla riorganizzare e renderla efficiente sicuramente può trovare delle resistenze interne, in questo contesto crede che il problema dei disservizi è legato a ciò?


Non credo, i disagi registrati in questi mesi hanno tante cause che, come dicevamo, affondano nel ritardo e nella superficialità con cui il tema dei rifiuti è stato affrontato negli anni passati.
Roma Capitale affida ad Ama molti tra i servizi più importati della città e Ama S.p.A. è il più grande operatore italiano del settore con al suo interno un elevato numero di dipendenti specializzati e professionali. È chiaro che se Ama non fa bene il proprio lavoro a rimetterci sono i cittadini e gli stessi lavoratori. In questi mesi infatti, accanto all’impegno dei singoli, ho trovato un’azienda con tante difficoltà, in alcuni momenti screditata agli occhi dell’opinione pubblica e con il morale a terra. Chiedere di mettere mano alla sua riorganizzazione è stato un passo obbligato proprio per ridare vitalità, efficienza e competitività a un’azienda così importante.
Come accade in ogni riorganizzazione aziendale, anche nel caso di Ama ci sarà sicuramente qualche caso di resistenza alle politiche di rinnovamento e di efficientamento o, semplicemente, al tentativo di cambiamento. Ma credo che tutte le azioni intraprese fino a oggi siano improntate al buon senso e condivise dalla maggioranza dei lavoratori con i quali cerchiamo costantemente il confronto. Ogni singola lavoratrice e ogni singolo lavoratore di Ama è interfaccia tra i cittadini e l’azienda e il lavoro di tutti è fondamentale come il sentirsi parte di una squadra che deve essere costantemente formata e informata sugli obiettivi da raggiungere e sugli strumenti per raggiungerli. Comportamenti scorretti danneggiano tutti, i singoli, l’azienda, la città e i suoi cittadini, a cominciare dalla classe dirigente che è tenuta, data la sua posizione gerarchica, a essere di esempio. Per questo motivo abbiamo voluto una valutazione interna indipendente su dirigenti e quadri per riassegnare compiti e mansioni sulla base delle professionalità individuali e, allo stesso tempo, verificare anomalie retributive e legare eventuali bonus al raggiungimento di obiettivi chiari e pubblici, partendo comunque da un taglio delle retribuzioni dei dirigenti fino al 10%.
 
La raccolta differenziata non riesce a decollare, per quale motivo?


Beh, non è così, nei 5 Municipi (III, VI, IX, XI, XIII) già raggiunti dal nuovo servizio di raccolta a 5 frazioni (carta, vetro, multimateriale, organico, indifferenziato) la percentuale di raccolta differenziata è aumentata sensibilmente. Proprio in questi giorni abbiamo diffuso i dati che dimostrano un aumento medio del 22% di raccolta differenziata con Municipi (come il IX) che raggiungono già oggi il 59% di differenziazione dei materiali. In questi Municipi direi proprio che la raccolta differenziata è decollata soprattutto se si pensa che sono coinvolte quasi 1 milione di persone. Entro la fine di quest’anno il nuovo modello raggiungerà altri cinque Municipi (da giugno IV e XII, da settembre VIII, X e XIV) e le persone coinvolte saranno oltre 1,8 milioni.
Nel resto della città c’è stato comunque un incremento considerevole. Il 2012 si era chiuso con un picco massimo della raccolta differenziata vicino al 30%, il 2013 si è chiuso con un dato puntuale registrato a dicembre e consolidatosi nei primi mesi del 2014 del 38,68% di raccolta differenziata.
Roma Capitale ha un orizzonte però ben più virtuoso: l’obiettivo più vicino è raggiungere il 50% di raccolta differenziata a fine anno e, come dimostrano i dati diffusi in questi giorni, è un obiettivo alla nostra portata.
 
La posizione dei cassonetti Ama è definita in base a determinate caratteristiche tra cui anche la popolosità della zona, pensa che un censimento ed eventuale riorganizzazione del posizionamento dei cassonetti potrebbe portare dei vantaggi reali?


La definizione e la mappatura dei cassonetti, a oggi oltre 70 mila in diminuzione (per la riorganizzazione della raccolta differenziata), è prevista da Ama e quanto più condivisa con i Municipi in base alla morfologia del territorio, al numero di utenze private e commerciali, all’organizzazione del servizio che tiene conto del combinato mezzi, risorse umane, impianti e alla raccolta storica, zona per zona. Roma infatti ha una popolazione residente di circa 2.800.000 abitanti, ma un numero di persone che quotidianamente vive la città, e dunque produce rifiuti, ben più alto. Circa 4-5 milioni di persone se consideriamo turisti, pendolari, studenti e i molti manifestanti che quotidianamente ricordano ai cittadini romani di trovarsi nella Capitale d’Italia. Roma, infatti, accoglie ogni anno circa 2 mila manifestazioni tra vertici nazionali e internazionali, conferenze, cortei, comizi e raduni di vario genere e, non a caso, nel resto del mondo, le Capitali degli Stati ricevono normalmente contributi maggiori delle altre città per questo importante ruolo.
Un censimento che porterà sicuri e reali vantaggi a breve termine sarà quello mirato al recupero dell’evasione con l’aggiornamento delle reali utenze servite. L’evasione infatti è un duplice cancro per questo tipo di servizi: da una parte contribuisce all’aumento generale della tariffa, dall’altra provoca tangibili disagi ai servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che devono fare i conti con una considerevole percentuale di utenti reali ma invisibili e pertanto non calcolabili in fase di prevenzione e organizzazione dei turni di raccolta.
 
Sappiamo che andiamo contro corrente, specialmente con le nostre idee, per questo le diciamo che secondo noi sta facendo un ottimo lavoro, sicuramente con risultati visibili nel tempo, per questo vorremmo fare altre domande, ma ci limitiamo alle solite 10 quindi la nostra ultima domanda sarà doppia, le chiediamo quanto incide il fenomeno dell'assenteismo in ama e quanto questo si ripercuote sul servizio al cittadino ed infine progetti per il futuro ed impegni per il presente.



Vi posso assicurare che siete in ottima compagnia di persone “contro corrente”, non tanto in riferimento al mio lavoro o di AMA, ma perché aumenta il numero di cittadini che vogliono informarsi e capire, che vogliono vincere la sfida della raccolta differenziata, che vogliono avere una città pulita e decorosa, che vogliono un’amministrazione trasparente e che li coinvolga nei processi decisionali e attuativi.
Tornando alle domande, statisticamente la percentuale di assenze in Ama è sopra la media nazionale. A inizio mandato il presidente Fortini ha trovato un dato intorno al 19% sul quale ha iniziato a lavorare da subito, arrivando così alla percentuale del 15% comunicata in questi giorni. Si tratta, quindi, di un fenomeno in diminuzione e sottoposto, oggi più che in passato, alle verifiche interne per valutare i casi più anomali. Occorre certamente individuare chi, operando scorrettamente, arreca danni all’azienda e disagi al cittadino, ma ancor più occorre valorizzare i lavoratori che con impegno si fanno spesso carico anche di quei disagi o delle condizioni di lavoro non ottimali. Su quei lavoratori vogliamo investire con percorsi di crescita e formazione.
In un periodo di forte instabilità economica e sociale l’ambiente e la sua salvaguardia sono la nostra scommessa per il futuro. La cura e la pulizia del territorio sono azioni fondamentali per l’ambiente urbano e la tutela delle condizioni igienico-sanitarie e, dunque, in una sola frase: per la qualità della vita di tutti noi.
È un orgoglio per me lavorare a questo obiettivo e da subito, guardando alla strategia europea sui rifiuti, abbiamo messo in moto un importante cambiamento nelle politiche ambientali di Roma Capitale. Si tratta di un cambio di passo radicale che punta sul riuso, sul recupero e sul riciclo e che Ama è chiamata a realizzare per far diventare Roma una capitale europea anche nel settore dei rifiuti. Questo, oggi, è il mio impegno più importante.

T.P.

Vinicio Capossela e la Banda della Posta


Un concerto festoso e appassionato che ha unito senso della frontiera, esotismi western mariachi e musica da ballo, i trilli dei mandolini dei fratelli Briuolo e la chitarra surf di Asso Stefana, l’aia e il dancing da veglione, quadriglie lucane e rancheras messicane. Il repertorio comprende i classici ballabili da sposalizio anni ‘50 registrati dalla banda in Primo ballo, una selezione di brani di Capossela riarrangiati con ritmi ballabili, alcuni inediti come Vagabondo, La Notte, Manuela, omaggio ai cantanti dell’emigrazione ferroviaria Nicola Di Bari, Salvatore Adamo, Rocco Granata, uniti a brani della tradizione rurale come Ratatatumpa e I maccheroni di Matteo Salvatore.
Un viaggio a ritroso nel tempo alla (ri)scoperta di riti e paesaggi sonori che rischiano l’oblio. Capossela, vestito a festa, e’ a volte cerimoniere, istigatore di ballo, cantante in piedi all’asta del microfono, e soprattutto sodale garante e caporeparto della Banda della Posta.


Eutropia L'Altra Città - Roma Incontra il Mondo 2014
Vinicio Capossela
Musica d'autore
Il 26-07-2014 Campo Boario - Testaccio 


Il calendario degli Eventi sarà pubblicato nelle prossime settimane.

Il Muro di “BerlinOstia”



Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio una moltitudine di cittadini dell'Est si arrampicò sul muro e lo superò, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa.
Il muro divise in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989 .

Roma, Ostia, all’alba di giovedì 24 luglio del 2014 dopo 24 anni, si torna a restituire un diritto ai cittadini, la libera e gratuita accessibilità al mare di Roma, più veloci del muro di Berlino di 4 anni; che dire meglio tardi che mai?

Bando all'ironia.

Il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha twittato la notizia all'alba: “La spiaggia è di tutti. Stiamo aprendo i varchi per l'accesso al mare. Al via l'abbattimento del muro di Ostia”. E con l'hashtag ?#ilmarediroma, il sindaco della Capitale annuncia: “Due varchi del pontile di Ostia sono aperti! Ora al lavoro per la messa in sicurezza. Finalmente”.
"Lo avevamo promesso insieme all'assessore all'Ambiente in campagna elettorale: le spiagge e il mare sono di tutti, delle romane, dei romani, dei turisti, di chiunque si affaccia sul nostro splendido litorale. Per questo oggi abbiamo aperto i varchi affinché chi vuole affittare un lettino o l'ombrellone lo possa fare e lo possa fare liberamente anche chi invece ritiene di di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia o un bagno senza dover pagare tassa a chi ha una concessione. Questa amministrazione fa le cose che afferma e non vogliamo che siano annunci ma fatti".

Il lungo muro di cemento combattuto da ambientalisti e cittadini, colpevole di nascondere la visuale del mare e il libero accesso alle spiagge, mostra le sue prime crepe. Il muro di “BerlinOstia” sta cedendo.
Il blitz di questa mattina ha permesso di aprire i primi due varchi ai lati del piazzale dei Ravennati: abbattuto un muretto di cinta e rimosso un cancello chiuso. Il tutto sotto gli occhi vigili del gabinetto del Sindaco, dei tecnici del X Municipio, della polizia di Roma Capitale e della polizia di Stato.
Naturalmente non mancano le critiche, il Sindacato Italiano Baleari, dice: “non c'è bisogno di varchi forzati in quanto tutti gli stabilimenti sono varchi. Noi, per ordinanza del sindaco, dobbiamo fare passare tutti i cittadini che hanno diritto di raggiungere il mare. Quindi non c'era bisogno di questo blitz”.
Contro le critiche c'è anche chi esulta i cittadini romani, le cittadine romane e i turisti ringraziano sentitamente il Sindaco di Roma Ignazio Marino, finalmente il mare di Roma torna ad essere dei romani.



giovedì 24 luglio 2014

Astortango - Omaggio ad Astor Piazzolla



Uno spettacolo che alla fine risulterà un dialogo “musica – corpo – mente”.

L'incontro tra la rivoluzionaria contemporaneità della musica di Astor Piazzolla e la passione tanguera dell’Energheia String Quintet ha dato vita ad uno spettacolo ideato ed arrangiato da Michele Campo in cui il tango viene riproposto nella sua duplice espressione di musica e danza.
Uno spettacolo costruito attorno all’esecuzione dell'E.S.Q, ma completato dalla presenza in scena di due ballerini ad accompagnare e descrivere le emozioni delle note di Astor Piazzolla.

L'ENERGHEIA STRING QUINTET è composto da musicisti che vantano un'intensa attività di rilievo con prestigiosi Enti e Fondazioni stabili italiane nonché con Associazioni concertistiche di prestigio internazionale.
Il bagaglio culturale dei componenti, comprende collaborazioni con illustri Direttori d'orchestra ed esperienze musicali di livello internazionale.
Nell’ottobre 2007 l’Energheia String Quintet si è esibito a Buenos Aires, patria storica del tango argentino, in alcuni dei luoghi più rinomati della storia del tango, quali il Centro Cultural Torquato Tasso. Nel 2008 sempre a Buenos Aires l’ESQ è stato chiamato a rappresentare al Teatro Coliseo in prima assoluta lo spettacolo TERRAMADRE.
Il repertorio del gruppo spazia all'interno di un vasto arco di esperienze musicali: dalla musica classica alla contemporanea, dalla musica elettroacustica alle contaminazioni jazz e rock, con una particolare attenzione agli autori del nostro secolo. Questo per stabilire un contatto semplice e diretto con un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo.

Mostra gratuita a Roma

Avanguardie urbane. Roma street art festival 2014 - fino alla fine di luglio, oltre 30 tra i migliori street artist internazionali e italiani saranno tra le strade di roma, per promuovere la città a capitale europea della street art. Gli interventi degli artisti sul contesto urbano riqualificheranno alcuni quartieri e diversi centri nodali e storici della vita cittadina. 
Il Festival culminerà con due grandi eventi realizzati in collaborazione con Roma Capitale e il Macro: una conferenza internazionale sul futuro panorama visivo delle città, presso la sede museale di via Nizza, e la mostra Urban Legends, allestita presso gli spazi del Macro Future di Testaccio, che fino al prossimo 10 agosto vedrà protagonisti i più importanti artisti francesi e italiani in un percorso comparato tra i linguaggi della street art di nuova generazione.

Il calendario degli Eventi sarà pubblicato nelle prossime settimane.

Il “Nasone”


Sono chiamati nasoni le fontanelle pubbliche di Roma che distribuiscono acqua potabile gratuita. Questo nome prende spunto dal tipico rubinetto ricurvo di ferro, la cui forma ha richiamato l'idea di un grande naso.
Nel 1874 il Comune realizzò, su iniziativa del primo sindaco della capitale unitaria, Luigi Pianciani e dell'assessore Rinazzi, una serie di fontanelle, per uso pubblico e gratuito, in ghisa, di forma cilindrica, provviste di tre semplici bocchette da cui l’acqua precipitava direttamente nel condotto fognario, attraverso una grata sulla base stradale. L’unico decoro era costituito dalle teste di drago che ospitavano i cannelli di uscita.
Ben presto le teste di drago scomparvero dai modelli successivi, e rimase semplicemente un unico tubo metallico ricurvo che suggerì ai romani il nome di “nasone” con cui ancora oggi sono conosciute queste fontanelle. Una delle più antiche è ancora funzionante in piazza della Rotonda (Pantheon), a un paio di metri dall’omonima grande fontana, mentre una ricostruzione molto più moderna si trova, con tutt’e tre le bocchette, in via delle Tre Cannelle, che ha preso appunto il nome dalla fontana antenata dei nasoni.


Nel tentativo di contenere lo spreco di acqua (che in effetti tutt'oggi corre liberamente e continuamente), poco dopo il 1980 il Comune modificò molti nasoni con l’applicazione di un meccanismo (una rotella metallica o un pulsante) su un cannello di ottone, posto più in alto del cannello originale, che venne asportato. Il consumo idrico venne in effetti drasticamente ridotto, ma la caratteristica fontanella perse così il principale elemento caratterizzante, e inoltre l’innovazione si rivelò antiestetica e poco pratica; il Comune rinunciò presto al progetto, ma complice anche l’opera dei vandali, il danno era ormai fatto.
Nel territorio del comune di Roma i "nasoni" sono circa 2.500, dei quali 280 all'interno delle mura; a questi si aggiungono altre 114 fontanelle che distribuiscono gratuitamente acqua ai romani, ai turisti e agli animali di Roma.


Nel 2009 l'Acea, l'ex azienda municipalizzata del Comune di Roma, per festeggiare i suoi primi 100 anni di vita ha realizzato una mappa per consentire ai turisti di trovare i "nasoni" presenti nel centro storico di Roma. L'opuscolo, in italiano e in inglese, dal titolo: "L'acqua è un tesoro. E Acea ti regala la mappa", contiene notizie utili sulle fontanelle, alcuni brevi cenni storici.
Uno degli aspetti più caratteristici della mia città di Roma, la Città Eterna, è la grande presenza di fontanelle e questo sicuramente incuriosisce turisti e visitatori, ma per noi romani fa parte della normalità.
...dai ve' offro da beve dar  Nasone...