giovedì 17 aprile 2014

Osteria del Curato



Osteria del Curato è situata in zona di Capannelle, nel territorio del Municipio Roma VII (ex Municipio Roma X).
È situata a sud-est della capitale, internamente e a ridosso del Grande Raccordo Anulare, sul lato sud della via Tuscolana, chiusa fra via Lucrezia Romana e via delle Capannelle.
La zona di Osteria del Curato compresa tra i due rami del Grande Raccordo Anulare e la zona urbanistica 10h di Gregna costituiscono la zona "O".

Nel XVII sec. è documentata la presenza di un casale con un'osteria comunemente detta "del Curato" poiché, secondo la tradizione, un padre curato preparava da mangiare per i contadini della zona.

Agli insediamenti originari nei pressi della fermata Anagnina della metropolitana si sono aggiunti quelli di Osteria del Curato 1 (alla fine degli anni 90 Piano di Zona B20) e Osteria del Curato 2 (negli anni 2005-06, Piano di Zona D6).
L'osteria che dà il nome alla località, era tra le più antiche e famose di Roma.
Bartolommeo Pinelli, noto disegnatore e incisore romano del XIX secolo, fece una incisione della località con un suo autoritratto.
Posta sulla via percorsa dai carretti che portavano il vino dei Castelli romani fino in città, era un punto di sosta utile perché isolato nella campagna.
Aveva anche una piccola cappella, come spesso accadeva, per i viandanti e gli abitanti della campagna intorno. Era proprietà della parrocchia e prebenda di San Giovanni in Laterano.
Non si hanno notizie certe sulla prima edificazione, probabilmente assai antica, in quanto posta sulla strada Anagnina, molto utilizzata nel periodo medievale.

Nel territorio ci sono aree di notevole interesse archeologico, soprattutto verso la via di Capannelle, dove si trovano i ruderi della Villa dei Sette Bassi, e lungo via Casale Ferranti.

La Villa dei Sette Bassi (anche Villa della Via Tuscolana) è un sito archeologico di pregio.
Il sito si trova in via Tuscolana 1700, all'interno del parco regionale dell'Appia antica.
Si tratta della villa più grande nel suburbio romano dopo quella dei Quintili, tanto da essere ritenuta una città a sé stante.
Il toponimo, conosciuto fin dall'Alto Medioevo, deriva da Settimio Basso, prefetto sotto l'imperatore Settimio Severo (193-211) e possibile proprietario della villa.
Il sito tuttavia risale all'epoca di Antonino Pio (138-161) e fu abitato fino all'inizio del IV secolo, e mantenuto con altri restauri per altri due secoli.

 
La zona residenziale è composta da tre parti contigue, risalenti a tre fasi diverse ma in rapida successione cronologica: le parti hanno pianta rettangolare e sono disposte allineate da est ad ovest. Avevano anche dei giardini ed un parco principale sul quale si affacciavano gli edifici. L'edificio più orientale venne costruito all'inizio del regno di Antonino Pio con una struttura tradizionale: 50 metri per lato, un peristilio quadrato a nordovest di circa 45 metri per lato. La pianta è compatta, senza finestre rivolte all'esterno. Il secondo edificio nasce a sudovest del peristilio precedente, dove venne inglobato nel 140-150; ha una lunghezza di 45 m per 25 m di larghezza, e aveva una rotonda panoramica rivolta a sud. Si tratta di una struttura legata al lusso, senza alcun carattere funzionale. La terza struttura è attribuita alla fine del regno, ed è il più sfarzoso, con aule termali e grande sale
A nordovest della villa si trovava una serie di abitazioni con magazzini, templi e cisterne: era il luogo dove abitava la popolazione rurale e aveva luogo gran parte delle attività domestiche e agricole. L'area non è stata oggetto di indagine archeologica, ma restano ben visibili i resti di un tempietto rettangolare in laterizio risalente al II secolo d.C.; aveva volte a botte e doppio spiovente e, al suo interno, un'abside rettangolare per la statua divina.
La villa, il cui nome deriva dal probabile proprietario, fa parte del gruppo di ville suburbane dell'area del parco dell'Appia antica, ed è seconda per estensione solo alla villa dei Quintili sulla via Appia Antica. Fu realizzata verso la metà del II secolo, al V miglio della via Latina, nel periodo dell'imperatore Antonino Pio.
Il risultato che in questo Municipio l'ex X ovunque vai, ovunque guardi respiri storia, cultura, vogliamo che questa storia, questa cultura sia sempre più conosciuta e ammirata.

T.P.

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