martedì 13 maggio 2014

Torrespaccata


L’edificio conosciuto dalle fonti medioevali come il Palazeptum (palazzetto) era parte di un antico fondo denominato Favarolum (XII-XII sec.).
Nel XIV secolo la tenuta con il casale torre passò allo scomparso monastero delle monache di S. Eufemia in Roma da cui prese la denominazione di Palaczetum S. Heufemie (palazzetto di S. Eufemia).
La proprietà appartenne poi a diverse famiglie fra cui gli Astalli, all’Ospedale del Sancta Sanctorum (in S. Giovanni Laterano) e prima della dello smembramento successivo alla bonifica obbligatoria delle tenute dell’agro romano, ai Torlonia. “Ospedale del sancta Sanctorum tenute di arco di Travertino, Statuario, Capo di Bove La tenuta della Statuaria di Sancta Sanctorum era di rubbia 224 L’ ospedale ne possedeva altre confinanti , cioè : Arco travertino di rubbia 60 Capo di Bove (sopradescritto) di rubbia. 65 Sette Bassi di rubbia 4 84 Torre spaccata di rubbia 78 Totale rubbia 608 Queste cinque tenute insieme unite sono volgarmente denominate Roma Vecchia” 

 

 
Il casale torre già in rovina nel XVII secolo (e unito alla grande tenuta di Romavecchia con il nome di Pedica di Romavecchia) venne chiamato la Torre Spaccata poi Tor Spaccata o Torrespaccata, toponimo che si è successivamente esteso al fosso e al vicolo di Torre Spaccata (oggi scomparsi), alla borgata di Torrespaccata (oggi Torre Maura), al Quadrato di Torrespaccata (area già agricola prossima all’urbanizzazione a sud di Cinecittà Est fra questa e il capolinea della Metro A) e alla via di bonifica realizzata negli anni 1914-1915 dove in confluenza con la via Casilina era il casello ferroviario – stazione di Torrespaccata. L’omonima tenuta raggiunse il massimo della sua espansione territoriale alla fine del XIX secolo,  estendendosi dalla Via Tuscolana fin oltre la via Casilina, abbracciando quindi gli attuali quartieri di Torre Maura, Piscina di Torre Spaccata e Cinecittà Est ed escludendo l’odierno quartiere di Torre Spaccata costruito (a partire dagli anni 1958 – 1960) in luogo di parte della storica tenuta di Centocelle. I resti di Torrespaccata, oggi circondata da alti fabbricati è resa anonima all’ignaro passante e priva di qualsiasi cartello esplicativo. Per ragioni di scelte urbanistiche e denominazioni arbitrarie fatte a tavolino è  purtroppo normale che ancora oggi molti identifichino la Torrespaccata con la Torre di Centocelle. La struttura medioevale che ai tempi odierni non supera i 6 metri di altezza è costruita direttamente sulla struttura di un sepolcro romano a tempietto su pronao di epoca antonina  (II sec. d.C.). Il sepolcro che all’esterno si compone di  un ottimo paramento laterizio con semicolonne e paraste, presenta un piano inferiore originariamente coperto con volta a crociera e provvisto con arcosoli per l’alloggio di sarcofagi e un ingresso originario ancora presente sul lato nord. Il piano superiore con nicchie per sepolture a incinerazioni è quasi interamente occultato dalle strutture della torre da cui si accedeva già nella fase altomedioevale attraverso una porta posta sul lato ovest in corrispondenza del podio e ancora esistente nel 1988, quando in occasione di un “restauro” certamente non conservativo, venne distrutta e obliterata da una nuova muratura. Nel 1990 un successivo intervento di sbancamento attuato con mezzi meccanici portò all’abbassamento del piano di calpestio (entro e intorno al rudere) fino alla quota odierna con la distruzione di tutte le fasi stratigrafiche del monumento e la perdita di importanti dati sulla vita e abbandono del sito. La torre, a cui in origine si affiancava il casale vero e proprio, presenta diverse fasi costruttive leggibili attraverso l’impiego di diverse tecniche murarie. La fase più antica risalente all’epoca altomedioevale (IX-X secolo) è costituita da un paramento murario composto di blocchi parallelepipedi di tufo alternati a file di laterizi. Rifacimenti  e restauri furono eseguiti ancora nei secoli successivi (dal XII al XIV sec.) con risarciture in blocchetti di tufo e il contenimento (alla base) con materiali di recupero antichi e scaglie di selce derivate dalla frantumazione di antichi basoli stradali.


 
La storia moderna della tenuta e delle sue complesse vicende toponomastiche, urbanistiche e sociali (per quanto ormai note) attendono ancora di essere pubblicate in un’unica e apposita monografia. Torrespaccata oggi Cinecitta Est ha avuto nella prima metà del ’900 la presenza di un’importante figura (sconosciuta ai suoi abitanti) collegata anche con la storia italiana, la resistenza e i primi partiti politici, quella di Mons. Roberto Ronca poi Vescovo di Pompei. La creazione del quartiere nella metà degli anni ’80 ha creato quasi una totale cesura con il passato (pre urbanizzazione) e gli aspetti storico-archeologici del territorio. Questi ultimi per fortuna sono noti attraverso recuperi, scoperte e scavi pubblicati e documentati da una ricca bibliografia di cui diamo sotto un breve cenno. Come potrete leggere in una discussione fra  utenti di wikipedia l’argomento della toponomastica odierna arrovella molti utenti e collaboratori che non hanno compreso questo effetto domino creato dallo spostamento di toponimi storici (attuato in più tempi) da una zona contigua  all’altra in questa zona della periferia romana.

 
Longa est vita, si plena est


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