venerdì 11 aprile 2014

Via Flavio Stilicone “The Bronx”

Occupati ad uno ad uno, i negozi dell’Inps in via Flavio Stilicone, a Don Bosco, quartiere popolare di Roma Sud.
Uno dopo l’altro parecchi negozi vuoti di questa via piena di palazzoni popolari, forse una delle piu popolate dell'intero ex X Municipio, vengono occupati da inquilini abusivi.
Dal 2011 è iniziata l'occupazione abusiva dei negozi sfitti di proprietà dell'INPS in via Flavio Stilicone.
Gli abitanti abusivi di tali immobili, non avendo l'allaccio diretto per l'erogazione del gas, utilizzano dei bomboloni con rischi di fughe di gas pericolose per i condomini e per i stessi occupanti.
Naturalmente a tutti noi sta a cuore il problema dell'emergenza abitativa, questo è fuori discussione, ma qui il vero problema è un'altro, infatti i condomini da mesi denunciano attività illecita all'interno di alcuni dei locali occupati. In particolare spaccio di droga nei locali lato strada (così come dimostrato dall'arresto e dalla condanna per droga di due degli occupanti abusivi avvenuta i primi di giugno del 2013), prostituzione nei locali interrati e un business illegale legato alle occupazioni abusive dove vengono richiesti ca. 6000 euro per ogni apertura delle serrande dei negozi da occupare e un canone mensile alle persone che abitano i negozi e si trovano in emergenza abitativa.
Naturalmente il problema si sposta su un'altro piano che non è più della emergenza abitativa ma del degrato e della criminalità, quindi un problema diventa di sicurezza del cittadino.
Occupare locali vuoti per adibirli ad improvvisati alloggi è un trend in continua crescita, favorito dalle nuove norme del decreto semplificazione e sviluppo, che consentono il cambio di residenza in tempo reale, previa autocertificazione in Municipio. 

 
Prima di scassinare i locali infatti, gli abusivi si dotano di regolare certificato di residenza presso l’ex X Municipio , grazie ad una circolare del Dipartimento XIII secondo la quale l’iscrizione anagrafica è condizionata unicamente alla verifica della presenza abituale del cittadino nel luogo dichiarato, purché il locale sia fornito di luce elettrica, acqua corrente e sufficiente areazione.
A nulla sono servite dunque le denunce dei residenti alle autorità.
Sono stati riscontrati allacci abusivi alle cassette dell’Acea, mentre molte denunce dimostrano come anche l’acqua viene presa dai condomini vicini.
I residenti denunciano, inoltre, continue minacce verso chi tenta di segnalare e
risolvere la situazione di irregolarità.
Esistono, infatti, tre esposti alla Procura, due alla Polizia Municipale per abusi edilizi (5/4/2013 e 8/3/2013), denunce all'INPS, rilievi dello stato di fatto e della pericolosità urbana delle cucine allacciate nei seminterrati, impianti elettrici artigianali, interventi delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del Fuoco e una diffida di ottobre 2013 avanzata dai condomini nei confronti degli Enti Pubblici interessati (INPS, MunicipioVII e Comune) al fine di intervenire ognuno per quanto di propria competenza per risolvere il problema.
I locali abusivamente occupati sono di proprietà dell'INPS e per essi l'Ente paga i ratei condominiali con i soldi della collettività mentre dal loro regolare affitto potrebbe ricavare degli utili.
Un'altro paradosso di questa nostra Italia bella!
Il problema dell'emergenza abitativa, nel caso specifico, viene a scontrarsi con il
problema della sicurezza dei cittadini e con quello dell'infiltrazione di attività criminali nel
territorio.
Le famiglie che hanno occupato abusivamente i negozi INPS per problemi di emergenza abitativa si trovano a dover pagare l'affitto a chi di questo problema ne ha fatto speculazione e attività illecita.
E si trovano, inoltre, a dover vivere costantemente a contatto con coloro che hanno fatto dei locali occupati luoghi per svolgere attività illegali.
Un problema serio, un problema che non ha nulla a che vedere con l'emergenza abitativa.
T.P.

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