venerdì 4 aprile 2014

Proprietà curative del Miele

Il miele è un alimento prodotto dalle api (ed in misura minore, da altri imenotteri). Viene prodotto a partire dal nettare e dalla melata. La melata è prodotta da vari omotteri i cui escrementi zuccherini sono la base alimentare per numerosi insetti.
La parola miele sembra derivare dall’ittita “Melit”.
Le prime tracce di arnie costruite dall'uomo risalgono al VI millennio a.C. circa. Per millenni il miele è stato il principale dolcificante usato dall'uomo.
Anche nell'antico Egitto il miele era apprezzato, e le prime notizie di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire con le proprie arnie la fioritura delle piante risalgono a 4000 anni fa. Dalla lettura dei geroglifici è noto che ricette a base di miele erano impiegate non solo ad uso alimentare ma anche medico.
I Sumeri lo impiegavano in creme con argilla, acqua e olio di cedro, mentre i Babilonesi lo impiegavano per cucinare, erano diffuse infatti le focaccine fatte con farina, sesamo, datteri e miele.
La medicina “Ayurvedica, tremila anni fa, considerava il miele come purificante, afrodisiaco, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, stomachico e cicatrizzante. Per ogni specifico caso era indicato un differente tipo di miele: di ortaggi, di frutti, di cereali o di fiori.

I Greci lo consideravano "cibo degli dei", e dunque rappresentava una componente importantissima nei riti che prevedevano offerte votive. Omero descrive la raccolta del miele selvatico; Pitagora lo raccomandava come alimento per una vita lunga.
I Romani ne importavano grandi quantitativi da Creta, da Cipro, dalla Spagna e da Malta.
Veniva utilizzato come dolcificante, per la produzione di “idromele, “di birra, come conservante alimentare e per preparare salse agrodolci.
Il miele è prodotto dall'ape sulla base di sostanze zuccherine che essa raccoglie in natura.
Le principali fonti di approvvigionamento sono il nettare, che è prodotto dalle piante da fiori ( angiosperme ), e la melata, che è un derivato della linfa degli alberi, prodotta da alcuni insetti succhiatori come la metcalfa, che trasformano la linfa delle piante trattenendone l'azoto ed espellendo il liquido in eccesso ricco di zuccheri.

Per le piante, il nettare serve ad attirare vari insetti impollinatori, allo scopo di assicurare la fecondazione dei fiori. A seconda della loro anatomia, e in particolare della lunghezza della proboscide ( detta ligula ), le api domestiche possono raccogliere il nettare solo da alcuni fiori, che sono detti “melliferi”.
La composizione dei nettari varia secondo le piante che li producono. Sono comunque tutti composti principalmente da glucidi, come saccarosio, glucosio e fruttosio, e acqua.
Il loro tenore d'acqua può essere importante, e può arrivare fino al 90%.
La produzione del miele comincia nell'ingluvie dell'ape bottinatrice (la cosiddetta borsa melaria), dove il nettare raccolto viene accumulato.
Giunta nell'alveare, l'ape rigurgita il nettare, che a questo stadio è ancora molto liquido.
Il compito passa alle api operaie, che per 30 minuti digeriscono il nettare scindendo gli zuccheri complessi in zuccheri semplici, utilizzando enzimi come l'invertasi, la quale ha la proprietà di idrolizzare il saccarosio in glucosio e fruttosio.
La lavorazione dell'uomo inizia dove finisce quella dell'ape, ovvero alla fine delle fioriture, dopo che le api hanno immagazzinato ed opercolato il miele nei favi.

Il miele viene versato nei maturatori passando attraverso i filtri che raccolgono i residui di cera, i resti delle api e qualsiasi altro materiale fosse accidentalmente finito nel miele. I filtri hanno maglie di diverse dimensioni e, di solito, se ne utilizzano un paio con maglie differenziate (larghe, sottili). Vengono utilizzati anche filtri a sacco di nylon.
Nella fase di smielatura il miele acquista aria che viene eliminata nella fase di decantazione: nel maturatore il miele decanta e l'aria viene a galla sotto forma di bollicine che formano la schiuma.
Dopo aver tolto la schiuma si passa alla “Cristallizzazione”, poi “all’Invasettamento” ed infine allo ”Stoccaggio”.
La cristallizzazione è un processo ampiamente usato nei paesi del nord Europa e negli Stati Uniti, che permette ai mieli la cristallizzazione variabile invece di assumere una consistenza cremosa omogenea, più adatta quindi alla commercializzazione.
Per ottenere questo risultato vi sono due procedimenti possibili, che devono essere effettuati a temperature comprese tra i 10 °C ed i 18 °C:
1. rimpicciolimento meccanico dei cristalli in formazione mediante rimescolamento;
2. aggiunta del 5-10% di “miele starter” a cristalli fini con successivo rimescolamento.
Una volta tornato limpido per l'eliminazione dell'aria e prima che inizi la cristallizzazione il miele può essere invasettato ( per la vendita al dettaglio ) o versato in latte o fusti ( per la vendita all'ingrosso ).

Lo stoccaggio è una fase importante per il miele in quanto una elevata temperatura, un'esposizione al sole o altre operazioni errate possono compromettere la qualità, il sapore ed anche la commestibilità del prodotto.
A seconda della fiorita da cui viene tratto il nettare, variano il colore, la consistenza ma soprattutto il sapore e le sue proprietà organolettiche, portando a specifiche differenze di olfatto e gusto … Dall’aroma delicato del miele d’acacia, limpido e liquido, al profumo intenso di quello di tiglio, al gusto amarognolo di quello di castagno, denso e scuro, dal sapore pungente del miele d’eucalipto, a quello più gentile e fruttato del rododendro e del ciliegio.
Tipi di miele diffusi in Italia:
1. Millefiori;
2. Miele di acacia;
3. Miele di agrumi;
4. Miele di asfodelo;
5. Miele di bergamotto;
6. Miele di cardo;
7. Miele di carrubo;
8. Miele di castagno;
9. Miele di corbezzolo;
10. Miele di edera;
11. Miele di erica;
12. Miele di eucalipto;
13. Miele di girasole;
14.Miele di lavanda.


I principali componenti del miele sono:
1. Glucosio;
2. Fruttosio;
3. Polline;
4. Acqua.
Gli zuccheri sono presenti in quantità variabile ma in media intorno al 70%-80%.
Nel miele esiste anche una discreta presenza di oligoelementi, ( rame, ferro, iodio, manganese, silicio e cromo ), vitamine, ( A, B, E, K e C ), l’acido formico e sostanze antibiotiche come la germicidina.
Gli unici trattamenti a cui può essere sottoposto il miele secondo la Legge Italiana sono:
1. Estrazione dai favi per forza centrifuga;
2. Decantazione;
3. Filtraggio;
4. Cristallizzazione guidata.
Nella medicina erboristica, il miele è suggerito per la cura del “Sistema Emopoietico”, del “Sistema Cutaneo” ( favorisce la cicatrizzazione e l'idratazione ), del “Sistema Nervoso”, “dell'apparato Respiratorio”( contro tosse sciolto in latte o ), “dell'apparato Circolatorio”, “dell'apparato Digerente”( regolarizzerebbe l'attività escretoria dei succhi gastrici e della flora batterica, migliorerebbe l'assorbimento di calcio e magnesio ).
1. Il miele d’acacia sarebbe disintossicante e antinfiammatorio delle vie respiratorie;
2. Il miele di tiglio avrebbe proprietà sedative e sarebbe utile contro l'emicrania;
3. Il miele d’eucalipto sarebbe espettorante, vermifugo e antitosse;
4. Il miele d’erica diuretico ed antianemico;
5. Il miele di lavanda risulterebbe utile sulle bruciature per uso esterno;
6. Il miele di conifera sarebbe utile contro le affezioni respiratorie;
7. Il miele di biancospino verrebbe consigliato contro ansia ed insonnia;
8. Il miele di castagno sarebbe utile contro la cattiva circolazione.
Si consiglia un consumo costante di 20/30 gr. in sostituzione dello zucchero raffinato, salvo controindicazioni ( es. diabete ).
Non tutti sanno che:
Riscaldando il miele a 45°C ritorna liquido, ma occorre tener presente che, superata questa temperatura gli enzimi, le vitamine e le altre sostanze attive vengono danneggiate. Per gustare il miele è consigliabile, per chi lo volesse utilizzare come dolcificante nel latte o in altre bevande, di non aggiungerlo mai quando queste sono bollenti, ma solo e sempre quando sono bevibili, poiché una temperatura troppo alta sottrae al miele gran parte delle sue proprietà.
Il miele si conserva molto bene ma è importante non lasciarlo invecchiare troppo per evitare la perdita di proprietà e caratteristiche organolettiche. La conservazione massima consigliata è di due anni.
Nel caso in cui aprite la credenza e vi accorgete di avere del miele scaduto, non buttatelo.
Potrete farci una gustosa torta di carote sostituendo lo zucchero con il miele.
Ingredienti:
300 g di mandorle spellate;
300 g di zucchero ( 200 gr zucchero 100 gr miele );
Scorza di mezzo limone;
300 g di carote;
4 uova;
80 g di farina;
mezza bustina di lievito;
1 pizzico di sale.

Preparazione

Preparate il forno su 160°. Tritate le mandorle e la buccia di limone ben asciugata con lo zucchero e il miele. Aggiungete la carote a pezzi, le uova, la farina, le mandorle, il sale. Dopodichè aggiungete il lievito. Imburrate e infarinate una tortiera, versate il composto e mettete in forno per circa 15/20 minuti poi aumentate la temperatura a 180° fino a quando ha preso colore.



Lo sapevate che l’Ayurveda dice che il miele crudo è una medicina ma il miele cotto è un lento veleno?
Il miele cotto crea tossicità cellulare e può portare a disfunzioni immunologiche. Può anche ostruire le arterie e portare all’arteriosclerosi ( inspessimento delle arterie ), ostacolando l’afflusso di sangue agli organi vitali.
Quindi il miele non dovrebbe mai essere cotto e niente dovrebbe essere cucinato con il miele …
Sarà vero?
Ora vi svelo alcuni metodi per curarvi con il miele …
1. Per l’ obesità bevete una tazza di acqua calda con un cucchiaino miele, 5 – 10 gocce di aceto di mele tutte le mattine;
2. ulcere della bocca? Applicate un cucchiaino di miele ed un pizzico di curcuma;
3. Raffreddore? Mescolate mezzo cucchiaino di cannella con un po’di miele;
4. Problemi di asma? Mangiate un composto fatto da mezzo cucchiaino di foglie di alloro in polvere e un cucchiaino di miele;
5. Nausea, Vomito e Indigestione? Mescolate succo di limone e miele;
6. Ansia? Bevete una tazza di succo d’arancia con un cucchiaino di miele ed un pizzico di noce moscata due volte al giorno.
Piccola chicca … Per fare mezzo KG di miele, uno sciame di api deve volare per circa 39.000 KM e visitare dai tre ai nove milioni di fiori.
Mi raccomando il miele crudo non è adatto a bambini al sotto dei 18 mesi, a persone anziane e a chi ha il sistema immunitario compromesso.
 
Vi lascio con la ricetta facile facile per una crema per il viso …
Ingredienti:
1. 1 cucchiaio di miele;
2. 1 cucchiaio di latte fresco;
3. 1 cucchiaino di farina bianca.
Modo d’impiego: lasciate in posa sul viso per 15 minuti, poi risciacquate con acqua tiepida. Tornerete come nuove …

Buon divertimento …
Federica De Sanctis


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