lunedì 28 aprile 2014

Famigerato PUP : “Viale Giulio Agricola” e non solo

La storia, datata ormai 1989 porta la firma ministro Carlo Tognoli (Legge n.122), “Parcheggi finalizzati all'interscambio con sistemi di trasporto collettivo”, PUP la sigla indica il “Piano urbano parcheggi”, quindi opere di “pubblica utilità”.
Vengono soprattutto realizzati parcheggi al servizio degli edifici che non ne sono provvisti, sia in aree di pertinenza condominiale sia su suolo pubblico, tramite la concessione delle aree ai privati per un massimo di novant’anni.
E dal momento che per i costruttori sono previste agevolazioni fiscali e finanziamenti statali, per evitare speculazioni, Tognoli inserisce il vincolo di pertinenzialità i box possono essere acquistati solo dagli inquilini degli immobili costruiti sull’area di influenza del PUP 500 metri.


Nel 2001 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dà poteri al sindaco di Milano per aggirare norme e burocrazia per i Pup la strada è tutta in discesa.
Nel 2006 Romano Prodi ha le medesime intenzioni per Roma e nomina il sindaco Valter Veltroni, commissario delegato per l’emergenza traffico.
La giunta di centrosinistra che amministra la Capitale sposa i Pup fin dal 1993 con il sindaco Rutelli e lo fa anche il nuovo sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
I municipi si spaccano, e non è una questione di partiti o di destra o di sinistra.
Intanto i cittadini si organizzano in "Comitati No PUP".

Il 6 dicembre 2010, una nuova Ordinanza Commissariale (n.357) modifica il vincolo di pertinenzialità, “ all’inizio i box potevano essere acquistati dai proprietari degli immobili distanti non più di 500 metri dal paercheggio poi ampliato a 1000 nel luglio 2010.
Oggi, se il concessionario non riesce a vendere i box ai residenti degli immobili nel giro di un chilometro, un anno prima (270 giorni) della fine dei lavori per il parcheggio, può cederli a qualunque proprietario di immobile nell'area della Capitale.
Un’opportunità in più per i costruttori. Ammesso che i box rispettino la destinazione d’uso: accade infatti che siano utilizzati come magazzini, cantine e nell’ipotesi peggiore come abitazioni, come succede nella zona Don Bosco nel'ex X Municipio.
l'Amministrazione comunale di Roma aveva in programma la realizzazione di circa 50.000 nuovi posti auto, in 510 localizzazioni diverse.
In parte si tratta di parcheggi realizzati con investimenti privati e in parte di parcheggi pubblici di scambio, situati in prossimità di stazioni FS, metropolitane e mercati.
Ciascun progetto doveva uniformarsi ai criteri urbanistici, ambientali e di traffico stabiliti dell'Amministrazione. 
 
Il PUP di Viale Giulio Agricola è una vicenda “complicata”, non è una vicenda di oggi, in più sono diversi anni che la situazione è invariata.

 
Quel tratto di via che va dalla Tuscolana a viale Spartaco, ha l'aspetto di un luogo non luogo, abbandonato al tempo, la recinzioni del cantiere caduta, alberi abbattuti e non più rimpiazzati, erbacce, in quel tratto che fu uno spartitraffico solcato dalla pista ciclabile, si sente il fetore di una sporcizia accumulata e non rimossa.
Giulio Agricola è una strada importante anche commercialmente, all’incrocio con un asse di alto e intenso shopping come via Tuscolana altrettanto importante.
Non è nostra intenzione entrare in merito alle questioni politiche o burocratiche amministrative, noi vogliamo solo soffermarci ad una semplice costatazione di quello che si vede.
Lo stato raggiunto dal cantiere del PUP di viale Giulio Agricola è avviato ad un punto di non ritorno.


Il cantiere è sempre al solito posto, di fatto “impedendo ai cittadini di poter usufruire di una vasta superficie di suolo pubblico, e soprattutto facendo convivere il quartiere con una situazione di degrado e di disagio quotidiani”.

Non spetta a noi entrare nelle vicende burocratiche amministrative o politiche ma sta di fatto che per i cittadini del territorio e non solo non è un bel vedere.

T.P.

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