giovedì 27 marzo 2014

La Grande Bellezza "Municipio VII"

Chi ha la passione per il viaggio, per la scoperta continua di realtà sconosciute, sa bene che quando ci si trova in un luogo per visitarlo e conoscerlo, oltre che ammirando ciò che è famoso e descritto sulle guide, grandi soddisfazioni si ottengono imboccando un vicolo in apparenza anonimo, infilandosi in un portone socchiuso, allontanandosi un po’ dai percorsi prestabiliti.
Roma è una città che si presta ad infinite variazioni sul suo magnifico tema, la sua Storia e la sua Grande Bellezza non si limitano ad un centro storico universalmente conosciuto per i monumenti, per la vivacità culturale e commerciale, ma si allargano a zone meno celebrate, eppure capaci di regalare emozioni e scoperte che arricchiscono l’esperienza di un soggiorno nella Città Eterna.

Un territorio perfetto per chi vuole allargare il suo sguardo oltre la cerchia delle mura che cingono la Roma classica è quello dell’attuale VII° Municipio che, dalle Mura Aureliane si estende verso sudest, lungo gli assi delle Vie Appia Nuova e Tuscolana; una zona facile da raggiungere, grazie alla Metro A, che coniuga antichità e tempi moderni in un mix di spettacolari aree verdi ed archeologiche con architetture urbane utili a comprendere lo sviluppo, spesso disordinato e, in alcuni casi, storicamente e culturalmente determinante, della città in tempi recenti.

Vediamo alcune delle molte possibilità che si aprono scegliendo di dedicare parte di un soggiorno a Roma a questa zona.

In una metropoli come Roma non è facile trovare luoghi che permettano di osservare l’ambiente esattamente com’era secoli fa, senza l’inevitabile “intrusione” nel panorama di elementi moderni, siano questi edifici o, semplicemente, strade asfaltate e automobili; uno di questi luoghi si trova proprio qui ed è il Parco degli Acquedotti, che fa parte del Parco Regionale dell’Appia Antica: un’area verde di oltre 240 ettari, caratterizzata dall’imponente presenza degli acquedotti che servivano Roma, da resti di importanti ville romane come quella delle Vignacce e dei Sette Bassi. 

 
Il Parco degli Acquedotti è uno scorcio di Agro Romano rimasto inalterato nel tempo, per questo consente di godere degli stessi panorami immortalati da pittori dei secoli passati, è spesso utilizzato come set per riprese cinematografiche (Paolo Sorrentino vi ha ambientato parte del film vincitore dell’Oscar 2014 “La Grande Bellezza”) e, con un pizzico di fortuna, visitandolo nei fine settimana è persino possibile imbattersi in qualche drappello di legionari romani con elmi, corazze, lance e spade, che si esercitano in combattimenti, manovre e formazioni “a testuggine”.


Cinecittà: oggi questa parola indica anche una zona di Roma, ma è innanzitutto il nome di una realtà nata in un periodo della nostra Storia, gi Anni Trenta del secolo scorso, principalmente per sfruttare a scopi propagandistici le potenzialità della “Settima Arte”, ma che è stata fondamentale per lo sviluppo della cinematografia italiana.
Oggi, gli Studi nei quali sono stati girati oltre 3000 film, 47 dei quali vincitori di un Premio Oscar, si possono visitare scegliendo tour individuali o di gruppo per vedere i grandi set, le scenografie, i costumi ed i macchinari; particolare attenzione è riservata alle famiglie con bambini, per i quali è attivo il laboratorio CineBimbiCittà e sono previste visite speciali. Anche per le gite scolastiche, una tappa agli Studios di Cinecittà rappresenta una possibilità unica per far vedere ai ragazzi come nascono i film; mostre permanenti e temporanee completano la proposta di conoscere da vicino, anzi da dentro, un mondo del quale siamo abituati ad apprezzare solo il prodotto finale.
Negozi, locali, ristoranti sono parte integrante della visita ad una città; certo, il centro storico offre una varietà infinita ma, spesso, tutto è “a misura di turista” e questo non sempre significa originalità, qualità e convenienza.
Non è detto, ad esempio, che i migliori souvenir da portare a casa siano quelli che si trovano negli appositi negozi che pullulano in centro, spesso proponendo gli stessi oggetti fabbricati in serie; tra le vie di un quartiere come l’Appio Claudio o Don Bosco, si trovano botteghe artigiane, librerie, negozi che servono alla vita quotidiana degli abitanti ma che si possono rivelare autentiche miniere per chi non si accontenta del classico “colosseo di gesso”. La ricerca di prodotti locali da assaggiare e dei quali fare una piccola scorta per condividere con amici e famigliari profumi e sapori della tradizione laziale può essere l’occasione per visitare un mercato davvero tipico, come quello coperto del Quadraro o un’enoteca di quartiere gestita da chi il vino lo produce direttamente dalle vigne di famiglia nei Castelli Romani, ben visibili solo girando un angolo appena fuori dal negozio. Pranzare o cenare in una delle mille romantiche piazzette del centro di Roma è un’esperienza imperdibile, ma se si cerca un buon rapporto qualità – prezzo può rivelarsi vincente la scelta di provare anche locali che, per la loro ubicazione, non possono contare su un afflusso infinito di turisti ma devono costruirsi una clientela locale, attenta alla sostanza ed alla qualità delle proposte in menù più che allo scorcio monumentale; ecco che trattorie, ristoranti e locali di quartiere, frequentati dai veri Romani, sono pronti a smentire alcuni luoghi comuni sui servizi che un visitatore può trovare in una città che, a volte, tende a far pagare a caro prezzo un’immagine, finendo per deludere. Le stesse considerazioni si possono fare pensando a dove dormire; si può scegliere di pernottare nel cuore della città, oppure di provare l’ospitalità di una delle strutture che si trovano in questa zona.
A proposito di pernottamento, abbiamo incontrato una persona che all’ospitalità si è dedicata aprendo un bed and breakfast e, recentemente, anche una casa vacanze proprio dalle parti di Via Tuscolana; Marco, da sempre occupato nel settore alberghiero, è venuto ad abitare a Roma una decina d’anni fa:
Com’è stato l’impatto con una città grande come Roma?
Vengo da Brescia, una città che tutta insieme conta sì e no la metà degli abitanti di questo municipio, ma dopo un po’ ti accorgi che le dinamiche che si instaurano sono esattamente le stesse; per le esigenze quotidiane frequenti il quartiere e, dopo un po’, incontri persone che conosci, i negozianti ti salutano e la vita non è affatto diversa”.
L’idea del b&b come nasce?
Ho sempre lavorato alla reception di un hotel e anche una volta trasferitomi qui ho trovato lavoro in un albergo del centro, ma il mercato del lavoro, oggi, è fatto di molta precarietà e purtroppo anche le imprese del settore turistico, spesso, badano più a contenere i costi che alla qualità del personale; venendo da una città nella quale la quantità di turisti è molto inferiore, so bene quanto sia importante conquistare l’ospite, farlo sentire “a casa” anche mentre visita una città che non è la sua e, soprattutto, non cedere mai alla tentazione di trattare i viaggiatori come polli da spennare: un ospite soddisfatto è la garanzia del lavoro futuro, un ospite scontento né tornerà, né manderà altre persone a ripetere la sua esperienza. Essendo venuto a vivere all’Appio Claudio mi sono subito apparse evidenti le potenzialità di una zona come questa, servita dai mezzi, comoda da raggiungere, tutto sommato tranquilla e con molti punti di interesse per chi visita Roma; l’offerta di strutture ricettive non era certo densa come in altre zone e allora perché non scommettere su una piccola attività? Essendo il bed and breakfast a due passi dal Parco, la scelta del nome ACQUEDOTTI ANTICHI è stata facile. Certo, non sempre c’è il pienone, la crisi si fa sentire anche qui, ma la possibilità di coniugare prezzi convenienti ad una buona qualità del servizio ha permesso di ampliare l’offerta, proponendo anche una casa vacanze accanto alla Basilica di San Giovanni Bosco, una soluzione rivolta soprattutto a chi si ferma un po’ più a lungo e preferisce, per esempio, cucinare invece di andare sempre al ristorante; nasce da qui l’idea della casa vacanze ROMA CINECITTÀ FLAT”.


Tutto bene dunque?
Ovviamente, in questo quartiere come nel resto della Capitale le cose da migliorare sono molte e in questo giocano un ruolo decisivo le istituzioni. Il territorio offre molto, ma deve essere curato con dedizione, sia per i residenti, sia per i turisti; non servono solo interventi grandiosi, il più delle volte basterebbe poco, sarebbe sufficiente prendersi cura del verde e delle strade, promuovere lo sviluppo di un commercio e di pubblici esercizi di qualità, puntando magari a creare zone pedonali che, col tempo, possano diventare caratteristiche ed attrattive”.
Quali sono le note più dolenti?
Come ho già accennato, le esigenze di turisti ed abitanti spesso sono le stesse; molti, per esempio, si stupiscono del cattivo stato in cui versano le strade a causa della spazzatura ammucchiata fuori dai cassonetti, altri rimangono perplessi per la chiusura della metro alle 23,30. A proposito di metro, confesso di vergognarmi sempre un po’ quando devo raccomandare ai miei ospiti di fare molta attenzione ai borseggiatori sempre in agguato…”. Un altro problema molto sentito dagli ospiti è il costo davvero elevato di musei e siti archeologici; è vero che esistono offerte come il Roma Pass, ma la spesa per una famigliola rimane davvero impegnativa. Anche il cosiddetto contributo di soggiorno è fonte di malcontento, specialmente quando si pensa alla qualità dei servizi forniti al turista confrontati con quelli di altre città o altri Paesi…”.
Che iniziative suggeriresti all’Amministrazione?
La prima cosa da fare, secondo me, è rendere più efficiente il trasporto pubblico: una capitale non può fermare la metro alle 23,30 e limitare il servizio a poche linee notturne, i quartieri dovrebbero essere serviti meglio; a Capannelle, per dirne una, si organizzano concerti che richiamano pubblico da tutta Italia, eppure chi vuole pernottare nel nostro quartiere a fine spettacolo non trova un bus che lo riporti qui… Sempre in tema di trasporto, credo sia ora di cominciare a limitare il traffico privato, ampliando al massimo la rete delle piste ciclabili e risolvendo il caos provocato, per esempio, dalle doppie file (un'altra caratteristica della nostra città che vede increduli soprattutto gli stranieri). Abbiamo vie, come la Tuscolana, che potrebbero rappresentare un’alternativa agli anonimi centri commerciali ma ormai è un’impresa passeggiare su marciapiedi occupati da una miriade di banchi che vendono merce di scarsa qualità, abusivi o autorizzati che siano e che sono tanto fitti da stabilirsi ormai anche nelle traverse meno frequentate. La situazione attuale, oltre a mortificare l’impegno dei commercianti che pagano fior di affitti e di imposte per i loro negozi,  vanifica anche sforzi lodevoli come la caratterizzazione sul cinema, peraltro abbandonata al vandalismo di chi imbratta e danneggia le targhe. Abbiamo grandi aree verdi come il Parco degli Acquedotti: possibile che l’unica iniziativa di richiamo che vi si organizza sia la 24 Ore di mountain bike? C’è un’area archeologica come la Villa dei Sette Bassi che sta lì, recintata ed inaccessibile, quando sappiamo tutti che i magazzini dei musei traboccano di reperti che consentirebbero di strutturare una quantità di musei. Siamo a quattro passi da gioielli come l’Appia Antica la Villa dei Quintili e l’unico modo per raggiungerle dal Parco degli Acquedotti è attraversare l’Appia Nuova, praticamente un’autostrada: non viene in mente a nessuno che basterebbe un sottopasso o un ponte per creare un circuito archeologico ciclabile e magari servito da mezzi a trazione animale (altro che le botticelle nel traffico del centro, qui sì avrebbe senso lo scalpiccio degli zoccoli), che permetterebbe di collegare con un percorso semplicemente favoloso i monumenti del centro alla nostra zona? Un percorso che, tra l’altro, potrebbe facilmente essere fonte di occupazione e promozione dei prodotti locali, prevedendo qui e là punti di ristoro che non stonino con l’ambiente, impostati magari sulla falsariga delle vecchie fraschette, evitando gli orridi camioncini che deturpano il centro; punti di ristoro che, se ben gestiti, potrebbero anche fare in modo che la frequentazione di queste aree sia più sicura. Da parte nostra, sul sito del Bedand Breakfast Acquedotti Antichi proponiamo anche un blog sempre aggiornato con suggerimenti sia sulla città in generale, sia sul nostro territorio e non manchiamo mai di invitare gli ospiti a godere di quanto possono trovare dietro l’angolo”.





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