lunedì 24 marzo 2014

5° Editoriale della settimana: Che fine ha fatto la "Via del Cinema"?

Viaggio nel tempo, ritorno al passato, candidato Sindaco di Roma Veltroni, Presidente della Circoscrizione X Medici, si parla molto, si sogna in grande. 

Continua il nostro viaggio nel passato, Veltroni: "Tuscolana, via del cinema e dei bambini" "Trasformare via Tuscolana nella via del Cinema, rendere visibili gli studi di Cinecittà, realizzare un museo del cinema più avanti, un parco a tema, sul modello di Eurodisney, sempre dedicato al cinema". 
E' questo il progetto annunciato dal candidato sindaco Walter Veltroni, in una affollata manifestazione, ieri pomeriggio in via Tuscolana. Era il lontano 30 Aprile del 2001. 
E proprio i bambini dovranno essere - per Veltroni - i giudici dell' iniziativa, perche' "Roma e' una città avara con i bambini, che hanno pochi luoghi dove divertirsi e pochi luoghi dove giocare". 
Parlando davanti a una gran folla, Veltroni ha descritto il piano per la X Circoscrizione come parte di un progetto più ampio di riqualificazione delle periferie. 
Il candidato del centrosinistra ha parlato anche di "allargamento delle ludoteche ed un maggior numero di asili nido". 
Alla manifestazione erano presenti anche Gillo Pontecorvo, indicato da Veltroni come uno dei maggiori autori del cinema italiano, Mita Medici e il senatore Massimo Brutti.

Il sogno, un sogno grande, ma come tutti i sogni quando finiscono inizia la dura realtà , ora non siamo più nel passato, il nostro oggi è il 2014 sono passati 13 lunghi anni, sono cambiate le amministrazioni, abbiamo due Papi, tre governi non votati, ancora e ancora ci chiediamo che fine ha fatto quel sogno?
 
Ricordate quanto ne hanno parlato, diversi anni fa? Quanto ne andava fiera l’amministrazione locale? 
Ma che fine ha fatto quel sogno?
 
A pensarlo sono tanti, tantissimi abitanti di via Tuscolana, che gravitano nella zona, compresa tra la fermata della Metro A Porta Furba Quadraro alla fermata Subaugusta, in passato la più «trendy» commercialmente parlando. 
Era talmente vero che le incursioni da altri quartieri erano numerose come anche dai vicini Castelli. 
Era una vera mecca dello shopping dove si incontrava di tutto, dai negozi storici a quelli "nuovi". 
L’apoteosi era quando si arriva a piazza Cinecittà, che era un po’ la memoria storica del quartiere. 

Ci sono i Cinecittà Studios ovvero la Fabbrica dei Sogni sospesa tra passato, presente e futuro. 

Tra Giulio Agricola e Largo Appio Claudio, la via del cinema, si manifesta, tra panchine a forma di pellicola cinematografica, da altre pellicole "srotolate" sul marciapiede con le stelle dei famosi, come nel Sunset Boulevard. 
E poi Cinecittà Due che è stato il primo centro commerciale sorto nella Capitale. 
Ormai ultra trentennale ma con negozi trendy che non ha nulla da invidiare ai city mall di Dubai con la sua piramide di vetro e metallo "ideata all'epoca del revival archeotecnologico il cui caposcuola acclarato è Ming Pei autore della piramide del Louvre".


Che bel sogno, quante speranze!

Molta acqua è passata sotto i ponti, la Circoscrizione ora si chiama Municipio VII, una città nella città, ma la via del cinema dov'è? 
Investimenti economici, speranze dei commercianti, turismo, invece, negozi chiusi, abbandono, degrado, doveva essere il simbolo della Roma cinematografica, della Roma d’altri tempi in cui Cinecittà risplendeva ed era centro d’attività artistica internazionale. 



Sarà. Non so a voi, ma la“via del cinema” ,( la versione rivisitata della Via Tuscolana), mette tristezza.
Una realizzazione grossolana, i marciapiedi danno una idea di incompiuto, di posticcio.
Peccato: anziché ricordare la grandezza del cinema italiano d’altri tempi, la "Grande Bellezza", quello che ci ha resi famosi nel mondo, questa strada fa venire in mente "l’Italia caciarona e intrallazzona", che fa le cose alla buona. 
Non credo che bastino quattro panchine tematiche a forma di pellicola e due totem commemorativi, per fare di una strada, una bella strada, la "strada del cinema". 
Poi le stelline a ricordo dei grandi attori italiani, i cui nomi di certo meritano una fine diversa dall’essere calpestati dai passanti senza neppure essere notati, impreziositi dai tanti escrementi. 

Oggi camminare su via Tuscolana, la "via del cinema" è come camminare in un suq, questa via consolare può essere tranquillamente rinominata la "via delle bancarelle".


È un percorso di guerra per fisici aitanti, furgoni parcheggiati a sostegno del commercio ambulante, bancarelle improvvisate, furgoncini fermi agli incroci, doppie file sono d'obbligo.
Misera la mamma con il passeggino o chi costretto su una sedia a rotelle. 
La via del cinema, il luogo che portava alla vecchia Hollywood sul Tevere, che fine ha fatto? 

In questo viaggio tra presente e passato, ci porta a Marrakech, ma i bazar arabi sono molto più affascinanti e folkloristici di quelli romani. 

Indubbiamente questa medina "luoghi privilegiati del piccolo commercio e dell’artigianato", i suq o le kissaria, sono fonte inesauribile di attrazione per il turista, peccato che non siamo in Marocco! 
Come spesso accade in Italia, un sogno trasformato in un incubo, una via del cinema trasformata in un suq. 

Ci chiediamo che fine ha fatto la Tuscolana, la via del cinema e dei bambini, che fine ha fatto il nostro sogno, le nostre speranze?

T.P.

2 commenti:

  1. Ottimo articolo la strada fa schifo va fatta pulizia radicale!!

    RispondiElimina
  2. Uno dei pochi centri commerciali a celo aperto, una delle strade consolari, trasformata in un mercato dell'ambulante, un vero peccato, se si regolamentasse sicuramente ne gioverebbero anche i negozianti

    RispondiElimina