Ma lo sapevate che
il quartiere Prenestino-Labicano conserva una vasta zona di
catacombe?
Eppure è proprio così.
Potrebbe essere interessante e
divertente sapere cosa c'è sotto la tua casa, la scuola che
frequenti, il muretto dove ti ritrovi con i tuoi amici.
Percorrendo l'antica
via Labicana, dopo Porta Maggiore, vicino ai resti dell'acquedotto
Claudio, potrete trovare le catacombe di S. Castulo. Vennero scoperte
nel 1672 insieme ad un'iscrizione riferita ai defunti sepolti con il
martire. Arrestato con sua moglie Irene, fu sepolto vivo in una cava
di arenaria sulla via Labicana. Castulo fu denunciato e martirizzato
perché, insieme alla moglie, proteggeva i cristiani e li nascondeva
nella sua casa.
Al momento della
scoperta, il cimitero era in buono stato di conservazione. L'ingresso
delle catacombe, conosciute anche con il nome del vescovo Stratonico,
fu localizzato nel 1864, quando furono fatti i lavori per la
realizzazione della ferrovia per Civitavecchia.
Oggi il cimitero è
inaccessibile, si sa solo che i cunicoli sono posti a circa 12 Mt. di
profondità. È possibile solo vederne l'ingresso, delimitato da una
recinzione arrugginita e da cespugli, dall'alto del piccolo ponte che
scavalca la ferrovia nella zona del Mandrione, lungo la Casilina
vecchia, a ridosso dell'antico acquedotto. Su queste catacombe si
raccontano cose curiose. L'omicidio avvenuto tanti anni fa , a detta
degli abitanti più anziani della zona, è stata la causa della loro
chiusura definitiva. Dalle testimonianze della gente del quartiere si
sa che nel corso della II guerra mondiale, questo antico cimitero
venne usato come rifugio durante i bombardamenti e come abitazione
dagli sfollati.
Lungo l'antica Via
Casilina, oltre agli orti e alle ville, vi erano estese zone
cimiteriali sia ebraiche sia cristiane, oggi del tutto scomparse o
inaccessibili, fatta eccezione per le catacombe dei SS. Marcellino e
Pietro.
Marcellino e Pietro
sono i due martiri da cui le catacombe prendono il nome perché a
lungo ne custodirono i corpi. Si entra in queste catacombe attraverso
una porta aperta sul cortile, si scendono numerose scalette strette e
subito si ha l'idea di trovarsi in un altro mondo … il mondo
sotterraneo dei morti.
Lungo la fitta rete
di gallerie vi sembrerà di vedere cortei funebri di cristiani che
accompagnano i loro defunti all'ultima dimora. Vi sembrerà di
ascoltare voci lontane che recitano preghiere o di sentire l'odore
dei fiori e dei vasi profumati che circondano la salma. Quel mondo
misterioso, conservato intatto anche a distanza di secoli, vi colpirà
profondamente e vi sembrerà impossibile che a pochi metri ci sia una
città caotica e rumorosa.
La sotto è molto
buio ed è come trovarsi in un labirinto sotterraneo. Il terreno
sembra molle e tremolante, con piccole discese e salite; ai lati si
trovano gradini, rientranze, cunicoli vari.
Tra vicoli stretti e
buie cappelle, ogni tanto potrete scoprire ossa e crani umani.
All'interno si notano affreschi molto belli e ognuno ha un suo
significato simbolico. Sono dipinti personaggi importanti come i
primi apostoli, Pietro e Paolo, e figure con le braccia alzate in
segno di preghiera.
Un altro affresco
interessante è quello che raffigura Orfeo, il poeta mitico del mondo
pagano che era sceso nel mondo dei morti per tentare di far tornare
la sua amata Euridice tra i vivi, ma non ci riuscì. Nelle catacombe
c'è il simbolo di Gesù che salva le anime con la sua morte e
resurrezione.
Queste catacombe
costituivano un'estesissima area di sepoltura che ancora oggi mette
in comunicazione Tor Pignattara con le zone limitrofe occupando gran
parte del sottosuolo e che la tradizione popolare vuole utilizzata
come rifugio dagli abitanti del quartiere durante la seconda guerra
mondiale.
Non vi resta altro
da fare che visitarle!
Federica De Sanctis
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