Il
Parco della Caffarella si estende da via Appia Antica a via Latina.
Prende il nome dalla famiglia
Caffarelli,
proprietari della grande tenuta il Casale Caffarelli del XVI secolo.
La
Caffarella
è una valle alluvionale creata dal fiume Almone.
È
interamente nel comune di Roma ed è parzialmente patrimonio del
Parco
Regionale dell'Appia Antica.
È ricca d'acqua, che affiora da falde e sorgenti.
Il parco è
attualmente una delle aree verdi più grandi di Roma e fra le
maggiori aree verdi urbane d'Europa, vi si trovano il cosiddetto
“Colombario
Costantiniano”,
il “Ninfeo
di Egeria”
e alcune
fattorie.
Molto spesso accade
che all'interno dei parchi urbani vengano ospitati monumenti
storico-archeologici di rilievo, i quali risultano però poco
valorizzati a causa della scarsa manutenzione e dal fatto che il
patrimonio in questione non viene sufficientemente pubblicizzato.
Il Parco della è un
esempio lampante di questo problema. Ospita al suo interno numerosi
monumenti storico archeologici. Le emergenze di maggiore spicco sono:
Basilica e Catacombe di S. Sebastiano, Casale della Vaccareccia,
Catacombe di S. Callisto, Fosse Ardeatine, Mausoleo di Cecilia
Metella, Ninfeo di Egeria, Porta di S. Sebastiano, Quo Vadis? , Torre
del Ponte.
Tutti questi
monumenti rappresentano un patrimonio culturale molto importante che
potrebbe apportare un notevole innalzamento del valore dell’area in
senso stretto, nonché di tutto il Municipio di pertinenza. Il
problema non sta tanto nell’assenza di percorsi, ma nella
manutenzione di quelli presenti, in quanto l’impressione di chi si
addentra nella’area del parco è che ci si trovi in un luogo
abbandonato, sporco e talvolta pericoloso.
Un ulteriore
problema sta nella scarsa valorizzazione del parco e delle sue
risorse nei confronti di una potenziale utenza molto ampia. Infatti
pochi considerano questo parco come una meta interessante,
soprattutto dopo gli ultimi tragici eventi. Ma sta proprio qui il
punto della questione, vengono ricordati solo gli elementi negativi
dell’area, come la scarsa sicurezza e il degrado, ma non vengono
minimamente esaltati i molti aspetti di pregio che il parco stesso
offre.
Possibili soluzioni
potrebbero essere ad esempio integrare i percorsi esistenti e
arricchire l’area di zone di sosta, cercare di valorizzare il parco
da un punto di vista mediatico, ad esempio organizzare visite dei
siti archeologici monumentali, posizionare una segnaletica efficace
con cartelli, mappe dell' area e fornire pannelli descrittivi di
ciascun monumento.
Federica De Sanctis
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