L'ex
senatore di Forza Italia “Marcello
Dell'Utri” probabilmente
sconterà sette anni di detenzione in
un
carcere italiano o nelle migliori delle ipotesi potrà rimanere a
piede libero in Libano. Il reato di
cui
è accusato è il concorso esterno in associazione mafiosa.
Su
9 procedimenti due volte è stato assolto in cassazione, tentata
estorsione e calunnia aggravata, una volta ha patteggiato, fatture
false e frode fiscale, ha poi subito una condanna definitiva a 7 anni
di reclusione, concorso
esterno in associazione mafiosa,
un’altra condanna a 8 mesi in appello, abusivismo, oltre a due
procedimenti in cui è rinviato a giudizio, trattativa
tra Stato e mafia
e P3, e infine in altri due le indagini sono ancora in corso,
estorsione e tangente.
Le
indagini su Dell'Utri iniziano nel 1994,
l'anno dell'entrata in politica.
Il
2 gennaio 1996
viene messo sotto accusa, nell'ottobre dello stesso anno il gip di
Palermo lo rinvia a giudizio, e il processo inizia il 5 novembre
1997.
Nel 2004
il tribunale di Palermo condanna Marcello Dell'Utri a nove anni di
reclusione.
Il senatore è anche condannato a due anni di libertà
vigilata,
oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento
dei danni per un totale di 70.000 euro
alle parti civili, il Comune
e la Provincia
di Palermo.
Dell’
Utri è stato stretto
collaboratore di Silvio
Berlusconi
fin dagli anni
settanta,
socio in Publitalia
'80
e dirigente Fininvest
e nel 1993
fondò con lui “Forza Italia”.
Nel
1995
viene arrestato a Torino con l'accusa di aver inquinato le prove
nell'inchiesta sui fondi neri di Publitalia '80. Nel 1996 è deputato
al Parlamento nazionale, dal 1999 è parlamentare europeo e nelle
elezioni politiche del 2001 viene eletto Senatore della Repubblica.
Nel
1999
patteggia una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione per i reati di
frode
fiscale
e false fatture.
Nel
2001
è eletto Senatore
della Repubblica
nel collegio 1 di Milano.
Nel 2007 è stato il senatore più assente,
673 assenze su 1637.
Nel 2008
è stato condannato per concorso esterno in associazione di tipo
mafioso.
L'11
aprile 2014
la Corte
d'appello
di Palermo dichiara Marcello Dell'Utri latitante.
Viene
localizzato sul territorio libanese per mezzo dei tabulati
telefonici
e
di una carta di credito in suo possesso utilizzata per i pagamenti e
conseguentemente arrestato all'interno di un albergo di Beirut
il 12 aprile 2014.
Al momento dell'arresto era in possesso di due
passaporti
di cui uno diplomatico,
tra l’altro scaduto, e di una somma di denaro pari a 30.000 euro in
banconote da 50.
Qualche
giorno fa, il 9
maggio
2014
dalla Corte
di Cassazione
arriva la conferma in via definitiva sulla condanna a sette anni di
reclusione.
Nel
corso degli anni non ha mai nascosto le sue simpatie per il regime
del ventennio
fascista
e all'inizio del maggio 2009 in un'intervista al giornalista Klaus
Davi,
ha dichiarato: “Mussolini ha perso la guerra perché era troppo
buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come
poteva essere Stalin”.
Ha
dichiarato inoltre l'intenzione di avviare la revisione dei libri di
storia “ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza”.
Federica
De Sanctis
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