Provate
a immaginare una stanza strana. Sì! una stanza strana, con nove
strani giacigli. In uno di questi vi trovate voi: siete lì,
addormentati, in preda a un turbine di sogni. Negli altri giacigli
altre persone, del tutto sconosciute: come voi stanno sognando e
intanto un narratore racconta la sua favola… Alcuni dei presenti
sognano di paesi e genti lontane, di miti e antiche leggende. Altri
sognano di spread, di Bond e BTP, di tori che rapiscono fanciulle per
fondare mondi nuovi, di guerre combattute per vendetta o avidità, e
ognuno di questi agitatissimi sogni ruota attorno a una parola, che
torna e ritorna come un’ossessione: Europa.
Provate
a immaginare, ora, che qualcuno, o qualcosa, venga infine a
svegliarvi. Non certo per darvi consolazione, ma per affidarvi un
compito, da assolvere tutti insieme, voi e gli otto estranei che vi
circondavano al risveglio. Il compito è semplice e terribile:
salvarla – quest’Europa – dal rischio di estinzione.
Salvare
l’Europa, voi nove?! Sì! Proprio voi nove! Compagine improbabile
che, nel superare un’impervia serie di fatiche degne d’Ercole
(condite in salsa ‘Jeux
sans frontières’),
sarà costretta a trasformarsi, da brancaleonesca armata allo
sbaraglio, in una squadra coordinata e coesa: una squadra vera, di
quelle in cui le differenze tra i giuocatori sono una ricchezza.
Insieme dovrete costruire strade, ponti e macchine per viaggiare,
arrampicarvi su instabili corde per raggiungere traguardi
improbabili, imparare nuove lingue, ritracciare mutevoli confini e
ricordare la sterminata e sanguinosa storia delle guerre europee,
danzare all’unisono come foste un corpo solo, compilare bandi di
concorso per aggiudicarvi finanziamenti strutturali UE, e alla fine
affrontarla, la nuova “Grande Crisi” planetaria, in una
tragicomica disfida decisiva.
E
ora provate a immaginare che tutto questo possa accadere per davvero,
a teatro, per raccontare, in un solo spettacolo, due anni di
laboratori teatrali con non professionisti di tutte le età, di
incontri, di conferenze, di atelier, di istallazioni artistiche e
rassegne cinematografiche, di discussioni intorno a cosa sia (o cosa
possa voler dire) “Europa” per un cittadino di Roma – una delle
capitali simbolo della storia del nostro Continente.
Dal
29 aprile a domenica 11 maggio il palcoscenico del Teatro Argentina
si travestirà da fatale crocevia del destino d’Europa… Per
finta, si sa! Ma fino a che punto?
Il
ratto d’Europa è
arrivato al suo culmine, Signore e Signori! E dove termini la
finzione e incominci la realtà potranno dirlo solo gli spettatori
(coautori?) presenti in sala.
Ogni
sera sul palcoscenico dell’Argentina si apriranno momenti di
confronto con le diverse visioni e testimonianze che l’ospite di
turno proporrà attraverso una breve intervista di circa 15 minuti
condotta da uno degli attori protagonisti dello spettacolo. A
condividere la propria idea di Europa, si alterneranno Cécile Kyenge
(29 aprile); l’allenatore della nazionale italiana di pallavolo
Mauro Berruto (30 aprile); l’artista italiano tra i più
significativi del panorama contemporaneo Enzo Cucchi (2 maggio);
la scrittrice che ha posto grande attenzione ai temi dell’identità
culturale Igiaba Scego (3 maggio); il grande compositore Ennio
Morricone (4 maggio); ed ancora Luciano Violante, già presidente
della Camera dei Deputati (6 maggio); Gianni Toniolo, autorevole
storico dell’economia moderna e contemporanea (7 maggio); Zouhir
Louassini, giornalista politico esperto di tutto il mondo arabo (8
maggio); Giovanni Maria Flick che ha preso parte per il Governo
italiano alla redazione della Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione Europea (10 maggio); ed infine il regista di
tanti film di impegno civile Giuliano Montaldo (11 maggio)
29 aprile | 11
maggio ‘14
drammaturgia
collettiva
ideazione e regia
Claudio Longhi
con Donatella
Allegro, Nicola Bortolotti
Michele Dell'Utri,
Simone Francia
Olimpia Greco, Lino
Guanciale
Diana Manea, Eugenio
Papalia, Simone Tangolo
spazio scenico Marco
Rossi
costumi Gianluca
Sbicca
luci Tommaso
Checcucci
immagini video
Gianluca Latino
coordinatore Giacomo
Pedini
con la
partecipazione di
GlobalCrisis Rugby
Club
Associazione Corale
“Le Querce del Tasso”
Associazione
D’Altrocanto…nonostante tutto
Corale Polifonica
Cantate Domino
Corale ” Coro
Franco Maria Saraceni degli Universitari di
Roma
Coro Polifonico
della Basilica di Sant’Agnese fuori le
mura
orari spettacolo
ore 21.00
giovedì e domenica
ore 17.00
sabato ore 19.00
1 maggio riposo
lunedì riposo
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