L’edificio
conosciuto dalle fonti medioevali come il Palazeptum
(palazzetto) era parte di un antico fondo denominato Favarolum
(XII-XII sec.).
Nel
XIV secolo la tenuta con il casale torre passò allo scomparso
monastero delle monache di S. Eufemia in Roma da cui prese la
denominazione di Palaczetum
S. Heufemie
(palazzetto di S. Eufemia).
La proprietà
appartenne poi a diverse famiglie fra cui gli Astalli, all’Ospedale
del Sancta Sanctorum (in S. Giovanni Laterano) e prima della dello
smembramento successivo alla bonifica obbligatoria delle tenute
dell’agro romano, ai Torlonia. “Ospedale del sancta Sanctorum
tenute di arco di Travertino, Statuario, Capo di Bove La tenuta della
Statuaria di Sancta Sanctorum era di rubbia 224 L’ ospedale ne
possedeva altre confinanti , cioè : Arco travertino di rubbia 60
Capo di Bove (sopradescritto) di rubbia. 65 Sette Bassi di rubbia 4
84 Torre spaccata di rubbia 78 Totale rubbia 608 Queste
cinque tenute insieme unite sono volgarmente denominate Roma Vecchia”
Il
casale torre già in rovina nel XVII secolo (e unito alla grande
tenuta di Romavecchia con il nome di Pedica
di Romavecchia)
venne chiamato la Torre Spaccata poi Tor Spaccata o Torrespaccata,
toponimo che si è successivamente esteso al fosso e al vicolo di
Torre Spaccata (oggi scomparsi), alla borgata di Torrespaccata (oggi
Torre Maura), al Quadrato di Torrespaccata (area già agricola
prossima all’urbanizzazione a sud di Cinecittà Est fra questa e il
capolinea della Metro A) e alla via di bonifica realizzata negli anni
1914-1915 dove in confluenza con la via Casilina era il casello
ferroviario – stazione di Torrespaccata. L’omonima tenuta
raggiunse il massimo della sua espansione territoriale alla fine del
XIX secolo, estendendosi dalla Via Tuscolana fin oltre la via
Casilina, abbracciando quindi gli attuali quartieri di Torre Maura,
Piscina di Torre Spaccata e Cinecittà Est ed escludendo l’odierno
quartiere di Torre Spaccata costruito (a partire dagli anni 1958 –
1960) in luogo di parte della storica tenuta di Centocelle. I resti
di Torrespaccata, oggi circondata da alti fabbricati è resa anonima
all’ignaro passante e priva di qualsiasi cartello esplicativo. Per
ragioni di scelte urbanistiche e denominazioni arbitrarie fatte a
tavolino è purtroppo normale che ancora oggi molti
identifichino la Torrespaccata con la Torre di Centocelle. La
struttura medioevale che ai tempi odierni non supera i 6 metri di
altezza è costruita direttamente sulla struttura di un sepolcro
romano a tempietto su pronao di epoca antonina (II sec. d.C.).
Il sepolcro che all’esterno si compone di un ottimo paramento
laterizio con semicolonne e paraste, presenta un piano inferiore
originariamente coperto con volta a crociera e provvisto con arcosoli
per l’alloggio di sarcofagi e un ingresso originario ancora
presente sul lato nord. Il piano superiore con nicchie per sepolture
a incinerazioni è quasi interamente occultato dalle strutture della
torre da cui si accedeva già nella fase altomedioevale attraverso
una porta posta sul lato ovest in corrispondenza del podio e ancora
esistente nel 1988, quando in occasione di un “restauro”
certamente non conservativo, venne distrutta e obliterata da una
nuova muratura. Nel 1990 un successivo intervento di sbancamento
attuato con mezzi meccanici portò all’abbassamento del piano di
calpestio (entro e intorno al rudere) fino alla quota odierna con la
distruzione di tutte le fasi stratigrafiche del monumento e la
perdita di importanti dati sulla vita e abbandono del sito. La torre,
a cui in origine si affiancava il casale vero e proprio, presenta
diverse fasi costruttive leggibili attraverso l’impiego di diverse
tecniche murarie. La fase più antica risalente all’epoca
altomedioevale (IX-X secolo) è costituita da un paramento murario
composto di blocchi parallelepipedi di tufo alternati a file di
laterizi. Rifacimenti e restauri furono eseguiti ancora
nei secoli successivi (dal XII al XIV sec.) con risarciture in
blocchetti di tufo e il contenimento (alla base) con materiali di
recupero antichi e scaglie di selce derivate dalla frantumazione di
antichi basoli stradali.
La storia moderna
della tenuta e delle sue complesse vicende toponomastiche,
urbanistiche e sociali (per quanto ormai note) attendono ancora di
essere pubblicate in un’unica e apposita monografia. Torrespaccata
oggi Cinecitta Est ha avuto nella prima metà del ’900 la presenza
di un’importante figura (sconosciuta ai suoi abitanti) collegata
anche con la storia italiana, la resistenza e i primi partiti
politici, quella di Mons. Roberto Ronca poi Vescovo di Pompei. La
creazione del quartiere nella metà degli anni ’80 ha creato quasi
una totale cesura con il passato (pre urbanizzazione) e gli aspetti
storico-archeologici del territorio. Questi ultimi per fortuna sono
noti attraverso recuperi, scoperte e scavi pubblicati e documentati
da una ricca bibliografia di cui diamo sotto un breve cenno. Come
potrete leggere in una discussione fra utenti di wikipedia
l’argomento della toponomastica odierna arrovella molti utenti e
collaboratori che non hanno compreso questo effetto domino creato
dallo spostamento di toponimi storici (attuato in più tempi) da una
zona contigua all’altra in questa zona della periferia romana.
Longa est vita, si
plena est
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