giovedì 31 luglio 2014

Punti Verde Qualità



Correva l'anno del Signore 2012, quando i magistrati di piazzale Clodio indagavano su i Punti Verde Qualità, “il marcio che affiora dalle indagini e la vagonata di quattrini pubblici buttati al vento, è impressionante”.
Punto Verde Qualità è l'espressione scelta per indicare un innovativo programma per il recupero di aree abbandonate.
Nei PvQ. spesso sono presenti bar, campi sportivi, asili nido, ludoteche, palestre, piscine, bagni pubblici e aree ludiche per i cani.

I PvQ, sono nati a Roma con Rutelli e transitati con Veltroni, nel quinquennio agli sgoccioli della gestione Alemanno sono finiti sotto indagine.

Ricordiamo che per attirare investitori privati il Comune si faceva da garante.
Oggi anno del signore 2014, la situazione qual'è?
Per garantire l'investimento e i mutui di chi rilevava i PvQ messi a bando, le amministrazioni di destra e sinistra hanno ampliato allegramente le fideiussioni con le banche fino a raggiungere la cifra di 408,7 milioni di euro.
Complice la crisi economica che ha fermato i cantieri e le inchieste che nel 2012 hanno sradicato la struttura incaricata di gestire il progetto, ci sono almeno 30 concessionari in grave sofferenza economica.
319 milioni di euro sono i soldi che i concessionari devono restituire alle banche, soldi garantiti da Roma Capitale dalle cui casse sono previste uscite enormi, quasi 20 milioni di euro.

Un buco nero senza fine, di cui è difficile individuare le responsabilità.

Ricordiamo in una nostra in intervista fatta all'Assessore all'Ambiente Estella Marino riguardo relativa ai PvQ:

Tra il suo assessorato ci sono anche i punti verde qualità, considerando gli scandali del passato, quali sono e se ci sono i reali vantaggi?

Riguardo ai Punti Verde Qualità occorre, a mio avviso, fare una distinzione. L’idea di partenariato pubblico-privato come strumento per lo sviluppo, la cura e la manutenzione di aree pubbliche offre numerosi vantaggi per la valorizzazione del bene comune e per la competitività del territorio. Se interpretato inoltre nella direzione più condivisa, non solo di profitto, ma di valore sociale generato e distribuito, il partenariato si presta alla produzione di benessere e socialità.
Nel caso dei PVQ, così come li abbiamo conosciuti, nonostante l’idea fosse sicuramente positiva, la sua realizzazione ha incontrato le difficoltà legate a uno strumento normativo fragile e, purtroppo, a rischio di deformazione verso gli interessi, non sempre leciti, del privato.
I vantaggi però dell’idea generale, se ben configurata, sono tanti e fanno leva sulla capacità delle amministrazioni locali di collaborare con le imprese per la promozione della competitività del territorio, del benessere locale e degli abitanti. È importante definire obiettivi comuni, a livello valoriale, politico e tecnico e configurare gli strumenti per attuare i suddetti obiettivi, verificando gli effetti della loro realizzazione con un chiaro investimento nei controlli.
In una città grande, complessa e ricca di aree verdi come Roma, la valorizzazione di questi spazi deve adottare diverse formule: in primis l’impegno dell’amministrazione, poi la collaborazione con cittadini e associazioni attraverso l’adozione di aree verdi, gli orti urbani e le formule di sponsorizzazione e partenariato pubblico-privato per valorizzare gli spazi e per migliorarne la fruizione da parte dei cittadini.
A oggi, avendo ereditato una situazione molto complicata, stiamo lavorando a soluzioni che permettano agli operatori in regola e con progetti validi di continuare nel loro lavoro e ai cittadini di poter usufruire di maggiori servizi anche nelle aree verdi nella propria città”.

Il Sindaco di Roma Capitale e l'Assessore Estella Marino, si ritrovano a dover gestire una nuova emergenza.




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