lunedì 21 luglio 2014

Editoriale: “Disoccupazione? Si ma non per tutti!”





"Tengo Famiglia, l'Italia dei Parenti"

A dicembre, la disoccupazione giovanile (15-24 anni) in Italia è stata superiore al 30%.
Un giovane su tre è disoccupato, il tre per cento in più del dicembre dell'anno prima.
L'unica "ricetta" proposta dal governo "prevede" il licenziamento facile di chi è già a lavorare, ma così il reddito delle famiglie sempre a terra rimane! Mentre l'aumento dell'età pensionistica di sicuro non aumenta i posti di lavoro disponibili, anzi...
In un paese dove il 78% dei lavori si trova per “segnalazione” (dato Eurostat), i figli di banchieri, professori universitari, rettori, presidenti di CdA, prefetti, manager pubblici, tutti futuri (attuali) ministri, non hanno tempo per essere choosy, “schizzinosi”: il lavoro arriva e coi fiocchi.

Ma mentre i giovani normali non trovano lavoro per i figli di papà la crisi non arriva mai!
Al di là dei loro sicuri meriti, non deve aver fatto la schizzinosa Maria Maddalena Gnudi quando il padre, il ministro Gnudi (ex presidente Enel, quota Udc) le ha proposto di diventare socio del prestigioso Studio Gnudi (commercialisti in quel di Bologna), il suo, niente di strano, alla fine è del padre!
Approdo sicuro anche per Eleonora Di Benedetto, avvocato 35enne, assunta da uno dei più importanti studi legali di Roma, lo studio Severino, quello della madre Paola, ministro della Giustizia.
Ma non tutti i brillanti figli si impiegano in competizioni, “sembra” che il mercato del lavoro per loro non ha crisi!
Michel Martone: ormai conosciamo tutti la storia del più giovane sottosegretario del governo Monti che ha definito "sfigati" gli studenti universitari in ritardo con gli studi. Il figlio di Antonio Martone, avvocato generale in Cassazione ed ex-presidente dell'associazione nazionale magistrati. Il potentissimo papà chiamò nientemeno che Dell'Utri per trovare una sistemazione al figlio. Et voilà!

Costanza Profumo, brillante architetto laureata al Politecnico di Torino, figlia del rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo (ministro dell'Istruzione), ha lavorato nello studio newyorchese dell'archistar Daniel Libeskind.
Carlo Clini, figlio del ministro dell'Ambiente Corrado, è rimasto invece in Europa, a Bruxelles, dove coordina progetti per la Regione Veneto.
Ricordate Carlo Malinconico, il sottosegretario tecnico che si è dimesso per una vacanza pagata da altri? Suo figlio, Stefano, avvocato, ha fatto pratica nello studio Malinconico (del padre), poi ha trovato lavoro al ministero dell'Ambiente dov'era direttore generale Corrado Clini (ex collega di governo del padre), e quindi all'Antitrust, quando il presidente era il sottosegretario Catricalà, (ex) collega del padre nei governo Monti.
A sua volta il segretario Catricalà, che ha gestito l'Antitrust per sei anni, ha una figlia che è in una società, Terna, partecipata dal ministero dell'Economia, dove da sempre siede Vittorio Grilli, ministro dell'Economia, che però ha figli ancora in età scolare.

Geronimo La Russa: a soli 31 anni il figlio dell'ex-ministro della Difesa e post-fascista La Russa ha accumulato una quantità impressionante di incarichi e consulenze. Per la gran parte nelle società del gruppo Ligresti sodale del padre: ad esempio i posti del cda di Premafin, Finadin, Immobiliare Lombarda e della International strategy srl. Ma anche cariche elettiva come quella di vicepresidente dell'automobile club di Milano in quota al ministro Brambilla sempre durante il governo Berlusconi. Ma si potrebbe continuare...
Brillante carriera per un altro rampollo, Luigi Passera, figlio del ministro Passera. Passera jr., dopo la laurea in Bocconi (come il padre) si è occupato di marketing per la Piaggio, società di Colaninno, partner dell'ex AD di Intesa nella cordata di salvataggio Alitalia. Ora Passera jr ha un impiego di tutto rispetto presso la multinazionale Procter & Gamble.
Di Monti jr, invece, si sono perse le tracce. Dopo aver lavorato a Londra per Citigroup e Morgan Stanley, il figlio del premier era stato chiamato alla Parmalat da Enrico Bondi (a sua volta poi chiamato da Monti padre come commissario straordinario per la spending review). Dopo le polemiche sul posto fisso (il premier disse che era “noioso”) il curriculum del figlio, che nel frattempo ha lasciato Parmalat, è sparito dal web.
Si sa però che la seconda figlia di Monti, Federica, ha lavorato nel prestigioso studio Ambrosetti, quelli del Forum Ambrosetti di Cernobbio, dove si riunisce la crème dell'economia italiana. E che poi ha sposato Antonio Ambrosetti, unico figlio maschio degli Ambrosetti.
Benissimo è andata a Giorgio Peluso, 42 anni, figlio del ministro Cancellieri. Già assunto trentenne come direttore di Unicredit, poi direttore generale di Fondiaria Sai a 500mila euro l'anno, l'ha in questi giorni lasciata con una buonuscita di 3,6 milioni, scoperta dal Fatto. Ma non è rimasto a spasso: assunto da Telecom Italia come Chief Financial Officer.
Poi c'è la Fornero. La figlia Silvia ha una cattedra all'Università di Torino (dove madre e padre sono professori ordinari), e lavora in una fondazione finanziata da Intesa (dove la madre era nel consiglio di Sorveglianza). L'altro figlio, Andrea Deaglio, invece, è uno stimato regista e produttore di film socialmente impegnati (emarginazione, minoranze etniche).E potremmo continuare a lungo!
Poi ci meravigliamo che, secondo l'Isfol, un giovane su tre è alla ricerca di una raccomandazione come unica soluzione possibile!? Con questi esempi...

Chissà cosa pensa dei choos



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