venerdì 1 agosto 2014

Virus Ebola fa tremare il Mondo


L'ebola, termine che già pronunciarla o scriverla da l'angoscia.
L’infezione si trasmette per contagio interumano attraverso il contatto con sangue e altri fluidi biologici infetti e, in teoria, anche con il trapianto di organi. La trasmissione per via sessuale può verificarsi fino a 7 settimane dopo la guarigione: infatti la permanenza del virus nello sperma è particolarmente prolungata. È inoltre stata provata in laboratorio, in primati del genere Rhesus, la trasmissione aerea del virus Ebola.
L’Organizzazione mondiale della sanità si muove con le richieste e con le decisione che fanno capire quanto, ormai, sia urgente bloccare la diffusione del virus.
In Sierra Leone, Liberia, Guinea e, da ieri, anche Nigeria. I morti, da un anno a questa parte, sono 1323, 726 da dicembre scorso, 57 negli ultimi quattro giorni.
Una crescita che allarma l’Africa intera, l’Europa e gli Stati Uniti. La dimensione di questa epidemia, per l’Oms, “non ha precedenti”.

La situazione sta facendo innalzare la paura anche in Europa, come in Gran Bretagna, dove il virus viene ormai considerato come una minaccia serissima, tanto da far scattare serrati controlli alle frontiere per chi arriva dai teatri dell'epidemia.
C'è stato già chi, per avere mostrato sintomi paragonabili a quelli di Ebola, è stato prelevato in aeroporto e sottoposto a controlli, che però finora hanno dato esito negativo.
Mentre fonti UE fanno sapere che l'Unione Europea è attrezzata per rispondere all'eventualità che il contagio si estenda, anche se i rischi sono giudicati bassissimi.
In Italia, invece, il ministero della Salute sottolinea che "non c'è nessun rischio per Ebola" e che "il nostro Paese è attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia". Del resto, ricorda il ministero, l'Oms e il Centro Europeo Controllo Malattie non raccomandano a tutt'oggi misure di restrizione di viaggi e movimenti internazionali.

In Sierra Leone la preoccupazione per la diffusione del virus ha spinto il governo ad adottare misure per limitare il contagio: chiusi teatri, cinema e bar e rinviati a fine agosto gli esami pubblici di terza media previsti a luglio.
Da giugno il governo e la società civile hanno rafforzato le misure di prevenzione per fermare il contagio: oltre ai checkpoint per circoscrivere l'epidemia, i centri sanitari dedicati, sono i luoghi pubblici a essere stati oggetto delle misure precauzionali più severe. Nei supermercati i gestori invitano tutti i clienti a lavarsi le mani con acqua e cloro, l'unica sostanza in grado di uccidere il virus, messa a disposizione agli ingressi. Nelle chiese, durante le messe, sempre affollate in un paese con il 15% della popolazione cristiana, non ci si stringe più la mano: lo scambio di pace è stato sostituito da un inchino con la mano destra sul cuore, e il sacerdote dà l'eucarestia nelle mani e non più direttamente in bocca. Abitudini costrette a cambiare, segnali piccoli, ma che amplificano il senso di paura tra la popolazione.

Inoltre questo lo aggiungiamo noi che preoccuparci tanto non c'è rimedio!


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