Secondo
alcuni studi genetici,
il limone è un antico ibrido
tra il melangolo
e il cedro.
Il limone è un albero
che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono
bianchi e violetti.
Il frutto è giallo all'esterno e quasi incolore all'interno, di forma sferica fino ad ovale, spesso con una protuberanza all'apice e appuntito all'altra estremità. La buccia può essere da molto ruvida a liscia, più o meno foderata all'interno con una massa bianca spugnosa detta albedo. Solitamente i limoni si coltivano per la produzione di frutti ma la pianta può essere coltivata in vaso a scopo ornamentale.
Il frutto è giallo all'esterno e quasi incolore all'interno, di forma sferica fino ad ovale, spesso con una protuberanza all'apice e appuntito all'altra estremità. La buccia può essere da molto ruvida a liscia, più o meno foderata all'interno con una massa bianca spugnosa detta albedo. Solitamente i limoni si coltivano per la produzione di frutti ma la pianta può essere coltivata in vaso a scopo ornamentale.
Sebbene
le origini del limone siano incerte, si pensa che i primi luoghi in
cui sia cresciuto siano la Cina,
dove veniva coltivato già prima della Dinastia
Song la regione indiana dell'Assam
e il nord della Birmania.
Secondo
alcuni studiosi, gli antichi
romani conoscevano già i limoni. Tale ipotesi è supportata
dalle raffigurazioni di limoni presenti in alcuni mosaici a Cartagine
e affreschi a Pompei,
ma secondo altri studiosi è possibile che gli autori di tali opere
avrebbero semplicemente importato tali agrumi o li avrebbero visti
nei loro paesi di origine. Non ci sono infatti prove in ambito
paleobotanico
o letterario
che avvalorino tale ipotesi.
In
Europa la prima
coltivazione di limoni è stata avviata in Sicilia
dopo il X secolo
e più tardi a Genova
a metà del XV
secolo. Nel 1747 il medico scozzese James
Lind consigliò l'utilizzo del succo di limone come cura contro
lo scorbuto.
Nel
XIX secolo il
limone iniziò ad essere coltivato intensivamente in Florida
e California.
Il
limone fiorisce e fruttifica due volte l'anno. La fioritura dura
almeno due mesi e il frutto maturo può attendere altri due mesi
sull'albero prima di venir colto, il che favorisce una raccolta
sistematica. La fioritura primaverile produce i frutti migliori, la
cui raccolta dura poi tutto l'inverno, da novembre
ad aprile o maggio.
La seconda fioritura, a volte forzata nelle piantagioni commerciali,
avviene in agosto e
settembre, i
frutti si possono raccogliere da maggio in poi, subito dopo quelli
invernali. In condizioni favorevoli, un albero adulto può dare da
600 a 800 frutti all'anno.
Alcune
varietà di limone. Da sinistra a destra: Limone
Costa d'Amalfi, limone
di Sorrento e limone
di Siracusa.
Spesso
si fa distinzione tra limoni gialli
e verdi,
ma si tratta di una distinzione meramente commerciale, in quanto i
due tipi crescono sullo stesso albero. Il limone verde è il prodotto
della fioritura estiva, la quale viene spesso indotta artificialmente
con l'assoluta privazione di irrigazione della pianta nei mesi di
giugno e luglio.
In questo modo si ottengono frutti dalla sottile buccia verde e dalla
polpa molto succosa. Possono rimanere immagazzinati per lungo tempo e
sopportano bene trasporti e sbalzi di temperatura, per cui vengono
esportati in tutto il mondo, mentre i loro "fratelli"
limoni invernali, coprono il fabbisogno dei mercati interni. Questo
tipo di forzatura dell'albero ne abbrevia la vita, ma si tratta di
una pratica molto vantaggiosa economicamente, per cui generalmente
adottata in tutte le piantagioni.
In
Italia il limone si
coltiva a scopo produttivo principalmente nel Meridione,
in particolare in Sicilia,
Calabria e
Campania.
Il
limone viene coltivato in tutto il mondo nella fascia
subtropicale, dove il clima
è sufficientemente caldo ed umido ed è un importante prodotto di
esportazione per molti paesi al di fuori dell'Unione Europea nel
periodo "fuori stagione".
Come
utilizzare il limone in cucina e non?
In
media, la buccia del limone può raggiungere il 40% del peso
complessivo, un altro 3% è rappresentato dai semi. Pur trattandosi
di una media il dato fa capire che il frutto non viene coltivato solo
per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di
canditi,
si estraggono anche essenze
e pectina.
Dai semi si estrae l'olio
e gli avanzi
si impiegano nell'alimentazione
animale.
La
parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo che
rappresenta fino al 50% del suo peso, contiene 50-80 grammi/litro di
acido
citrico,
che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici
tra cui l'acido
malico,
l'acido
ascorbico
o vitamina
C.
Il succo pastorizzato
si mantiene senza conservanti
per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e
bevande. Il succo concentrato viene invece sottoposto ad ulteriore
lavorazione e consumato nell'industria
conserviera.
Dal succo del limone si produce la limonata,
una bevanda a base di succo di limone, acqua
e zucchero.
Olio
essenziale di limone.
L'olio
essenziale
del limone è un liquido etereo e volatile con un colore che va da
giallo a verde, una volta estratto per pressione meccanica mantiene
l'odore della scorza, è quasi completamente solubile in alcol
etilico
a 96° ed è costituito prevalentemente da limone. Occorrono circa
tremila limoni per ottenere almeno 1 kg di essenza, e in genere i
frutti verdi ne forniscono maggiori quantità. È impiegato
principalmente nell'industria
alimentare
per il suo potere aromatizzante ed in quella profumiera.
Anche
in farmacologia
il limone è molto apprezzato e le sue parti utilizzate sono il succo
e il pericarpio (scorza). Il suo uso come farmaco
era consolidato quando ancora non si sapeva nulla delle vitamine.
Innanzi tutto ne veniva apprezzato il succo quale antiemorragico,
disinfettante
e ipoglicemizzante (tende a far diminuire il glucosio
nel sangue).
Nell'aromaterapia
viene indicato come rinfrescante, tonico per la circolazione,
battericida,
antisettico,
valido per abbassare la pressione
arteriosa,
utile per eliminare verruche,
calli,
gengive infiammate, per curare artrite
e reumatismi,
vene
varicose,
raffreddore,
influenza.
Era reputato indispensabile nella cura dello scorbuto,
cosa ben nota tra i marinai che non mancavano di approvvigionarsi di
limoni prima di ogni viaggio impegnativo.
100
g di polpa di limone
contengono:
|
||||||||
kcal | kJoule | acqua | lipidi | potassio | calcio | magnesio | vitamina C | |
35-56
|
151-235
|
84-90
g
|
0,6
g
|
149
mg
|
11
mg
|
28
mg
|
51
mg
|
In
Sicilia, dove esiste da sempre il problema dell'acqua potabile, era
in voga l'uso di immettere nelle riserve d'acqua vari limoni tagliati
a metà. La gente sapeva per esperienza che i limoni disinfettano
l'acqua e la ricerca
moderna ha dato ragione a questa antica saggezza.
Al
mattino appena svegli e a digiuno provate a iniziare bevendo una
tazza di acqua tiepida e limone. Il succo così acido del limone ha
la sua principale proprietà proprio nell’avere nel nostro
organismo, un’azione alcalinizzante. Gli acidi che lo
caratterizzano una volta introdotti nell’organismo danno infatti
reazione basica, questo perché durante la metabolizzazione l’acido
citrico si ossida e i sali che ne derivano danno origine a carbonati
e bicarbonati di calcio e potassio che contribuiscono all’alcalinità
del sangue.
Il
limone perché solo mangiarlo? Ecco i benefici:
1.
Rafforza il sistema immunitario: I limoni sono
ricchi di vitamina C e di potassio, che stimola le funzioni cerebrali
e nervose. Il potassio aiuta anche il controllo della pressione
arteriosa.
2.
Bilancia il PH: Bere acqua e limone ogni giorno
riduce l’acidità totale del vostro corpo. Il limone è uno degli
alimenti più alcalini. Sì, il limone ha acido citrico, ma non crea
acidità nel corpo una volta metabolizzato.
3.
Aiuta la perdita di peso:
I limoni sono ricchi di fibre di pectina, che aiutano a combattere la
fame. È stato anche dimostrato che le persone che hanno una dieta
più alcalina perdono peso più velocemente.
4.
Aiuta la digestione: Incoraggia il fegato a produrre la bile, che è
un acido che è richiesto per la digestione. La digestione risulta
efficiente e si riducono il bruciore di stomaco e la costipazione.
5.Pulisce
la pelle: Il componente di vitamina C aiuta a diminuire le rughe e le
imperfezioni. L’acqua di limone elimina le tossine dal sangue e
aiuta a mantenere la pelle chiara.
6.
Rinfresca l’alito: Aiuta anche ad alleviare il dolore alle gengive.
7.
Allevia i problemi respiratori: Acqua calda e limone aiuta a
sbarazzarsi di infezioni polmonari e placare la fastidiosa tosse.
8.
Aiuta contro la disidratazione: Una tazza di acqua calda e limone al
mattino previene la disidratazione e la cosiddetta fatica cronica o
fatica surrenale.
Tra
le molte proprietà del limone ricordiamo quelle antiscorbutiche,
vitaminiche, dissetanti, rinfrescanti, toniche, aromatizzanti,
digestive, antiacide,
antiuricemiche, antireumatiche, astringenti, ipotensive. È quindi
consigliato in caso di influenze, malattie infettive, anemia, nausea,
reumatismo, inappetenza, bronchiti, arteriosclerosi, digestioni
difficili, scorbuto, insufficienza del fegato, diabete, gotta,
ipertiroidismo e calcoli renali.
Del
limone può essere utilizzato praticamente tutto (fiori, foglie,
rametti) ma in terapia
quello che più di ogni altra parte del limone viene utilizzato è il
succo, il quale alle proprietà rinfrescanti e dissetanti accomuna
quella disinfettante. Presenta
azione fluidificante e purificatrice del sangue, rende elastiche le
arterie e agevola la fissazione del calcio. Ha virtù astringenti ed
è consigliato in caso di dissenteria ed enteriti.
Non
dimentichiamo infine le virtù diuretiche che agevolano i processi di
dimagrimento e disintossicazione.
La
sua proprietà principale è comunque quella di equilibrare e
regolarizzare il metabolismo e
in
particolare le funzioni digestive. Ciò rende particolarmente
indicata la sua assunzione durante periodi di dieta alimentare.
La
presenza di acido citrico lo rende utile contro la litiasi biliare e
in caso di forme leggere di intossicazione.
Una
terapia che preveda la somministrazione di 200 g di succo di limone
al giorno
aiuta a risolvere gravi stati di acidosi, mentre qualche cucchiaio di
succo di limone diluito nell'acqua è ottimo perneutralizzare un
attacco di iperacidità gastrica.
Una
somministrazione quotidiana di succo di limone determina comunque
anche una riduzione del tasso di colesterolemia, uricemia e
bilirubinemia, regolarizza il metabolismo basale senza influenzare la
pressione arteriosa. Risulta quindi ideale effettuare una cura al
succo di limone in presenza di tutti quei disturbi che possono essere
accompagnati da un eccessivo livello di acidità nell`organismo:
diabete, gotta, sindromi uricemiche, ipertiroidismo, calcolosi
biliare, ittero ...
Eventuali malattie reumatiche trarranno quindi beneficio dalle proprietà alcalinizzanti del succo di limone, il quale agirà a due livelli; da una parte eviterà la formazione di derivati acidi del metabolismo, dall`altro riattiverà le reazioni di smaltimento che si sono inceppate. Il limone si dimostrerà pertanto un ottimo antireumatico, antigottoso e antiartritico, senza nulla togliere a tutte le altre sue proprietà.
L'essere umano è tra le poche creature che non sintetizza la vit. C e ha quindi bisogno di un apporto quotidiano esterno di questa vitamina pari a circa 50-60 mg, corrispondenti alla quantità contenuta in un limone.
Una carenza marcata di vit. C può provocare molti gravi disturbi: debolezza ossea e dell`apparato dentale, debolezza del muscolo cardiaco, debolezza muscolare, anemia, carenza di calcio, scorbuto.
L`alta percentuale di vit. C presente nel limone fa si che una dieta a base di questo frutto rappresenti un ottimo coadiuvante in molte terapie.
Erroneamente si pensa che la principale controindicazione nell`uso del succo di limone sia dovuta al suo essere un alimento acido e che quindi, se assunto periodicamente, provochi acidosi e irritazione allo stomaco, corroda lo smalto dentale ecc. Non esiste luogo comune più errato di questo poiché, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il processo di metabolizzazione che il nostro organismo attua nei confronti del succo di limone provoca la trasformazione degli acidi contenuti nel frutto in carbonati alcalini.
Il succo di limone non presenta quindi particolari controindicazioni: può essere assunto da tutti, grandi e piccoli, e non esistono pericoli per chi soffre di dispepsie, acidosi o ulcere gastriche.
L'unica vera controindicazione nei confronti di un'assunzione periodica di limone esiste per persone che soffrono di gravi insufficienze epatiche e iperacidità gastrica cronica.
Eventuali malattie reumatiche trarranno quindi beneficio dalle proprietà alcalinizzanti del succo di limone, il quale agirà a due livelli; da una parte eviterà la formazione di derivati acidi del metabolismo, dall`altro riattiverà le reazioni di smaltimento che si sono inceppate. Il limone si dimostrerà pertanto un ottimo antireumatico, antigottoso e antiartritico, senza nulla togliere a tutte le altre sue proprietà.
L'essere umano è tra le poche creature che non sintetizza la vit. C e ha quindi bisogno di un apporto quotidiano esterno di questa vitamina pari a circa 50-60 mg, corrispondenti alla quantità contenuta in un limone.
Una carenza marcata di vit. C può provocare molti gravi disturbi: debolezza ossea e dell`apparato dentale, debolezza del muscolo cardiaco, debolezza muscolare, anemia, carenza di calcio, scorbuto.
L`alta percentuale di vit. C presente nel limone fa si che una dieta a base di questo frutto rappresenti un ottimo coadiuvante in molte terapie.
Erroneamente si pensa che la principale controindicazione nell`uso del succo di limone sia dovuta al suo essere un alimento acido e che quindi, se assunto periodicamente, provochi acidosi e irritazione allo stomaco, corroda lo smalto dentale ecc. Non esiste luogo comune più errato di questo poiché, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il processo di metabolizzazione che il nostro organismo attua nei confronti del succo di limone provoca la trasformazione degli acidi contenuti nel frutto in carbonati alcalini.
Il succo di limone non presenta quindi particolari controindicazioni: può essere assunto da tutti, grandi e piccoli, e non esistono pericoli per chi soffre di dispepsie, acidosi o ulcere gastriche.
L'unica vera controindicazione nei confronti di un'assunzione periodica di limone esiste per persone che soffrono di gravi insufficienze epatiche e iperacidità gastrica cronica.
Ci
sono alcune cose che occorre tenere in considerazione affrontando un
periodo di cura al succo di limone.
• I
limoni devono essere sempre consumati al giusto grado di maturazione,
in modo da poter usufruire del momento di massimo sviluppo delle
proprietà medicinali di questo frutto.
•
I limoni vanno spremuti freschi e consumati al più presto. Perché
possa espletare le sue funzioni non bisogna assumere nessun altro
cibo per almeno mezzora dall'ingestione del succo.
Il
limone è battericida; antisettico; antitossico; attivatore dei
globuli bianchi nella difesa organica; rinfrescante; tonico del
sistema nervoso e simpatico; toni-cardiaco; alcalinizzante;
diuretico; antireumatico; antigottoso; antiartritico; calmante;
antiacido gastrico; antisclerotico; antiscorbutico; tonico venoso;
fluidificante del sangue; ipotensore; depurativo; antianemico;
favorisce le secrezioni gastroepatiche e pancreatiche; emostatico;
carminativo; vermifugo; anti velenoso; cicatrizzante;
Il
limone può essere impiegato per infezioni, malaria e stati febbrili,
prevenzioni delle epidemie; astenia, inappetenza, ascite, reumatismi,
litiasi, iperacidità, aerofagia, arteriosclerosi, varici, flebiti,
fragilità capillare, obesità, ipertensione, anemia, vomito,
emofilia, parassiti intestinali, asma, bronchite, cefalea e stati
influenzali.
Indicazioni
per uso esterno: raffreddori di testa, sinusiti, otiti, emorragie
nasali, afte, eruzioni cutanee, dermatosi, foruncoli, emicranie,
verruche, herpes, geloni, punture di insetti, tigna e scabbia.
Dopo tutto questo parlare di limoni non vi è venuta sete? Che dite se prepariamo un buon limoncello?
L’ingrediente
essenziale è ovviamente il limone, che dovrebbe essere di Sorrento,
quindi dalla buccia ricca di oli essenziali, molto spessa, rugosa e
color giallo citrino.
La preparazione del Limoncello è semplice ma bisogna praticarla con meticolosità, e se bene osservata, in poco più di un paio di mesi questo profumatissimo liquore giallo dall’aroma deciso, potrà essere gustato, il più delle volte come digestivo, ma anche sui dolci o nelle macedonie.
La preparazione del Limoncello è semplice ma bisogna praticarla con meticolosità, e se bene osservata, in poco più di un paio di mesi questo profumatissimo liquore giallo dall’aroma deciso, potrà essere gustato, il più delle volte come digestivo, ma anche sui dolci o nelle macedonie.
Limoni
10 medio - grossi non trattati
Zucchero
1,200 kg
Acqua
1 litro e 1/2
Alcol
puro
a 95° 1 litro
Lavate
i limoni in acqua tiepida e spazzolateli per ripulirli da eventuali
residui. Sbucciateli con un pela patate, mettete le scorze su un
tagliere e riducetele a piccole listarelle, mettetele poi a macerare
per un mese insieme a 750 ml di alcool in un contenitore di vetro
chiuso ermeticamente, in un luogo buio e fresco. Passato il mese,
portate ad ebollizione l’acqua e unitevi lo zucchero, mescolando
fino al suo scioglimento, a questo punto lasciate raffreddare lo
sciroppo ottenuto, e poi versatelo, insieme agli altri 250 ml di
alcool, nel contenitore contenente le scorze in infusione. Chiudete
di nuovo il contenitore e lasciatelo riposare per altri 40 giorni
sempre al buio. Trascorso questo periodo, aprite il contenitore,
filtrate il tutto, mettetelo in bottiglia e riponetelo in freezer, e
… buona degustazione!!!
Potete
conservare il limoncello in un luogo fresco e asciutto, ad esempio il
frigorifero. Una volta aperto è bene consumarlo entro 3-4 settimane
al massimo.
Federica
De Sanctis
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