giovedì 27 marzo 2014

Don Bosco non solo "La Chiesa"

Don Bosco, un'area inizialmente compresa nella zona nota come il Quadraro, nome per gran parte della zona sud-est di quello che ufficialmente è il quartiere Tuscolano.

Con il nome “Quadraro” si indicava, fino agli anni trenta, tutta la zona a sud di Roma che va da Porta Furba agli attuali stabilimenti di Cinecitta.

Dopo la costruzione degli stabilimenti cinematografici la zona venne chiamata con il termine "Cinecittà", così il quartiere che sorse attorno.

Il nome Quadraro indica oggi l'area dove sorge l'insediamento urbano più antico della zona.

Nella divisione amministrativa di Roma degli anni venti quello che sarebbe divenuto il quartiere Don Bosco era ufficialmente noto come Suburbio V, oltre che popolarmente noto come parte del Quadraro.

La nascita si ebbe per due fattori: la fondazione e lo sviluppo degli studi cinematografici di Cinecittà nel 1936; poi per la costruzione e sviluppo del complesso salesiano e della chiesa di San Giovanni Bosco.


Lo sviluppo si ebbe subito il dopoguerra, dove la zona vide la crescita urbanistica a partire dal Quadraro lungo la via Tuscolana fino agli studi cinematografici.
Così sorse nei primi anni cinquanta il quartiere intensivo di Don Bosco, nato proprio con la promozione dei Salesiani intorno all'omonima basilica, inaugurata nel 1957.


La sua piazza fu utilizzata come set di alcune scene della La Dolce Vita di Federico Fellini.

Progettata da Gaetano Rapisardi, sulle indicazioni del piano regolatore del 1931, motivo per cui gli edifici della piazza sono palesemente caratterizzati da un'architettura tipica del ventennio fascista uno stile architettonico noto in Europa come "stile Novecento" ed in Italia come "stile Littorio".

La piazza di San Giovanni Bosco è dominata dalla chiesa omonima, opera anch'essa del Rapisardi,

vincitore di un Concorso, indetto dalla Pontificia Commissione d'Arte Sacra.

La chiesa, situata al centro della grande piazza rettangolare “Piazza Don Bosco”, dominando gli edifici adiacenti.



La Basilica è un rettangolo di 45 metri per 78. L'altezza è di 73 metri, di cui 6 di cripta sotto il livello stradale. Possiamo distinguersi in due parti, la parte basamentale di circa 20 metri e l'altra finale di 46 metri e comprende il tamburo maggiore in duplice ordine circolare di pilastri, il tamburo minore, le cupole, i terminali metallici e le due torri campanarie.





La parte alta è costituita da due tamburi, uno del diametro di circa 40 metri e l'altro di metri 18,40. entrambi sormontati da cupole quasi emisferiche.


Dal prospetto posteriore sorgono due campanili di circa 38 metri.


Le parti esterne sono tutte di travertino, la copertura delle cupole e dei campanili è in lamiera di alluminio grigio-olivastro.


Il 12 settembre del 1952 venne posta la prima pietra della Chiesa di Don Bosco, da parte del Cardinale Vicario Clemente Micara, i lavori veri e propri iniziarono circa un anno dopo.


La chiesa fu inaugurata il 2 maggio del 1959 con solenne consacrazione ad opera del cardinale Benedetto Aloisi Masella Protettore della Congregazione Salesiana; buona parte degli interni erano ancora da realizzare, solo nel 1964 l’edificio fu ultimato secondo i piani originari.

La navata centrale è illuminata dalla grande cupola, mentre le navate laterali sono illuminate da 32 grandi lampadari in oro e vetro di Murano, fatti a mano con motivi floreali ed angeli.


Nei pilastri, che separano fra loro le navate, sono incastonate le formelle in bronzo della Via Crucis di Venanzo Crocetti. L’interno delle due cupole sono decorate con mosaici, i mosaici della cupola minore raffigurano diversi simboli cristiani alternati a scritte in latino; mentre i mosaici della grande cupola rappresentano alcuni sogni che hanno caratterizzato la vita di Giovanni Bosco.





Il presbiterio originario, prevedeva una balaustra che lo separasse dal resto della chiesa; nel 1992 alcuni interventi di ammodernamento, portarono all’eliminazione della balaustra, e al rifacimento dell’altare e dell’ambone.

L’altare maggiore è un monolito di marmo di Carrara dal peso di 10 tonnellate: nella sua parte frontale esso è scolpito a formare delle rocce che ricordano il monte Calvario, su cui trovò la morte il Cristo; ed inoltre presenta delle fenditure, che richiamano il pane che sull’altare “si spezza” e si dona ai fedeli. L’ambone, è anch’esso un unico blocco di marmo.

Dietro l’altare maggiore è collocato il tabernacolo, sormontato da un tronetto a raggiera ed un crocifisso.

La parte di fondo del presbiterio è dominata da un grande mosaico, di 100 metri quadrati, raffigurante la Gloria di san Giovanni Bosco, fiancheggiato da otto bassorilievi, raffiguranti alcuni episodi significativi della vita del santo piemontese.

Sulle navate laterali insistono dodici cappelle laterali, sei per lato, arricchite da opere d’arte di artisti del Novecento italiano.

Una Chiesa da visitare, un Quartiere da scoprire, che regala ad ogni angolo uno scorcio di bellezza degno di essere assaporato in ogni momento.

T.P.

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