sabato 29 marzo 2014

Case Eco Sostenibili in tempistiche da record …

L'architettura sostenibile, detta anche green building, bioarchitettura o architettura bioecologica, progetta e costruisce edifici in grado di limitare gli impatti nell'ambiente. Piuttosto che un ambito disciplinare, l'architettura sostenibile è un approccio culturale al progetto che fa riferimento alla bioedilizia nata negli anni Settanta in Germania, e che si è poi sviluppata includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile.
In tutte le epoche, l'uomo ha cercato di migliorare le prestazioni delle proprie abitazioni, sia nel senso del confort che dell'igiene. Per ottenere questi risultati ha cercato di sfruttare al meglio quello che la natura gli aveva reso disponibile, ossia: dei siti adatti all'edificazione, dei ripari naturali, la protezione del suolo, la luce e il calore del sole, nonché dei materiali da costruzione (legno, pietre, terra e argilla ).
Con il tempo, il progetto architettonico perse il carattere artigianale, per assumere sempre più un carattere tecnologico. Con l'accrescere delle conoscenze e delle capacità tecnologiche, l'uomo sfruttò in modo sempre più complesso le possibilità offerte dalla natura, creando artefatti che potessero migliorare la qualità delle sue abitazioni. Vennero realizzati i mattoni, i vetri, i sistemi fognari e gli isolamenti.
Fino al XIX sec. però, l'attenzione verso la sostenibilità di un progetto architettonico era ancora basilare, soprattutto per i limiti derivanti dall'esiguità delle risorse energetiche disponibili.
Le cose cambiano radicalmente con le possibilità offerte grazie allo sfruttamento dei combustibili fossili. L'enorme quantità di energia disponibile, unita al progresso tecnologico, aveva reso possibile la pesante ristrutturazione dei siti edificabili, la realizzazione di materiali e apparecchiature innovative. L'architettura raccoglie i frutti del progresso, perdendo progressivamente di vista il problema del rapporto con l'ambiente, concentrandosi verso le massime possibilità di realizzazione che le tecnologie permettevano.
A partire dagli anni Settanta, si è sentita l'esigenza di verificare se questa condizione non nascondesse dei problemi. In quel periodo si verifica infatti:
  • lo sviluppo delle idee ecologiste;
  • la nascita di preoccupazioni sanitarie dovute all'inquinamento;
  • l'evidenza del problema del rifornimento energetico legato alla disponibilità dei combustibili fossili.
Ciò che ha avuto subito un grande impulso, è la ricerca sugli inquinanti nell'ambiente costruito, proprio perché è quello che ha immediati aspetti sanitari. Poi, con il costo dei carburanti fossili in crescita, l'aspetto che ha cominciato a generare più interesse è quello relativo al risparmio energetico. Uno degli effetti di questi nuovi impulsi, è un ritorno dell'attenzione del progetto architettonico verso la natura e le risorse che questa ci offre.
Oggi, l'architettura sostenibile, si sforza di avere una visione sistemica, il più ampia possibile, che tratti il problema del costruito nel suo insieme di rapporto "funzione – uomo - natura", considerando gli edifici, non solo come ripari, ma come sostentamento della vita.

E in un certo qual modo è importante parlare di Sostenibilità.

Il concetto di sostenibilità si basa sui seguenti principi:
  1. l’esistenza di vincoli in un pianeta finito, ovvero il riconoscimento che esiste una carrying capacity ( letteralmente capacità di carico ) del pianeta;
  2. la consapevolezza che il secondo principio della termodinamica pone dei limiti agli usi e alle trasformazioni energetiche;
  3. l’accettazione delle ipotesi di ”Herman Daly”, padre della teoria della sostenibilità:
  • l'utilizzo delle risorse rinnovabili non deve superare il loro tasso di rigenerazione;
  • l'immissione di sostanze inquinanti (solide, aeree o liquide) nell'ambiente non deve superare la capacità dell'ambiente stesso di metabolizzarle;
  • l'uso di risorse non rinnovabili (es. i combustibili fossili) deve ridursi progressivamente fino ad arrestarsi per essere sostituto da risorse di tipo rinnovabili.
L'architettura sostenibile fa proprio il principio della decrescita e di limite, inteso come risparmio di risorse e minima produzione di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita. Il termine “sostenibile” applicato all’architettura si riferisce alla ricerca delle soluzioni costruttive che massimizzano il benessere dei fruitori attuali garantendo contemporaneamente alle generazioni future la possibilità di conseguire lo stesso risultato, nella consapevolezza che le risorse sono limitate e che lo sperpero e l'inquinamento possono diventare insostenibili per le popolazioni future.
La crescita in maniera eco-sostenibile si pone come obiettivo lo sviluppo, il quale consente di far ereditare alle generazioni future la stessa quantità di risorse energetiche presenti attualmente. La teoria dell'eco-sostenibilità è sostenuta in modo particolare da una branca moderna di ingegneri e architetti i quali combattono a favore di ciò in vari modi, ad esempio utilizzando materiali eco-sostenibili. Molto attuale è la ricerca di sostanze da utilizzare nell'edilizia che abbiano un impatto favorevole con l'eco-sostenibilità. Un esempio è la costruzione di un mattone (da parte di un'azienda di Lecco) formato da calce e canapa il quale cattura il biossido di carbonio presente nell'atmosfera. Una volta indurito, diventa rigido e leggero, è stato già testato sia su edifici nuovi sia su costruzioni già esistenti dando ottimi risultati.
La valutazione degli impatti ambientali è definita eco bilancio, che considera ciascuna fase del ciclo di vita e analizza le esternalità in spazi e tempi diversi:
Quindi sarà necessario integrare l'opera nell'ambiente e nella natura applicando il concetto di economia inteso non come il minor costo a breve termine, ma come il sistema che consente di evitare gli sprechi e le esternalità. Per fare questo occorre una visione olistica e un approccio pluridisciplinare che da priorità al bene comune anziché al profitto individuale.
Lo scopo del costruire è il benessere degli abitanti, inteso come uno stato psicofisico cui concorre la salute dell'individuo, l'equilibrio socioeconomico e la cura dell'ambiente. In questa visione l’edificio non è un oggetto a sé stante, slegato dal contesto, ma parte di un sistema interattivo e dinamico che considera gli elementi naturali (terra, acqua, vento, sole, vegetazione) e sociali (identità e appartenenza ai luoghi) come materiali fondamentali del progetto.
Ovviamente, è fondamentale che il costruito sia realizzato con materiale che non presenti rischi sanitari o, meglio ancora, che abbia qualità che contribuiscano a sanificare l'ambiente.
Uno dei tanti problemi che l'architettura sostenibile si pone come obiettivo è quello di evitare la mancanza di fonti energetiche per le generazioni future. Esso è un problema abbastanza importante perché l'uso "inadeguato" di alcune risorse potrebbe portare a far si che esse scarseggino in un futuro prossimo. È necessario quindi fare delle distinzioni tra i tipi di fonti: le possiamo classificare in "non rinnovabili" e "rinnovabili". Le prime possono essere suddivise ancora in "combustibili fissili" ( in ingegneria nucleare un materiale fissile è un materiale che è in grado di sviluppare una reazione a catena di fissione nucleare, ovvero fonti primarie per produrre l'uranio) e "combustibili fossili". Questi ultimi includono petrolio, gas naturale e carbon fossile. I primi due non sono distribuiti in maniera uniforme su tutto il pianeta, ci sono zone più ricche e altre meno ricche; per quanto concerne il carbon fossile invece, il reale problema non è il consumo (sul pianeta ne è presenta ancora un'ingente quantità che ne permette l'utilizzo per qualche secolo) ma gli effetti: esso infatti rilascia una considerevole quantità di biossido di carbonio, la quale danneggia fortemente l'atmosfera.
Le fonti rinnovabili invece sono state tra le prime a essere sfruttate dall'uomo. Attualmente sono varie … La legna, o in generale le biomasse, sono state tra le prime fonti utilizzate dall'uomo, l'energia idraulica, utilizzata per produrre energia nelle centrali idroelettriche, l'energia eolica, ponendo alcune pale in determinati luoghi, il vento le mette in azione e si ricava energia, l'energia solare, un settore che si evolve giorno per giorno: un esempio lampante è la diffusione dei pannelli solari nelle abitazioni che sta costellando tutta l'Europa e non solo. 

 
Il vantaggio che si può trarre dalle fonti rinnovabili rispetto ai combustibili fossili è quello di ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica (o biossido di carbonio), le quali sono molto dannose per l'uomo. Attualmente, l'obiettivo che molti studiosi si sono prefissati è quello di riuscire a creare un sistema energetico a base di idrogeno, ad esempio sfruttando le acque marine. Riuscendo a trovare un sistema del genere, si immetterebbe soltanto acqua pura o in forma liquida o sotto forma di vapore. In realtà è già stato trovato un modo per tale sistema ma c'è un problema legato ai costi che lo rende controproducente.
Per una corretta "progettazione energetica" occorre considerare quattro fattori:
  1. l'approccio bioclimatico (orientamento, ombreggiamento e ventilazione naturale);
  2. la coibentazione dell'involucro edilizio (riduzione del fabbisogno energetico per riscaldare e raffreddare i locali abitati);
  3. il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili (biomasse, geotermia, fotovoltaico, solare termico, micro eolico);
  4. l'efficienza degli impianti (riduzione dei consumi a parità di prestazione).
Se i primi due fattori sono correlati alle caratteristiche dell'edificio (dette anche caratteristiche "passive" dell'edificio), gli ultimi due sono propri degli impianti.
Nel campo dell'edilizia l’Eco Sostenibilità è un concetto abbastanza recente. I costi sempre più alti dell'energia, la necessità di proteggere e migliorare l'ambiente che ci circonda, ma anche la volontà di creare delle abitazioni sempre più sicure e salubri ha accelerato la ricerca, che oggi mette a disposizione di tutti una nuova tipologia di casa, ecosostenibile ed efficiente.
Si parla di “Casa Ecologica” perché si adatta e si integra perfettamente con l'ambiente circostante, senza sviluppare emissioni nocive, come la CO2, gas di scarto dei più comuni impianti energetici. La sostenibilità delle nuove case a impatto zero è data infatti dall'utilizzo di materiali di costruzione naturali, e dall'integrazione all'interno della casa di un sistema energetico moderno, il cui motore è l'energia pulita e rinnovabile.
In questo modo si possono progettare ambienti più salubri, sicuri, e confortevoli, riducendo i costi di gestione del sistema energetico: il nuovo standard “Eco Casa Futura” infatti è basato su un sistema energetico integrato capace di “autoalimentarsi”. Il fabbisogno energetico è soddisfatto dall'impianto della vostra casa, senza ulteriori costi dovuti alle società che gestiscono fonti energetiche non rinnovabili e tradizionali.
Le case ecologiche Eco Casa Futura sono costruite e progettate secondo i più alti standard di sicurezza, un ritorno ai materiali del passato, come il legno, ma con conoscenze tecniche e ingegneristiche del futuro. Rispettare l'ambiente significa anche accogliere e sostenere le nuove proposte dal settore della bioedilizia, per ridurre le immissioni di sostanze nocive, incrementare il sistema delle fonti di energia rinnovabile ed evitare le costose dispersioni energetiche.
Adesso vi illustrerò quali sono gli accorgimenti progettuali e pratici che consentono di realizzare un edificio ecologicamente sostenibile.
Scegliere il luogo in cui costruire una casa è, molto spesso, privilegio di pochi. Per scegliere l’area giusta, infatti, occorre analizzare attentamente il contesto in cui si inserisce la nuova costruzione.
Una costruzione ecologica è un “organismo edilizio”. Essenzialmente una progettazione di bioarchitettura deve tenere conto di due aspetti fondamentali: la salubrità della costruzione e un vero risparmio energetico.
La prima regola dell’architettura ecologica è costruire una casa che respiri, non a caso uno dei fondatori della architettura sostenibile, Karl E. Lotz, ha detto che “la casa è la terza pelle dell’uomo”.
Ci sono due modi attraverso i quali ridurre i consumi quando si costruisce una casa, quello “attivo”, che consiste nel prodursi l’energia necessaria (termica ed elettrica) attraverso fonti rinnovabili (con l’uso di pannelli solari termici e fotovoltaici o di serpentine geotermiche) e quello “passivo”, sfruttando l’involucro della casa stessa. In questo secondo caso si studia lo spessore delle pareti, l’ubicazione di particolari serre solari a sud e di prese d’aria a nord. 
La casa ecologica costa circa il 7-8% in più rispetto a una casa tradizionale, ma le bollette calano almeno del 40%.
In Danimarca nasce un progetto sperimentale che punta tutto sui materiali riciclati e il bassissimo impatto ambientale.

Lo studio danese “Lendager Architect” ha ideato “Upcycle House” con l'obiettivo di calcolare quante emissioni inquinanti si sarebbero ridotte costruendo esclusivamente con materiale riciclato. 

A Singapore ad esempio è nato il progetto di costruire con il bambù. Ha un'elevata resistenza alle trazioni, è flessibile, costa poco ed è molto resistente.
Mi prendo la libertà di affermare che siamo abituati a vedere in tutte le nostre città architetture realizzate con materiali tradizionali quali laterizi, cemento armato, legno, acciaio e vetro. Anche quando si tratta di edifici innovativi, super efficienti dal punto di vista energetico, sono questi i materiali che ritroviamo comunemente.
Tuttavia, sparse per il mondo, ci sono esempi di architetture a dir poco straordinarie, cattedrali realizzate con “materiali” vegetali e cartone che hanno poco o nulla a che vedere con il mondo delle costruzioni e che ci lasciano stupiti.
Vi illustro due esempi di edifici religiosi realizzati con materiali inusuali:
1. La Cattedrale di cartone
La città di Christchurch, in Nuova Zelanda, è stata colpita come molte altre da un sisma di magnitudo 6.3 nel febbraio 2011, che provocò molti danni ad edifici e molti morti.
Uno degli edifici più danneggiati è stata la cattedrale gotica della città, punto di ritrovo per i fedeli e simbolo della città stessa. L’autorità locale, a seguito dell’evento sismico e della perdita dell’edificio religioso, ha manifestato l’esigenza di
costruire uno spazio temporaneo, resistente ai sismi e che fosse costruito nel più breve tempo possibile.
Il progetto di Shigeru Ban per la nuova cattedrale risponde perfettamente a tutte queste caratteristiche.
La nuova chiesa di Christchurch è stata infatti realizzata su una base di cemento armato, in policarbonato e cartone compresso.L’edificio avrà una vita prevista di 20 anni, presenta un ottimo comportamento al sisma, e sarà completamente riciclabile.


Siamo in
Trentino, nel “museo naturale” di “Arte Sella”. La struttura naturale si trova nei pressi di Malga Costa, ha una superficie di 1230 mq e un’altezza di 12 m.

Questa cattedrale gotica vegetale è sostenuta da
80 colonne di rami intrecciati, alte dodici metri e di un metro di diametro. All'interno di ognuna è stato messo a dimora un giovane carpino. I carpini cresceranno e ricopriranno le strutture lignee di sostegno al fine di realizzare una cattedrale verde.


Giuliano Mauri ( artista italiano ) dichiarò alla stampa: “Tra vent'anni la gente si accorgerà che c'è stata la creazione della natura che ha dialogato con l'uomo. Che è poi quello che l'uomo ha sempre fatto. La dimenticanza è solo la nostra di non sapere, di non riconoscere più”.

Federica De Sanctis

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