lunedì 31 marzo 2014

Come Riutilizzare i Vestiti Vecchi

Il tessuto è una grande risorsa e la stoffa dei vestiti usati ha tante possibilità di riutilizzo. Conservando vecchi vestiti e riutilizzandoli, puoi conservare loghi preziosi e immagini, risparmi risorse, crei nuove cose fantastiche e impari a far durare di più i tuoi capi.
Cambia i tuoi vestiti: se i tuoi abiti non sono più alla moda oppure che te ne sei stancato, pensa di dargli un nuovo look. Puoi farlo in tante maniere diverse, con l'aggiunta di una decorazione o trasformando il vestito in qualcos'altro.
Ricava dei pantaloncini corti da un paio di vecchi jeans.
Taglia i jeans per dargli un look completamente nuovo.
Aggiungi una toppa (termoadesiva o normale).
Allarga i jeans oppure trasformali in un modello skinny.
Aggiungi una cerniera, dei bottoni, nastri o altre decorazioni.
Prendi in biblioteca un libro sul riutilizzo dei vecchi vestiti. Ci sono tantissimi libri molto belli sul tema e, sicuramente, troverai un sacco di idee da realizzare.
Tingi il tessuto per creare qualcosa di completamente diverso. Un cambio di colore può essere sufficiente per far tornare di moda il tuo indumento. Alcune gamme di colori, infatti, vengono associate a determinate epoche, come le tinte pastello che richiamano gli anni '80.
Prendi in considerazione le tinte vegetali se stai anche cercando di fare un riutilizzo biologico e ecologico.
Fai nuovi vestiti. Crea qualcosa che non richiede molta stoffa, come un top, una canottiera o una maglietta. Combina diversi tessuti per un vestito patchwork. Cerca su wikiHo come modificare una maglietta in tanti modi diversi.
Crea una minigonna. Taglia via la parte superiore di una maglietta lunga. Fai un taglio orizzontale, appena sotto le maniche. Gira il bordo grezzo due volte per ottenere una fascia in corrispondenza della vita. Inserisci un elastico o usa un nastro come coulisse.
Crea degli accessori in tessuto. Puoi realizzare fasce, fermacapelli, braccialetti, collane, pantofole o cinture. Cuci una lunga striscia di stoffa e girala al contrario. Prova anche ad intrecciare diverse strisce di tessuto.
Crea degli accessori invernali. Ricava dei cappelli, sciarpe e muffole da vecchi maglioni.

Fai delle toppe. Aggiungi delle toppe colorate ai tuoi jeans o alla tua minigonna di jeans. Potresti anche usare una toppa per creare una tasca in più all'interno del tuo cappotto.

Crea dei giocattoli. Fai un set di bambole di stoffa o di animali di pezza. O magari puoi realizzare un pouf per i bambini.

Usa il tessuto per rivestire la copertina di un libro speciale. Se sei affezionata particolarmente ad un pezzo di stoffa, usala per coprire un libro rovinato, un diario o un album di fotografie affinché continui a far parte della tua vita anche negli anni a venire.

Fai una cornice. Taglia del cartoncino a forma di cornice e incolla del tessuto su tutta la superficie. Puoi usare la stoffa anche per ricoprire una cornice vecchia, rovinata o fuori moda.

Ricopri un paralume. Piega il tessuto per ottenere un effetto plissettato e incollalo sul paralume. Puoi usare anche dei nastri per decorare i bordi e coprire l'orlo grezzo della stoffa. Aggiungi una fila di perline luccicanti da far penzolare sul bordo inferiore del paralume.

Ricopri un pannello di sughero. Usa un grande pezzo di stoffa per coprire la parte frontale e i lati del pannello. Fissa la stoffa sul retro con della colla. Infine, attacca dei biglietti, delle foto o altri oggetti significativi con delle puntine.

Fai una trapunta per il tuo letto. Aggiungi anche uno scendiletto e delle fodere in tinta.
I vecchi vestiti si possono anche trasformare in una comoda coperta per il divano.
Prova a realizzare delle federe per cuscini con la stoffa vecchia, a patto che sia abbastanza morbida per il viso.
Fai delle nuove tende. Puoi creare anche una semplice mantovana. Aggiungi una piccola tenda decorata sulla parte inferiore della finestra, magari fatta di stoffa diversa.

Usa il tessuto per impacchettare dei regali. Taglia la stoffa a cerchio o a quadrato con le forbici a zig zag per creare un bordo allegro. Confeziona il pacco con la stoffa e legalo con un nastro. Può diventare una bella confezione regalo per saponi, sacchetti profumati e altre piccole cose.

Crea una borsa regalo. Taglia la stoffa in una striscia lunga e larga. Piega la striscia a metà. Cuci i lati. Usa le forbici da rifinitura per decorare la parte superiore della borsa. Chiudi la borsa con un nastro. Potrebbe essere una bella confezione per una bottiglia di vino o un bouquet floreale.

Fai un bel cuscino ampio e comodo per il tuo cane. Usa la stoffa di camice di flanella o altri materiali morbidi. Riempi il cuscino con altri pezzi di stoffa.

Fai un tappeto di stracci. Puoi realizzare un tappeto all'uncinetto oppure intrecciando delle strisce di stoffa.

Fai una coperta di denim e ciniglia utizzando vecchi jeans e pezzi di flanella.

Usa il tessuto che ti avanza per pulire. Fai tanti stracci per spolverare e per lucidare.
I bordi della stoffa non hanno bisogno di essere rifiniti. Taglia i bordi sfrangiati quanto serve.




Detersivi fai da te

Il fai da te ormai non ha più le sembianze di un uomo con la cintura da bricoleur pronto a montare un mobile o a costruire una cassapanca. Il fai da te ormai non ha più limiti e trae beneficio da due alleati molto potenti: il desiderio di risparmiare e il web.
Nelle scorse settimane ho raccontato come fabbricare giocattoli, accessori e regali, questa volta voglio parlare di qualcosa di molto pratico: i detersivi. In questo caso il fai da te ha un terzo alleato: l’ecologia.
Detergente per i piatti
Limone, acqua, sale e aceto. Ma non stiamo per condire l’insalata! Questi sono gli ingredienti per autoprodurre il detergente per i piatti con la ricetta di Natural-mente-Stefy, nota blogger e autrice di libri sul tema del risparmio (suo “Vivere in 5 con 5 euro al giorno”).
Detersivo per la lavatrice
In questo caso Stile Naturale prevede un video tutorial per produrre in casa il detersivo liquido di Marsiglia. Una procedura un po’ lunga ma con due soli ingredienti: una saponetta di Marsiglia e acqua. Il risultato sarà qualche litro di detersivo “estratto” da una sola saponetta.
Lucidante per i pavimenti
Conoscete il programma “Case da incubo”? Io ho guardato soltanto una puntata e, preso atto che casa mia al confronto è splendente, ho deciso di smettere. Ad ogni modo è da quel programma che arriva la ricetta per una cura di bellezza del marmo. Gli ingredienti? Gesso e acqua, semplicissima la realizzazione.
Pulizia del WC
Ci viene in aiuto la Regina del Sapone. La ricetta è quella di uno sgrassatore e disinfettante per i sanitari a base di sapone di Marsiglia, soda da bucato (soda Solvay), olio essenziale. Ho trovato anche altre ricette e noto che non mancano quasi mai la soda e gli olii essenziali.
Sgrassatore per il forno
A me l’idea di usare prodotti chimici per il forno non è mai andata molto a genio. Ho trovato quindi una soluzione eco fatta di acqua, soda, bicarbonato e sale. Si crea una pasta che andrà a sgrassare e bisognerà risciacquare con acqua e aceto per togliere gli odori.
Ultime considerazioni. Le ricette sembrano quelle delle pietanze e se ci sono bambini piccoli in casa è un bel vantaggio non doversi preoccupare che ingeriscano i detergenti. E’ chiaro però che per preparare ed utilizzare i detersivi fai da te ci vuole del tempo in più. I detersivi confezionati
li compri e agiscono più velocemente. In questo come in molti altri casi bisogna valutare i pro e i contro delle proprie scelte e mettere in equilibrio risparmio economico e tempo necessario.


OASI - Licia Galizia e Michelangelo Lupone



Dal 10/04/2014 al 07/09/2014

Originale installazione scultoreo-musicale adattiva nata dalla collaborazione tra l’artista Licia Galizia e il compositore Michelangelo Lupone.
L'opera è il risultato artistico di un progetto di ricerca denominato ADAMO (Adaptive Art and Music Opera) promosso da Space Italia, realizzato dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma con il sostegno di FILAS-Regione Lazio.
L’installazione è concepita come un luogo di esperienza multisensoriale, che integra le forme plastiche alla musica, generata e modulata dalle stesse, e consente al visitatore una fruizione più partecipata, mediante un ambiente interattivo nel quale immergersi, in grado di mutare comportamento in funzione degli accadimenti che si svolgono al suo interno.
Tutti gli elementi dell’installazione sono infatti sensibili alla posizione, al movimento, al contatto con il fruitore, mutando e adattandosi rispetto ai suoi gesti e alle condizioni dell’ambiente circostante: la presenza e la posizione del pubblico, i momenti del giorno e lo scorrere del tempo, i suoni, i rumori o le voci circostanti, le variazioni di luce e le azioni tattili effettuate su di essa.
L'opera si basa sui Planofoni, una particolare tecnologia ideata dal compositore Michelangelo Lupone e sviluppata al CRM, in grado di produrre e diffondere il suono che emana dai materiali naturali e sintetici (metalli, legno, carta, vetro e derivati di questi) utilizzati e messi in vibrazione con appositi dispositivi elettronici, che danno vita ad una partitura musicale indotta dalla struttura della materia, dalle geometrie del design, dagli orientamenti e le curvature delle superfici, dai volumi plastici occupati.
Si tratta di sistemi multifonici d’ascolto che permettono di dare al suono le caratteristiche timbriche del materiale utilizzato e consentono, attraverso una irradiazione puntuale su tutta la superficie, di disegnare lo spazio acustico in relazione allo spazio architettonico.
L’installazione OASI presenta due aree contigue e interconnesse, caratterizzate ciascuna da un punto catalizzatore delle attività adattive, dove il fruitore può stabilire un dialogo intimo con la musica e dar vita alle sue mutazioni cogliendone la coerenza con le forme plastiche e le caratteristiche della materia.
In ognuno degli ambienti il visitatore è invitato ad entrare scalzo, al fine di percepire meglio le forme, le qualità vibrazionali delle pavimentazioni, le diverse risposte musicali degli ambienti in funzione della sua posizione, della quantità e della rapidità dei suoi movimenti.

Licia Galizia (artista, Teramo 1966) vive e lavora a L’Aquila e a Roma.
La sua ricerca è caratterizzata da un continuo riferimento a problematiche estetico-concettuali che ruotano intorno alla percezione e alla comprensione dello spazio-tempo, nei limiti della sua definibilità artistica e del suo continuo divenire e mutare nelle forme e nelle relazioni.
Michelangelo Lupone (Compositore, Solopaca, 1953).
La sua attività si distingue per l’approccio interdisciplinare che ha permesso di orientare la sua ricerca artistica verso forme d’arte integrate coniugando le esigenze d’innovazione del linguaggio musicale con il pensiero scientifico.


domenica 30 marzo 2014

Rimedi naturali contro le occhiaie


Secondo la medicina cinese gli occhi sono lo specchio dell’anima e della salute. Dagli occhi si può capire se i reni non funzionano bene, se sono intossicati e se si hanno altri tipi di problemi.
Capita, soprattutto nei periodi di stress, di svegliarsi con gli occhi stanchi, le palpebre pesanti e il segno scuro delle occhiaie che invecchia lo sguardo. Le cause delle occhiaie possono dipendere ad esempio da una cattiva circolazione con fragilità capillare, dalla disidratazione dei tessuti perioculari, da una predisposizione familiare o da un eccesso di esposizione al sole che assottiglia la cute del viso.
Prima di ricorrere alla chirurgia estetica con interventi di blefaroplastica e depigmentazione, si possono mettere in atto semplici accorgimenti naturali che sortiscono un duplice effetto, eliminano le tossine dall’organismo e riducono il cedimento dei tessuti intorno agli occhi.
Uno dei fattori più comuni è l’età e il secondo è lo stress.
esistono
due tipi di occhiaie:
- Le occhiaie gonfie e non troppo scure, con tendenza dei tessuti con cedimento, indicano che il corpo sta trattenendo troppi liquidi.
- Le occhiaie incavate suggeriscono invece un bisogno di idratazione e di acqua, indispensabile per spazzare via le scorie che “imbevono” i tessuti.
Per le occhiaie gonfie è necessario seguire un regime disintossicante per alleggerire le attività renali e favorire il drenaggio dei ristagni. A tavola evitate dolci o salumi, sale, caffè, zucchero bianco e burro e privilegiate verdure fresche di stagione, frutta e cereali, che stimolano la diuresi e depurano l’intestino.
Per le occhiaie scure, secche e incavate, oltre a seguire le indicazioni alimentari utile per le occhiaie gonfie, intervenite con un integratore reidratante. Una buona soluzione è fare irrigazioni con acqua marina nel naso ogni sera, prima di andare a dormire.
Bevete molta acqua per mantenere la pelle idratata ed elastica, dormite possibilmente sulla schiena, con la testa leggermente sopraelevata per ridurre l’accumulo di liquidi nelle palpebre inferiori.
Un buon trucco se non risolvete il problema, lo copre. Utilizzate creme contorno occhi, fondotinta base, correttore per occhiaie. Evitare di usare polverine attorno alla zona degli occhi, poiché possono evidenziare le rughe.
Utilizzate occhiali scuri e creme protettive. Tra i rimedi naturali ci sono veri e propri esercizi da fare con gli occhi. Ad esempio per esercitare le palpebre inferiori si possono tenere gli occhi chiusi poi guardare verso il basso ripetendo l’azione per 10 volte.
Abbiate cura dei vostri occhi … Sono davvero preziosi.

Federica De Sanctis


Le qualità della caffeina per la salute

Sapevate che bere caffè ha i suoi benefici? Una bellissima notizia per tutti gli amanti di questa bevanda, che potranno continuare a bere tranquillamente caffè!
Naturalmente non bisogna esagerare nell'assunzione …
Bere caffè aiuta nella prevenzione delle malattie, riduce il rischio di diabete di tipo 2 in modo significativo, il rischio del morbo di Parkinson può essere ridotto fino al 80%, così come anche il rischio di cancro al colon può essere ridotto del 25% e diminuiscono, per le donne, le probabilità di ammalarsi di cancro al seno fino al 40%.
Inoltre bere caffè aiuta a lavorare meglio. Questo accade perché il caffè rilascia endorfine nell'organismo in pochi minuti.
Gli effetti delle endorfine consentono al corpo di essere più attivo e di stimolare il buon umore, ottimizzando le prestazioni fisiche.
Bere caffè aiuta l'attività cerebrale
Non ci crederete ma bere caffè, oltre a tenerci svegli, può renderci più intelligenti. La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale e una delle sostanze psicoattive più consumate nel mondo.
Questo accade perché la caffeina blocca gli effetti del neurotrasmettitore inibitorio, chiamato “adenosina”, mantenendo uno stato di veglia. Questo blocco aumenta l'attività cerebrale e provoca il rilascio di altri tipi di neurotrasmettitori, migliorando le capacità del cervello e migliorando l'umore.
Sapevate che una tazza di caffè ha più di un migliaio di antiossidanti? Gli antiossidanti contenuti nella caffeina sono molto importanti per il benessere della nostra salute, possono diminuire un'infiammazione dovuta ad artrite e liberarsi dalle tossine che causano alcune tipologie di tumore. Gli antiossidanti aiutano anche a neutralizzare i radicali liberi che causano un aumento di peso.
Bè che dire … Buon caffè.


Federica De Sanctis

Come riciclare i cibi scaduti: yogurt, latte e burro diventano detersivi fai da te



Latte e yogurt scadono in pochi giorni: invece di buttarli, conservateli e riciclateli in un detersivo fai da te per pulire le macchie più resistenti
Anche ai più attenti capita di dimenticarsi il vasetto di yogurt in un angolo del frigo o di non farcela a finire tutto il latte prima che questo scada. Anche questi cibi si possono riciclare: se infatti non potete più mangiarli, saranno perfetti per pulire le macchie e far tornare a splendere le superfici più impensabili!
Latte scaduto
Alleato prezioso contro le
macchie più ostinate sui tessuti: lavate i capi con acqua e sapone e tamponate la zona sporca con una spugna imbevuta di latte. Riscaldatelo leggermente se avete a che fare con una macchia di vino. Anche le vostre scarpe di vernice torneranno a splendere se le pulite con un panno di lana imbevuto di latte.
Yogurt scaduto
È perfetto per lucidare l’ottone: spalmate lo
yogurt sulla superficie e lasciate agire per circa 10 minuti. Rimuovetelo con una spugnetta umida e tornerà a brillare!
Burro scaduto
Anche se non lo potete più mangiare, riuscirà comunque ad ammorbidire le
macchie più difficili. Mettetelo nel congelatore e poi usatelo su macchie di cioccolato o caffè: i vostri capi saranno poi pronti per affrontare il normale lavaggio.

4 cose che potete pulire col burro

Togliete il burro dalla vostra dieta e usatelo come rimedio fai da te per pulire le macchie più impensabili: scoprite quali!
Avete sempre creduto che il problema fosse come togliere le macchie di burro, ma invece scoprirete che sarà il burro ad aiutarvi a pulire! Se non volete più sentir parlare di burro per la vostra dieta, usatelo per 4 oggetti che per tornare a brillare apprezzeranno una dose abbondante del grasso per eccellenza!
1)-  Gomma da masticare: si è inavvertitamente incollata ai vostri capelli? Usate il burro per farla scivolare via!
2)- Tavolo di legno: qualunque macchia appiccicosa di bevande o di altra origine sparirà se la strofinerete con il burro. Lasciate riposare alcune ore e poi pulite con un panno umido.
3)- Mani: se avete dei residui di colla sulle mani strofinateci sopra del burro. Sarà più facile togliere la colla mentre vi lavate le mani con acqua e sapone
4)- Capi di cotone: il burro in questo caso serve per ammorbidire le macchie più dure come quelle di catrame o bitume. Naturalmente poi andrà lavata con il detersivo.




Riciclare e Smaltire CD e DVD Inutilizzati

DVD danneggiati, CD che non si sentono più, obsoleti, o con errori di masterizzazione, che ce ne facciamo ? Ma si possono riciclare i CD e i DVD? Dove gettarli? Nel secco o nella plastica?
Questi supporti, che siano CD o DVD, sono prodotti a partire dal policarbonato che, in sostanza, è un polimero potenzialmente riciclabile (anche se, attualmente, in Italia no). Purtroppo questo non basta, dato che la difficoltà maggiore è nel recepire la direttiva europea in materia di raccolta differenziata e riciclaggio, i supporti in questione non vengono infatti menzionati come riciclabili !
La Corepla, il consorzio nazionale italiano per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggi di plastica, afferma che potrebbe attuare il processo di riciclaggio dei supporti, ma che la normativa italiana in vigore NON lo consente. In Germania, ma non solo, da anni sono in grado di riciclare i CD e i DVD, sia fisicamente che legislativamente. In Italia no.
Quindi consigliamo, prima di gettare via i supporti CD e DVD, di contattare e chiedere informazioni all’ufficio tecnico per i servizi ambientali del vostro comune. Non gettateli nella raccolta della plastica, ma portateli presso l‘isola ecologica del vostro comune.


sabato 29 marzo 2014

Zucchero: “Modi per utilizzarlo in casa”


Lo zucchero, è visto da tutti, come indispensabile ingrediente solo per la cucina, chiuso in un sacchetto di carta e tenuto in dispensa, in attesa di essere messo in una tazza di caffè o usato per fare una torta.
Invece, lo zucchero da tavola può essere utilizzato per un certo numero di rimedi naturali, spesso sostituendo in modo egregio più costose soluzioni tossiche e dannose per la salute. Per la salute e la bellezza, in cucina o in giardino, vi elenchiamo svariati modi per utilizzare questo ingrediente versatile.
1. Lenire il vostro bambino
Secondo uno studio di Pediatrics(giornale americano) , i bambini che hanno bevuto una soluzione di una parte di zucchero e 4 d’ acqua  (direttamente in bocca o somministrato sul ciuccio) prima della vaccinazione, gestiscono meglio il dolore della puntura.

2. Lenire una lingua bruciacchiata
Avete sorseggiato un caffè troppo caldo, o mangiato una pizza bollente? Qualunque sia la causa della lingua ustionata, lo zucchero può facilitare il ritorno alla normalità. Succhiare una zolletta di zucchero o tenere sulla lingua zucchero semolato e il dolore dovrebbe diminuire rapidamente.

3. Elimina il piccante
I cibi acidi e latticini possono diminuire la sensazione di piccante in bocca, ma anche un pizzico di zucchero funziona allo stesso modo.

4. Fare uno scrub corpo
Lo zucchero fa da agente esfoliante per uno scrub naturale per il corpo . È possibile fare una crema semplice mescolando lo zucchero con l’olio (colza, mandorle, jojoba o di oliva tutti funzionano bene). Aggiungete qualche goccia d’ olio essenziale di vaniglia o la fragranza che preferite. Strofinare delicatamente sulla pelle e poi risciacquare sotto la doccia.

5. Fate uno scrub di banane
Quando le banane hanno raggiunto il punto di eccessiva maturità(molto passe), possono essere utilizzate per la vostra bellezza. La banana è idratante e funziona perfettamente come ingrediente da aggiungere allo zucchero in uno scrub corpo. Schiacciare una banana matura con 3 cucchiai di zucchero e 1 cucchiaino di olio d’oliva e mescolare. Strofinare delicatamente sulla pelle e poi risciacquare sotto la doccia.

6. Lucidalabbra ammorbidente
Frullare un po di olio di  jojoba o olio di oliva con lo zucchero semolato  e un una goccia di olio di menta piperita o di olio essenziale di vaniglia(alimentare), se preferisci. Mettere un po ‘della pasta sulle labbra, massaggiare e leccare.

7. Allunga l’effetto del rossetto
Cospargere un po’ di zucchero sul rossetto appena applicato, lasciate riposare, poi leccarlo via. Questo funziona per fissare il rossetto ed estenderà l’applicazione.

8. Pulire le mani sporche
Per le mani sporche ( vernice, grasso, sporcizia), aggiungere lo zucchero al vostro sapone naturale che agirà come abrasivo. È inoltre possibile utilizzare parti uguali di zucchero e olio d’oliva, che agisce per lenire e idratare, oltre a pulire le mani.

9. Concimare i vostri fiori
Aggiungere tre cucchiaini di zucchero e due cucchiai di aceto bianco per ogni litro di acqua tiepida per i fiori freschi recisi. Lo zucchero alimenta gli steli e l’aceto limita la crescita di batteri.

10. Contrastare i vermi nematodi in giardino
Avete dei nematodi in giardino? Se le piante nel vostro giardino hanno nodi antiestetici alle radici, possono essere caduti nella preda di parassiti microscopici. Per combatterli in modo naturale, applicare 5 chili di zucchero per ogni 250 metri quadrati di giardino. Lo zucchero alimenterà i microrganismi che consentirà di aumentare la sostanza organica nel terreno, rendendolo un ambiente ostile per i nematodi.

11. Trappola per vespe
Fare un semplice sciroppo di zucchero e acqua bollente, riempire un vaso con il liquido e mettere fuori in giardino per attirare le vespe. Essi voleranno dentro al vaso e rimarranno intrappolate. Usatelo solo nel caso siano fastidiose nel vostro giardino.

12. Fare una striscia cattura mosche
Unite lo zucchero, miele e acqua in parti uguali in una pentola. Far bollire il composto, mescolando di tanto in tanto, fino a quando risulta addensato. Lasciate raffreddare. Tagliare dei pezzi di nastro da imballaggio marrone, fare un buco in alto e fare una striscia passando lo spago attraverso il foro. Immergere le strisce nel composto, poi appendere dove le mosche sono più fastidiose. Rimarranno attaccate le mosche golosone.

13. Pasta anti scarafaggio
Mescolare parti uguali di zucchero e di lievito e cospargere sulle aree di infestazione. Lo zucchero attira gli scarafaggi, il lievito li stermina. Sostituire frequentemente.

14. Alimentare le farfalle
Matthew Tekulsky, autore di ” Il Giardino delle Farfalle ” (Harvard Common Press, 1985), raccomanda questa ricetta per l’alimentazione delle farfalle.
900g di zucchero
1 o 2 lattine di birra
3 banane stramature
1 tazza di melassa o sciroppo
1 tazza di succo di frutta
1 bicchierino di rum
Mescolare tutti gli ingredienti e pennellare il composto su alberi, recinti, rocce, o ceppi.

15. Pulire i tritatutto
Caffè, fagioli e spezie possono depositare gli oli che hanno un forte sapore, ma lo zucchero li può eliminare assorbendo gli elementi incriminati. Versare 1/4 di tazza di zucchero nel macinino e farlo girare per 2 -3 minuti. Buttare lo zucchero e pulire bene.

16. Macchie d’erba sui vestiti
Fare una pasta di acqua tiepida e zucchero, applicare sull’indumento macchiato d’erba, lasciare riposare per un’ora (o più a lungo per le macchie più dure) e poi lavare come il solito.

17. Mantenere fresche le torte e i biscotti
Se si mette la torta o i biscotti in un contenitore ermetico con un paio di cubetti di zucchero, rimarrà fresca più a lungo.

18. Evitare la muffa nel formaggio?
Alcuni dicono che la conservazione del formaggio con i cubetti di zucchero impedirà al formaggio di ammuffire.

19. Frutti di bosco macerati
Per rendere le “bacche macerate,” mescolare un cucchiaino di zucchero e una spruzzata di limone per ogni tazza di frutti di bosco. Lasciate riposare per 30 minuti. Servire da soli, con gelato o panna montata, o in cima alle torte.

20. Zucchero vanigliato
Dividere un baccello di vaniglia a metà e affondare in un barattolo pieno di zucchero, lasciate riposare per una settimana, ed ecco lo zucchero vanigliato profumato.

21. Dolcificare bevande ghiacciate
Fare uno sciroppo semplice per aggiungere lo zucchero nelle bevande fredde, come caffè freddo, aperitivi, ecc. Mescolare una tazza di zucchero con una tazza di acqua in una piccolo pentolino. Portare lo zucchero e l’acqua a ebollizione e lasciate cuocere circa 3 minuti fino a quando lo zucchero si è sciolto. Togliere dal fuoco e lasciate raffreddare completamente. Versare in un barattolo pulito e conservare in frigorifero.

22. Caramelle e lecca lecca naturali
Provate a fare delle caramelle con solo acqua e zucchero, sicuramente più naturali di quelle in commercio. Mescolare 2,5 tazze di zucchero e una tazza di acqua calda fino a quando lo zucchero si è sciolto, volendo aggiungete aromi naturali o coloranti(per renderle più piacevoli). Versare lo sciroppo in contenitori aperti(tipo quelli del ghiaccio) e aggiungere un pizzico di zucchero per ogni comparto. Conservare in un luogo fresco, asciutto e controllare dopo un paio di giorni se si è indurito. Come si sono induriti, estraeteli e lasciate asciugare su un tovagliolo di carta.  Se li volete ancora più naturali usate zucchero di canna integrale.



Case Eco Sostenibili in tempistiche da record …

L'architettura sostenibile, detta anche green building, bioarchitettura o architettura bioecologica, progetta e costruisce edifici in grado di limitare gli impatti nell'ambiente. Piuttosto che un ambito disciplinare, l'architettura sostenibile è un approccio culturale al progetto che fa riferimento alla bioedilizia nata negli anni Settanta in Germania, e che si è poi sviluppata includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile.
In tutte le epoche, l'uomo ha cercato di migliorare le prestazioni delle proprie abitazioni, sia nel senso del confort che dell'igiene. Per ottenere questi risultati ha cercato di sfruttare al meglio quello che la natura gli aveva reso disponibile, ossia: dei siti adatti all'edificazione, dei ripari naturali, la protezione del suolo, la luce e il calore del sole, nonché dei materiali da costruzione (legno, pietre, terra e argilla ).
Con il tempo, il progetto architettonico perse il carattere artigianale, per assumere sempre più un carattere tecnologico. Con l'accrescere delle conoscenze e delle capacità tecnologiche, l'uomo sfruttò in modo sempre più complesso le possibilità offerte dalla natura, creando artefatti che potessero migliorare la qualità delle sue abitazioni. Vennero realizzati i mattoni, i vetri, i sistemi fognari e gli isolamenti.
Fino al XIX sec. però, l'attenzione verso la sostenibilità di un progetto architettonico era ancora basilare, soprattutto per i limiti derivanti dall'esiguità delle risorse energetiche disponibili.
Le cose cambiano radicalmente con le possibilità offerte grazie allo sfruttamento dei combustibili fossili. L'enorme quantità di energia disponibile, unita al progresso tecnologico, aveva reso possibile la pesante ristrutturazione dei siti edificabili, la realizzazione di materiali e apparecchiature innovative. L'architettura raccoglie i frutti del progresso, perdendo progressivamente di vista il problema del rapporto con l'ambiente, concentrandosi verso le massime possibilità di realizzazione che le tecnologie permettevano.
A partire dagli anni Settanta, si è sentita l'esigenza di verificare se questa condizione non nascondesse dei problemi. In quel periodo si verifica infatti:
  • lo sviluppo delle idee ecologiste;
  • la nascita di preoccupazioni sanitarie dovute all'inquinamento;
  • l'evidenza del problema del rifornimento energetico legato alla disponibilità dei combustibili fossili.
Ciò che ha avuto subito un grande impulso, è la ricerca sugli inquinanti nell'ambiente costruito, proprio perché è quello che ha immediati aspetti sanitari. Poi, con il costo dei carburanti fossili in crescita, l'aspetto che ha cominciato a generare più interesse è quello relativo al risparmio energetico. Uno degli effetti di questi nuovi impulsi, è un ritorno dell'attenzione del progetto architettonico verso la natura e le risorse che questa ci offre.
Oggi, l'architettura sostenibile, si sforza di avere una visione sistemica, il più ampia possibile, che tratti il problema del costruito nel suo insieme di rapporto "funzione – uomo - natura", considerando gli edifici, non solo come ripari, ma come sostentamento della vita.

E in un certo qual modo è importante parlare di Sostenibilità.

Il concetto di sostenibilità si basa sui seguenti principi:
  1. l’esistenza di vincoli in un pianeta finito, ovvero il riconoscimento che esiste una carrying capacity ( letteralmente capacità di carico ) del pianeta;
  2. la consapevolezza che il secondo principio della termodinamica pone dei limiti agli usi e alle trasformazioni energetiche;
  3. l’accettazione delle ipotesi di ”Herman Daly”, padre della teoria della sostenibilità:
  • l'utilizzo delle risorse rinnovabili non deve superare il loro tasso di rigenerazione;
  • l'immissione di sostanze inquinanti (solide, aeree o liquide) nell'ambiente non deve superare la capacità dell'ambiente stesso di metabolizzarle;
  • l'uso di risorse non rinnovabili (es. i combustibili fossili) deve ridursi progressivamente fino ad arrestarsi per essere sostituto da risorse di tipo rinnovabili.
L'architettura sostenibile fa proprio il principio della decrescita e di limite, inteso come risparmio di risorse e minima produzione di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita. Il termine “sostenibile” applicato all’architettura si riferisce alla ricerca delle soluzioni costruttive che massimizzano il benessere dei fruitori attuali garantendo contemporaneamente alle generazioni future la possibilità di conseguire lo stesso risultato, nella consapevolezza che le risorse sono limitate e che lo sperpero e l'inquinamento possono diventare insostenibili per le popolazioni future.
La crescita in maniera eco-sostenibile si pone come obiettivo lo sviluppo, il quale consente di far ereditare alle generazioni future la stessa quantità di risorse energetiche presenti attualmente. La teoria dell'eco-sostenibilità è sostenuta in modo particolare da una branca moderna di ingegneri e architetti i quali combattono a favore di ciò in vari modi, ad esempio utilizzando materiali eco-sostenibili. Molto attuale è la ricerca di sostanze da utilizzare nell'edilizia che abbiano un impatto favorevole con l'eco-sostenibilità. Un esempio è la costruzione di un mattone (da parte di un'azienda di Lecco) formato da calce e canapa il quale cattura il biossido di carbonio presente nell'atmosfera. Una volta indurito, diventa rigido e leggero, è stato già testato sia su edifici nuovi sia su costruzioni già esistenti dando ottimi risultati.
La valutazione degli impatti ambientali è definita eco bilancio, che considera ciascuna fase del ciclo di vita e analizza le esternalità in spazi e tempi diversi:
Quindi sarà necessario integrare l'opera nell'ambiente e nella natura applicando il concetto di economia inteso non come il minor costo a breve termine, ma come il sistema che consente di evitare gli sprechi e le esternalità. Per fare questo occorre una visione olistica e un approccio pluridisciplinare che da priorità al bene comune anziché al profitto individuale.
Lo scopo del costruire è il benessere degli abitanti, inteso come uno stato psicofisico cui concorre la salute dell'individuo, l'equilibrio socioeconomico e la cura dell'ambiente. In questa visione l’edificio non è un oggetto a sé stante, slegato dal contesto, ma parte di un sistema interattivo e dinamico che considera gli elementi naturali (terra, acqua, vento, sole, vegetazione) e sociali (identità e appartenenza ai luoghi) come materiali fondamentali del progetto.
Ovviamente, è fondamentale che il costruito sia realizzato con materiale che non presenti rischi sanitari o, meglio ancora, che abbia qualità che contribuiscano a sanificare l'ambiente.
Uno dei tanti problemi che l'architettura sostenibile si pone come obiettivo è quello di evitare la mancanza di fonti energetiche per le generazioni future. Esso è un problema abbastanza importante perché l'uso "inadeguato" di alcune risorse potrebbe portare a far si che esse scarseggino in un futuro prossimo. È necessario quindi fare delle distinzioni tra i tipi di fonti: le possiamo classificare in "non rinnovabili" e "rinnovabili". Le prime possono essere suddivise ancora in "combustibili fissili" ( in ingegneria nucleare un materiale fissile è un materiale che è in grado di sviluppare una reazione a catena di fissione nucleare, ovvero fonti primarie per produrre l'uranio) e "combustibili fossili". Questi ultimi includono petrolio, gas naturale e carbon fossile. I primi due non sono distribuiti in maniera uniforme su tutto il pianeta, ci sono zone più ricche e altre meno ricche; per quanto concerne il carbon fossile invece, il reale problema non è il consumo (sul pianeta ne è presenta ancora un'ingente quantità che ne permette l'utilizzo per qualche secolo) ma gli effetti: esso infatti rilascia una considerevole quantità di biossido di carbonio, la quale danneggia fortemente l'atmosfera.
Le fonti rinnovabili invece sono state tra le prime a essere sfruttate dall'uomo. Attualmente sono varie … La legna, o in generale le biomasse, sono state tra le prime fonti utilizzate dall'uomo, l'energia idraulica, utilizzata per produrre energia nelle centrali idroelettriche, l'energia eolica, ponendo alcune pale in determinati luoghi, il vento le mette in azione e si ricava energia, l'energia solare, un settore che si evolve giorno per giorno: un esempio lampante è la diffusione dei pannelli solari nelle abitazioni che sta costellando tutta l'Europa e non solo. 

 
Il vantaggio che si può trarre dalle fonti rinnovabili rispetto ai combustibili fossili è quello di ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica (o biossido di carbonio), le quali sono molto dannose per l'uomo. Attualmente, l'obiettivo che molti studiosi si sono prefissati è quello di riuscire a creare un sistema energetico a base di idrogeno, ad esempio sfruttando le acque marine. Riuscendo a trovare un sistema del genere, si immetterebbe soltanto acqua pura o in forma liquida o sotto forma di vapore. In realtà è già stato trovato un modo per tale sistema ma c'è un problema legato ai costi che lo rende controproducente.
Per una corretta "progettazione energetica" occorre considerare quattro fattori:
  1. l'approccio bioclimatico (orientamento, ombreggiamento e ventilazione naturale);
  2. la coibentazione dell'involucro edilizio (riduzione del fabbisogno energetico per riscaldare e raffreddare i locali abitati);
  3. il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili (biomasse, geotermia, fotovoltaico, solare termico, micro eolico);
  4. l'efficienza degli impianti (riduzione dei consumi a parità di prestazione).
Se i primi due fattori sono correlati alle caratteristiche dell'edificio (dette anche caratteristiche "passive" dell'edificio), gli ultimi due sono propri degli impianti.
Nel campo dell'edilizia l’Eco Sostenibilità è un concetto abbastanza recente. I costi sempre più alti dell'energia, la necessità di proteggere e migliorare l'ambiente che ci circonda, ma anche la volontà di creare delle abitazioni sempre più sicure e salubri ha accelerato la ricerca, che oggi mette a disposizione di tutti una nuova tipologia di casa, ecosostenibile ed efficiente.
Si parla di “Casa Ecologica” perché si adatta e si integra perfettamente con l'ambiente circostante, senza sviluppare emissioni nocive, come la CO2, gas di scarto dei più comuni impianti energetici. La sostenibilità delle nuove case a impatto zero è data infatti dall'utilizzo di materiali di costruzione naturali, e dall'integrazione all'interno della casa di un sistema energetico moderno, il cui motore è l'energia pulita e rinnovabile.
In questo modo si possono progettare ambienti più salubri, sicuri, e confortevoli, riducendo i costi di gestione del sistema energetico: il nuovo standard “Eco Casa Futura” infatti è basato su un sistema energetico integrato capace di “autoalimentarsi”. Il fabbisogno energetico è soddisfatto dall'impianto della vostra casa, senza ulteriori costi dovuti alle società che gestiscono fonti energetiche non rinnovabili e tradizionali.
Le case ecologiche Eco Casa Futura sono costruite e progettate secondo i più alti standard di sicurezza, un ritorno ai materiali del passato, come il legno, ma con conoscenze tecniche e ingegneristiche del futuro. Rispettare l'ambiente significa anche accogliere e sostenere le nuove proposte dal settore della bioedilizia, per ridurre le immissioni di sostanze nocive, incrementare il sistema delle fonti di energia rinnovabile ed evitare le costose dispersioni energetiche.
Adesso vi illustrerò quali sono gli accorgimenti progettuali e pratici che consentono di realizzare un edificio ecologicamente sostenibile.
Scegliere il luogo in cui costruire una casa è, molto spesso, privilegio di pochi. Per scegliere l’area giusta, infatti, occorre analizzare attentamente il contesto in cui si inserisce la nuova costruzione.
Una costruzione ecologica è un “organismo edilizio”. Essenzialmente una progettazione di bioarchitettura deve tenere conto di due aspetti fondamentali: la salubrità della costruzione e un vero risparmio energetico.
La prima regola dell’architettura ecologica è costruire una casa che respiri, non a caso uno dei fondatori della architettura sostenibile, Karl E. Lotz, ha detto che “la casa è la terza pelle dell’uomo”.
Ci sono due modi attraverso i quali ridurre i consumi quando si costruisce una casa, quello “attivo”, che consiste nel prodursi l’energia necessaria (termica ed elettrica) attraverso fonti rinnovabili (con l’uso di pannelli solari termici e fotovoltaici o di serpentine geotermiche) e quello “passivo”, sfruttando l’involucro della casa stessa. In questo secondo caso si studia lo spessore delle pareti, l’ubicazione di particolari serre solari a sud e di prese d’aria a nord. 
La casa ecologica costa circa il 7-8% in più rispetto a una casa tradizionale, ma le bollette calano almeno del 40%.
In Danimarca nasce un progetto sperimentale che punta tutto sui materiali riciclati e il bassissimo impatto ambientale.

Lo studio danese “Lendager Architect” ha ideato “Upcycle House” con l'obiettivo di calcolare quante emissioni inquinanti si sarebbero ridotte costruendo esclusivamente con materiale riciclato. 

A Singapore ad esempio è nato il progetto di costruire con il bambù. Ha un'elevata resistenza alle trazioni, è flessibile, costa poco ed è molto resistente.
Mi prendo la libertà di affermare che siamo abituati a vedere in tutte le nostre città architetture realizzate con materiali tradizionali quali laterizi, cemento armato, legno, acciaio e vetro. Anche quando si tratta di edifici innovativi, super efficienti dal punto di vista energetico, sono questi i materiali che ritroviamo comunemente.
Tuttavia, sparse per il mondo, ci sono esempi di architetture a dir poco straordinarie, cattedrali realizzate con “materiali” vegetali e cartone che hanno poco o nulla a che vedere con il mondo delle costruzioni e che ci lasciano stupiti.
Vi illustro due esempi di edifici religiosi realizzati con materiali inusuali:
1. La Cattedrale di cartone
La città di Christchurch, in Nuova Zelanda, è stata colpita come molte altre da un sisma di magnitudo 6.3 nel febbraio 2011, che provocò molti danni ad edifici e molti morti.
Uno degli edifici più danneggiati è stata la cattedrale gotica della città, punto di ritrovo per i fedeli e simbolo della città stessa. L’autorità locale, a seguito dell’evento sismico e della perdita dell’edificio religioso, ha manifestato l’esigenza di
costruire uno spazio temporaneo, resistente ai sismi e che fosse costruito nel più breve tempo possibile.
Il progetto di Shigeru Ban per la nuova cattedrale risponde perfettamente a tutte queste caratteristiche.
La nuova chiesa di Christchurch è stata infatti realizzata su una base di cemento armato, in policarbonato e cartone compresso.L’edificio avrà una vita prevista di 20 anni, presenta un ottimo comportamento al sisma, e sarà completamente riciclabile.


Siamo in
Trentino, nel “museo naturale” di “Arte Sella”. La struttura naturale si trova nei pressi di Malga Costa, ha una superficie di 1230 mq e un’altezza di 12 m.

Questa cattedrale gotica vegetale è sostenuta da
80 colonne di rami intrecciati, alte dodici metri e di un metro di diametro. All'interno di ognuna è stato messo a dimora un giovane carpino. I carpini cresceranno e ricopriranno le strutture lignee di sostegno al fine di realizzare una cattedrale verde.


Giuliano Mauri ( artista italiano ) dichiarò alla stampa: “Tra vent'anni la gente si accorgerà che c'è stata la creazione della natura che ha dialogato con l'uomo. Che è poi quello che l'uomo ha sempre fatto. La dimenticanza è solo la nostra di non sapere, di non riconoscere più”.

Federica De Sanctis