Piero
Pelù contro Matteo Renzi e le sue affermazioni diventano un caso
politico.
Il
“boyscout di Licio Gelli” durante la sua esibizione sul palco
del Primo Maggio a Roma, Piero
Pelù
ha attaccato il premier
Matteo Renzi,
in piazza San Giovanni a Roma.
Il cantautore fiorentino si è rivolto a Renzi definendolo “il non eletto, ovverossia il boy scout di Licio Gelli“.
Cioè il faccendiere e “maestro venerabile” della loggia massonica segreta P2.
“Deve capire che in Italia c’è un grande nemico ed è un nemico interno, è la corruzione, la disoccupazione, il voto di scambio, la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi”.
E
poi, il bonus di 80 euro in busta paga: “Non vogliamo elemosine da
80 euro, vogliamo lavoro”.
Infine
Pelù, prima di passare alla musica, ha attaccato l’acquisto dei
caccia F35: “Le spese
militari
per gli F35
rubano i soldi alla scuola e agli ospedali”.
Dal
Pd fanno notare che il cantante fu silurato dall’allora sindaco
rottamatore dal ruolo di direttore artistico dell’Estate
Fiorentina.
Beppe
Grillo riprende in un post l’attacco al premier lanciato dal palco
di San Giovanni. “Pelù al concerto del 1 maggio ha parlato di
Renzie”, scrive il leader del M5S prima di riportare integralmente
le parole: “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”,
ha detto ieri Pelù, definendo il presidente del Consiglio “il boy
scout di Licio Gelli”. “Sarebbe bene che i comici e i cantanti si
occupassero del loro mestiere”, risponde sottolinea Alessandra
Moretti (Pd), deputata.
“Quando
la politica va veloce succede che il rock diventa lento”, risponde
a Pelù l’esponente del Pd Pina Picierno. “Probabilmente era
impegnato in una registrazione di “The voice” e non si è accorto
di quanto stava avvenendo nel nostro paese. Forse non sa che gli 80
euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre
pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo
passo verso l’equità sociale che noi del pd vogliamo assolutamente
riportare in questo paese. Mi dispiace, conclude la Picierno, che a
dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante
grazie al suo talento. ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni
del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro
al mese”.
“Ognuno
è libero di esprimere le proprie opinioni, ma sarebbe corretto non
usare le iniziative promosse dal Sindacato per fare affermazioni che
non condividiamo”. È quanto afferma la Uil in una nota.
Anche
Forza Italia con Stefania Prestigiacomo, Forza Italia: “Gli
attacchi scomposti e risentiti della sinistra contro Piero Pelù
dimostrano come la faziosità continui ad essere di casa da quelle
parti. Se al governo ci fosse stato Berlusconi, le battute ironiche
contro il signor Pelù si sarebbero tramutate in plauso. Ma al
governo c’è un Pd e quindi la Picierno ironizza e pontifica contro
il cantante. Bel modo di concepire la libertà di stampa. Il 1 maggio
gli artisti sono liberi di criticare solo se governa il centrodestra.
Complimenti!”.
Un
vero caso Politico dove chi più chi meno ha detto la sua, ma la cosa
più importante voi cosa ne pensate?
Ecco
l'attacco di Piero Pelù contro Matteo Renzi
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https://www.youtube.com/watch?v=8orQiMgXiVA https://www.youtube.com/watch?v=8orQiMgXiVA |
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