venerdì 16 maggio 2014

Il Parco della Caffarella

 
Il Parco della Caffarella si estende da via Appia Antica a via Latina. Prende il nome dalla famiglia Caffarelli, proprietari della grande tenuta il Casale Caffarelli del XVI secolo.
La Caffarella è una valle alluvionale creata dal fiume Almone.
È interamente nel comune di Roma ed è parzialmente patrimonio del Parco Regionale dell'Appia Antica. È ricca d'acqua, che affiora da falde e sorgenti.
Il parco è attualmente una delle aree verdi più grandi di Roma e fra le maggiori aree verdi urbane d'Europa, vi si trovano il cosiddetto “Colombario Costantiniano, il “Ninfeo di Egeria” e alcune fattorie.
Molto spesso accade che all'interno dei parchi urbani vengano ospitati monumenti storico-archeologici di rilievo, i quali risultano però poco valorizzati a causa della scarsa manutenzione e dal fatto che il patrimonio in questione non viene sufficientemente pubblicizzato.
Il Parco della è un esempio lampante di questo problema. Ospita al suo interno numerosi monumenti storico archeologici. Le emergenze di maggiore spicco sono: Basilica e Catacombe di S. Sebastiano, Casale della Vaccareccia, Catacombe di S. Callisto, Fosse Ardeatine, Mausoleo di Cecilia Metella, Ninfeo di Egeria, Porta di S. Sebastiano, Quo Vadis? , Torre del Ponte.
Tutti questi monumenti rappresentano un patrimonio culturale molto importante che potrebbe apportare un notevole innalzamento del valore dell’area in senso stretto, nonché di tutto il Municipio di pertinenza. Il problema non sta tanto nell’assenza di percorsi, ma nella manutenzione di quelli presenti, in quanto l’impressione di chi si addentra nella’area del parco è che ci si trovi in un luogo abbandonato, sporco e talvolta pericoloso.
Un ulteriore problema sta nella scarsa valorizzazione del parco e delle sue risorse nei confronti di una potenziale utenza molto ampia. Infatti pochi considerano questo parco come una meta interessante, soprattutto dopo gli ultimi tragici eventi. Ma sta proprio qui il punto della questione, vengono ricordati solo gli elementi negativi dell’area, come la scarsa sicurezza e il degrado, ma non vengono minimamente esaltati i molti aspetti di pregio che il parco stesso offre.
Possibili soluzioni potrebbero essere ad esempio integrare i percorsi esistenti e arricchire l’area di zone di sosta, cercare di valorizzare il parco da un punto di vista mediatico, ad esempio organizzare visite dei siti archeologici monumentali, posizionare una segnaletica efficace con cartelli, mappe dell' area e fornire pannelli descrittivi di ciascun monumento.


Federica De Sanctis

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