martedì 6 maggio 2014

"Centri per l'impiego o del non impiego"?

Se dico “CPI” sapete tutti di cosa sto parlando?
E’il centro per l'impiego ed è l'ufficio pubblico con cui le Province si gestiscono, controllano il mercato del lavoro al livello locale, eroga e promuove offerte lavorative delle aziende pubbliche e private, mettendo in contatto domanda e offerta in un mercato sempre più ramificato e complesso.
Il centro per l'impiego da un po’ di tempo a questa parte ha sostituito l'ufficio di collocamento per ciò che concerne i compiti ad esso relativi. Il precedente ufficio fra i suoi compiti, era preposto al rilascio del “libretto di lavoro”, un documento che riportava la storia lavorativa del soggetto. Dal 2002, il libretto è stato sostituito dalla “scheda professionale del lavoratore”, un curriculum vitae più completo che tiene conto anche della formazione oltre che di tutte le esperienze lavorative.
Negli ultimi anni, si è rafforzata anche la funzione formativa con l’istituzione di corsi specifici che aiutano soprattutto i più giovani a trovare una loro collocazione nel mercato.
Per l’iscrizione all’ufficio per l’impiego occorre aver compiuto 16 anni, o 15 se assolto l’obbligo scolastico, essere cittadini disoccupati o inoccupati residenti o domiciliati in una provincia italiana.
Per gli stranieri, occorre possedere un permesso di soggiorno valido. L’età massima è 65 anni.
Per effettuare l’iscrizione, occorre recarsi personalmente presso il Centro per l’impiego più vicino con documento d’identità e codice fiscale. Presso il centro, si compilerà un modulo ad hoc. È consigliabile portare i documenti interenti l’ultimo contratto di lavoro oltre che un curriculum dei titoli ottenuti aggiornato. Una volta iscritti, si accede ai servizi del centro. L’iscrizione non è obbligatoria, anche se per alcune aziende soprattutto pubbliche, potrebbe costituire un prerequisito.
Secondo voi ha senso destinare risorse economiche ai Centri per l’Impiego o sono soldi sprecati?
Il problema in fin dei conto non è che mancano i fondi da utilizzare, ma piuttosto che negli ultimi anni i Centri per l’Impiego sono stati inondati di risorse comunitarie, di formazione, di investimenti strutturali che non hanno portato né risultati né migliorie al servizio erogato.
E’ un sistema fondamentalmente centrato su circa cento province, con alcuni uffici ciascuna, è un apparato che si basa su strutture pubbliche, mentre fuori c’è un mondo fatto di oltre 2mila sportelli di agenzie private che viene totalmente ignorato dalla rete dei servizi per l’occupazione.
Chi dice che le strutture private funzionano meglio di quelle pubbliche non conosce né le une né le altre, ma lo fa unicamente per attirare l’attenzione su di se utilizzando un argomento serio come quello del lavoro.
Sarebbe opportuno utilizzare i canali di comunicazione per informare le persone su come funzionano le strutture e quali servizi possono avere e non raccontare di risorse comunitarie, di formazione, di investimenti strutturali che non hanno portato grandi risultati, né migliorie al servizio erogato.
In ogni caso i
pochi soldi arrivati in Italia sono stati gestiti dalle Regioni per pagare corsi di formazione gestiti da società private, comprese le interinali, che si sono fatte pagare a cifre esorbitanti corsi che prima erogavano gratuitamente, come i corsi di informatica!


Federica De Sanctis



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