giovedì 26 giugno 2014

Villa dei Quintili, area archeologica


La Villa dei Quintili è un sito archeologico situato a Roma, tra il V miglio dell'Appia antica e il settimo chilometro della via Appia nuova.
Nel 2013 il circuito museale delle terme di Caracalla, della tomba di Cecilia Metella e della villa dei Quintili è stato il ventiduesimo sito statale italiano più visitato, con 245.613 visitatori.
La villa sorse lungo l'Appia Antica, dove affacciava l'ingresso monumentale, estendendosi verso nord sul poggio creato da una lingua di lava proveniente da antiche eruzioni del Vulcano Laziale.
La villa è databile alla tarda età adrianea, cioè alla prima metà del II secolo. proprietari erano due fratelli, Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, grandi proprietari fondiari.
Tenuti in grande onore da Antonino Pio e Marco Aurelio, la loro ricchezza e fortuna suscitò l'avidità di Commodo, che li accusò di aver congiurato contro di lui e nel 182-183 li fece uccidere, appropriandosi dei loro beni.
La grande proprietà divenne così una villa imperiale.
Il complesso rimase in uso fino al VI secolo.
Lungo le vie consolari i Romani costruivano le loro tombe. La villa dei Quintili sorse in un luogo storicamente prestigioso, all'altezza delle due antiche tombe a tumulo attribuite dalla tradizione agli Orazi e ai Curiazi
Il primo reperto di cui si ha notizia è di un sarcofago contenente le spoglie di una fanciulla in ottimo stato di conservazione trovato nel 1485 presso il casale tenuto dai frati di Santa Maria Nova, fu ritenuto essere quello di Tulliola, la figlia di Cicerone, ed esposto al Palazzo dei Conservatori finché non si dovette seppellirlo nuovamente.
Fino alla fine del Settecento questi terreni fecero parte del patrimonio immobiliare ecclesiastico.
Altri scavi furono effettuati tra il 1834 e il 1840, dei cui ritrovamenti si hanno però pochissime notizie.
Alessandro Torlonia promosse un nuovo ciclo di ricerche tra il 1850 e il 1856, affidandole a Giovanni Battista Guidi. Siccome il governo pontificio stava facendo eseguire scavi e sistemazioni sull'Appia Antica da Luigi Canina.
Durante gli anni venti del Novecento furono fatte nuove scoperte, del tutto casuali, furono rinvenute le grandi statue acefale di Apollo citaredo e di Artemide.
Tra l'Appia e l'area centrale sono state scavate le estremità dello xystus, portico, lungo quasi 300 metri. Dal grande ninfeo sull'Appia Antica proviene la statua della Niobe, oggi esposta nell'antiquarium. Nel 2011 è stata utilizzata dal regista Woody Allen per le riprese del film "To Rome with love", quale esempio di architettura termale dell'Antica Roma.


Federica De Sanctis

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