martedì 24 giugno 2014

Scuola Fausto Cecconi a Centocelle, 81 anni ma non li dimostra



La scuola “Fausto Cecconi” fu inaugurata il 28 ottobre 1933 e intitolata al valoroso aviatore Fausto Cecconi che nell’aeroporto di Centocelle si era formato ai primi voli. Fu costruita in epoca fascista come testimoniano i fasci littori ancora presenti sulla facciata.

Intorno alla scuola le costruzioni iniziarono ad aumentare e con esse la popolazione scolastica, nel 1933 funzionavano 26 classi.
All’inizio della guerra gli scantinati dell’edificio scolastico vennero adibiti a ricovero antiaereo per la popolazione della zona.
Nel 1943, dopo il bombardamento aereo di Roma si arrivò alla chiusura della scuola, essendo stata Centocelle dichiarata zona di combattimento.
La Scuola “Fausto Cecconi” fu occupata dal Comando e da alcune truppe tedesche che trasformarono il cortile in un autoparco con centinaia di macchine che venivano prese di mira dall’aviazione nemica.
Nella ritirata tedesca e precisamente il 4 giugno 1944, l’edificio scolastico fu colpito da 8 granate che fecero crollare alcune pareti divisorie
dell’ala ovest dove c’era la scuola materna. La scuola rimase chiusa dal 1944 al 1946.
All’occupazione dell’edificio da parte tedesca seguì quella da parte delle truppe inglesi fino al settembre 1946.
Quando l’edificio fu riconsegnato nell’ottobre 1946 le condizioni erano disastrose, mancavano porte, le finestre erano sprovviste di vetri e il riscaldamento inesistente. Le lezioni ripresero comunque.
Dato lo sviluppo improvviso della zona con costruzioni di palazzi che si vedevano sorgere da un giorno all’altro, la popolazione aumentò in modo sorprendente e con essa l’affluenza dei bambini alla Scuola. Le aule risultarono insufficienti e nacque la necessità di ampliare l’edificio con altre due ali, ma la scuola elementare beneficiò di sole cinque aule perché le altre furono assegnate alla scuola media.
Siamo nel 1951. Fu un danno gravissimo per i corsi elementari perché le aule erano affollatissime di alunni e gli insegnanti avevano scolaresche che spesso superavano i 50 bambini, costretti spesso a tenere sacrificati tre alunni per ogni banco.
La situazione migliorò con la costruzione di altri edifici scolastici, primo tra tutti la “Guglielmo Marconi” inaugurata il 17 gennaio 1953. 

Federica De Sanctis

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