venerdì 13 giugno 2014

Atac sempre piu bufera?


L'atac è un pozzo senza fondo, 1,6 miliardi di perdite negli ultimi 10 anni.
È la più grande azienda di trasporto pubblico in Italia, ma a livello contabile è un pozzo senza fondo, una sorta di buco nero che inghiotte e consuma risorse milionarie.
L'atac in questi anni è passata da uno scandalo all'altro da parentopoli ai bigletti clonati.
Otto indagati per quarantanove assunzioni sospette.
Sono i numeri dell’inchiesta sulla Parentopoli all’Atac.
Adalberto Bertucci, Luca Masciola, Antonio Marzia, Vincenzo Tosques, Riccardo Di Luzio, Mario Marinelli, Tullio Tulli e l’assessore Marco Visconti sono tutti accusati di abuso d’ufficio.
Tra le assunzioni “a chiamata diretta” da parte della società controllata dal Comune hanno fatto rumore quelle di alcuni ex esponenti dei Nar (Francesco Bianco e Gianluca Ponzio), della ex cubista Giulia Pellegrino, di alcuni parenti dello stesso Bertucci tra i quali il genero Patrizio Cristofari, diventato dirigente con uno stipendio annuo di 150mila euro.
Le assunzioni sono avvenute tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, quando le società Trambus Spa e Metro Spa sono entrambe confluite nell’unica Atac Spa. 
 
Poi passiamo ai biglietti clonati.
Nel 2008 si sigla un patto bipartisan per la pacificazione e la continuità nella gestione dei trasporti capitolini tra centrodestra e centrosinistra in una cena a casa dell'ex ad dell'Ente Eur, Riccardo Mancini, braccio destro di Alemanno.
Si blinda un sistema che consente la produzione di milioni di titoli di viaggio paralleli che non sono fatturati e che producono un fiume di denaro da spartire.
L'incredibile frode denunciata in una relazione finita in Procura e confermata da un'altra indagine interna.
Sono circa 463mila i titoli di viaggio originali destinati al circuito "macchine emettitrici automatiche di biglietti" di Atac che sarebbero stati alterati "apponendo sulla fascia magnetica un falso codice esadecimale e un falso timbro di emissione per poi distribuirli per la vendita al dettaglio ai singoli rivenditori". Così sarebbero stati indotti in errore "ignari acquirenti, con corrispondente danno per la società di trasporto pubblico Atac che non percepiva gli introiti delle vendite". 

Oggi che succede?
Blitz della Guardia di finanza negli uffici Atac in via Prenestina.
Nel primo pomeriggio di ieri gli uomini della fiamme gialle si sono presentati per visionare i documenti dei dipartimenti Amministrazione e finanza, Affari legali, Acquisti e Appalti dell’azienda capitolina.
Sotto osservazione ci sono le carte che riguardano il sistema-ticket, dopo lo scandalo della bigliettazione parallela che avrebbe sottratto centinaia di milioni dalle casse della municipalizzata del trasporto pubblico di Roma.
I finanzieri, in oltre un’ora di perquisizione, hanno ascoltato i dirigenti Maria Grazia Russo (settore Finanza) e Franco Middei (area legale e acquisti). Oltre alle carte, che riguardano atti antecedenti al 2010, sono stati sequestrati dei computer.

La visita di ieri segue la notizia dell’indagine che riguarda l’ex amministratore delegato della società comunale, Gioacchino Gabbuti. Anche lui finito nel fascicolo sul bunker dove si stampavano i titoli di viaggio clonati. Gabbuti (di fede veltroniana, ma rimasto in sella anche con l’ex sindaco Alemanno) è stato alla guida dell’azienda tra il 2005 e il 2009, per poi trasferirsi ad Atac Patrimonio.
Quello che vogliono capire al Nucleo tributario, che sta spulciando tutti i documenti, è se l’ex ad fosse a conoscenza della presunta truffa. Non solo. Perché nella falla della bigliettazione c’è anche il sistema dei ticket falsi comprati a minor prezzo dagli edicolanti, grazie all’intervento di alcune società appaltatrici.
Questo giro d’affari sarebbe estraneo alla municipalizzata, che si sarebbe vista sottrarre oltre mezzo milione di biglietti da un informatico della Exopel, Massimo Muraglia (che ha patteggiato una pena di un anno e 8 mesi). Il blitz di ieri però è tutto concentrato su Atac, per capire se ci sono delle responsabilità interne all’azienda e dei top manager che in questi anni l’hanno guidata.
Roma Capitale, ma Capitale di cosa? D'italia o degli inciuci?






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