Correva
l'anno del Signore 2012, quando i magistrati di piazzale Clodio
indagavano su i Punti Verde Qualità, “il marcio che affiora dalle
indagini e la vagonata di quattrini pubblici buttati al vento, è
impressionante”.
Punto
Verde Qualità è l'espressione scelta per indicare un innovativo
programma per il recupero di aree abbandonate.
Nei
PvQ. spesso sono presenti bar, campi sportivi, asili nido,
ludoteche, palestre, piscine, bagni pubblici e aree ludiche per i
cani.
I PvQ, sono nati a Roma con Rutelli e transitati con Veltroni, nel quinquennio agli sgoccioli della gestione Alemanno sono finiti sotto indagine.
Ricordiamo che per attirare investitori privati il Comune si faceva da garante.
Oggi anno del signore 2014, la situazione qual'è?
Per garantire l'investimento e i mutui di chi rilevava i PvQ messi a bando, le amministrazioni di destra e sinistra hanno ampliato allegramente le fideiussioni con le banche fino a raggiungere la cifra di 408,7 milioni di euro.
Complice la crisi economica che ha fermato i cantieri e le inchieste che nel 2012 hanno sradicato la struttura incaricata di gestire il progetto, ci sono almeno 30 concessionari in grave sofferenza economica.
319
milioni di euro sono i soldi che i concessionari devono restituire
alle banche, soldi garantiti da Roma Capitale dalle cui casse sono
previste uscite enormi, quasi 20 milioni di euro.
Un
buco nero senza fine, di cui è difficile individuare le
responsabilità.
Ricordiamo
in una nostra in intervista fatta all'Assessore all'Ambiente Estella
Marino riguardo relativa ai PvQ:
“Tra
il suo assessorato ci sono anche i punti verde qualità, considerando
gli scandali del passato, quali sono e se ci sono i reali vantaggi?
Riguardo
ai Punti Verde Qualità occorre, a mio avviso, fare una distinzione.
L’idea di partenariato pubblico-privato come strumento per lo
sviluppo, la cura e la manutenzione di aree pubbliche offre numerosi
vantaggi per la valorizzazione del bene comune e per la competitività
del territorio. Se interpretato inoltre nella direzione più
condivisa, non solo di profitto, ma di valore sociale generato e
distribuito, il partenariato si presta alla produzione di benessere e
socialità.
Nel
caso dei PVQ, così come li abbiamo conosciuti, nonostante l’idea
fosse sicuramente positiva, la sua realizzazione ha incontrato le
difficoltà legate a uno strumento normativo fragile e, purtroppo, a
rischio di deformazione verso gli interessi, non sempre leciti, del
privato.
I
vantaggi però dell’idea generale, se ben configurata, sono tanti e
fanno leva sulla capacità delle amministrazioni locali di
collaborare con le imprese per la promozione della competitività del
territorio, del benessere locale e degli abitanti. È importante
definire obiettivi comuni, a livello valoriale, politico e tecnico e
configurare gli strumenti per attuare i suddetti obiettivi,
verificando gli effetti della loro realizzazione con un chiaro
investimento nei controlli.
In
una città grande, complessa e ricca di aree verdi come Roma, la
valorizzazione di questi spazi deve adottare diverse formule: in
primis l’impegno dell’amministrazione, poi la collaborazione con
cittadini e associazioni attraverso l’adozione di aree verdi, gli
orti urbani e le formule di sponsorizzazione e partenariato
pubblico-privato per valorizzare gli spazi e per migliorarne la
fruizione da parte dei cittadini.
A
oggi, avendo ereditato una situazione molto complicata, stiamo
lavorando a soluzioni che permettano agli operatori in regola e con
progetti validi di continuare nel loro lavoro e ai cittadini di poter
usufruire di maggiori servizi anche nelle aree verdi nella propria
città”.
Il
Sindaco di Roma Capitale e l'Assessore Estella Marino, si ritrovano a
dover gestire una nuova emergenza.
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