Svolta nella gestione dell’Ama,
voce grossa dal sindaco Marino.
Scattano i licenziamenti per
assenteismo. Dall’inizio dell’anno sono stati già sette, di cui
uno è stato formalizzato proprio ieri. Dal punto di vista
burocratico hanno come motivazione “inefficienza” sul lavoro,
riguardano coloro che troppo spesso non si presentano in azienda e
che sono all’origine di quel dato: all’Ama in media mille su
ottomila dipendenti non vanno a lavorare.
All’Ama si userà anche lo
strumento delle sanzioni. Si tratta di un’operazione, che
ovviamente non interesserà coloro che sono realmente malati. Ma
poiché la percentuale di assenze giustificate da certificato medico
è alta, all’Ama ora andranno a contrastare le “assenze brevi”.
Si cerca coloro che, con continuità,
a singhiozzo restano a casa per 24 ore, annunciando l’assenza il
giorno stesso per telefono, magari in date strategiche, in
coincidenza con il venerdì e il sabato.
Degli ottomila dipendenti Ama duemila
(quindi 1 su 4, oltre ogni media nazionale) usufruiscono della legge
104, vale a dire del permesso (pagato) di tre giorni al mese per
assistere un parente disabile.
Il caso assenteisti ha già messo in allerta la Procura, informata direttamente nei giorni scorsi, prima dal presidente di Ama Daniele Fortini e poi dallo stesso sindaco Ignazio Marino.
Si tratta solo di un primo passo per fare recuperare efficienza all’azienda che ha vissuto giorni bui quando i rifiuti restavano per strada, a causa sì della insufficienza strutturale degli impianti, ma anche di turni saltati e poco personale in servizio.
Stanno proseguendo i colloqui con i
duecento dipendenti individuati in base al numero di assenze sopra la
media.
L’assessore all’Ambiente, Estella
Marino, ha sottolineato due dati in positivo per l’Ama: il primo è
che la situazione della raccolta dei rifiuti è tornata alla
normalità; la seconda è che in alcuni municipi i risultati della
differenziata sono superiori al 50 per cento.
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