L'On.
Svetlana Celli, nasce nata
a Roma il 15 ottobre del 1973.
Nel 2000 ha conseguito la laurea
in Lettere e Filosofia (indirizzo
Artistico-Archeologico) presso l’università Tor Vergata.
Per anni si è occupata della referenza
commerciale e dell’organizzazione
di eventi per diverse strutture
sportive dislocate sul territorio di Roma e Provincia.
Alle elezioni
amministrative del 2013 si
candida con la Lista
Civica Marino Sindaco venendo eletta ed entrando in alula Giulio
Cesare
Vicepresidente
della Commissione VII – Patrimonio, Politiche Abitative e Progetti
Speciali.
Membro della
Commissione XII – Turismo, Moda e Relazioni Internazionali.
Componente della ‘Commissione
delle Elette‘ e componente
della “Commissione
Speciale Metro C”
D: On. Celli
ultimamente gli impiegati Comunali hanno scioperato in maniera
massiccia, Lei cosa pensa del problema del “Salario accessorio”.
R: La questione
del salario accessorio ha radici profonde ed è esplosa a seguito
della relazione tecnica diramata dal MEF, che contestava l’erogazione
‘a pioggia’ della parte accessoria degli stipendi. La relazione
del MEF era nota all’amministrazione capitolina già dal 2008 ma la
Giunta allora in carica ha preferito chiuderla in un cassetto e
ignorare il problema. L’amministrazione attuale sta invece
lavorando attivamente per risolverlo, garantendo i livelli salariali
dei dipendenti. Il bilancio Capitolino ha infatti già previsto uno
stanziamento apposito di 70 milioni di Euro. Tuttavia è necessaria e
urgente una revisione del contratto decentrato che garantisca due
obiettivi fondamentali: la tutela dei livelli salariali e un progetto
organizzativo in grado di modernizzare i processi amministrativi e la
gestione delle risorse umane di Roma Capitale, legando l’erogazione
del salario accessorio alle performance di risultato. Allo stesso
tempo il Roma Capitale deve spingere sul Governo per superare
l’anomalia del mancato rinnovo del CCNL di comparto, fermo da 5
anni.
D: Lei On.
Celli in qualità di Vicepresidente della Commissione VII, Politiche
Abitative, pensa che questo problema avrà mai una soluzione.
R: L’emergenza
casa è una delle piaghe sociali maggiormente sentite da Roma e dai
romani. E i dati, complice la crisi economica e la perdita di potere
d’acquisto degli stipendi, sono sempre più allarmanti: il 2013 ha
visto aumentare sia le richieste di sfratto (circa 9000), sia le
famiglie in attesa di assegnazione di alloggi popolari. I vari
governi nazionali, periodicamente, impongono una moratoria sugli
sfratti. Si tratta di interventi che alleviano la soluzione ma non la
risolvono. Per uscire dall’emergenza occorrono interventi
strutturali a lungo termine. Quindi tornare a investire nell’edilizia
sociale; ristabilire la
trasparenza delle graduatorie degli alloggi ERP, con controlli
puntuali sui requisiti di decadenza e ri-assegnazioni agli aventi
diritto; contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive e delle
compravendite illegali. E’ fondamentale, infine,
superare il modello dei residence, per i quali Roma Capitale spende
30 milioni di euro l’anno – 1900 euro al mese per ogni famiglia –
in cambio di alloggi degradati e senza servizi.
D: Cosa
pensa del problema della Roma Multisevizi S.p.A.
R: Il problema
è giunto ad una prima soluzione dopo che la Giunta ha annunciato
l’indizione di una gara pubblica e la contestuale proroga tecnica a
favore della Roma Multiservizi per il tempo di svolgimento della gara
stessa. L’Assemblea Capitolina, nelle sue competenze, solo pochi
giorni prima era intervenuta attraverso l’approvazione
all’unanimità di una specifica mozione che delineava una soluzione
praticabile ed a tutela di tutti i lavoratori.
D:
Lei On. Celli ha vissuto quotidianamente
gli ambienti dell’associazionismo sportivo romano,
apprezzando e valorizzando il contributo di questi importanti
interlocutori della società civile come può migliorare questo
settore con il suo impegno.
R:
L’associazionismo sportivo romano svolge una straordinaria opera di
diffusione dello sport sul territorio, con una particolare attenzione
alle implicazioni legate al ruolo sociale che lo sport ricopre nella
vita dei cittadini.
Purtroppo lo
sport sta vivendo un brutto momento. La crisi impone tagli e
sacrifici alle famiglie ed una delle prime voci ‘sacrificabili’ è
proprio lo sport. Questo vale, purtroppo, anche per il Comune di Roma
che deve fare fronte ad una situazione debitoria gravissima.
Tuttavia le
istituzioni cittadine hanno ancora spazio di manovra, puntando
attivamente su sinergie pubblico-privato finalizzate alla diffusione
dello sport su tutto il territorio cittadino. Affinché anche in
periferia sorgano strutture sportive che hanno il potere di
rivitalizzare interi quartieri, creando spazi per la socializzazione
e il tempo libero.
D: Tutte le
Mucipalizzate del Comune hanno problemi di bilancio Lei cosa ne
pensa.
R: Le
municipalizzate nel corso del tempo hanno visto accrescere a
dismisura le funzioni attribuite e di conseguenza le posizioni
apicali e i costi di gestione. A tali aumento di spese, tuttavia, non
è sempre corrisposto un miglioramento dei servizi che anzi, nella
percezione dei romani, sono in allarmante calo. Pertanto bisogna
partire innanzitutto da un’analisi profonda dei fabbisogni
dell’amministrazione. Occorre poi avviare un nuovo processo di
governance e razionalizzazione dell’assetto delle partecipate di
primo e secondo livello. Questo processo però non va inteso come
un’operazione di messa in liquidazione delle società, ma
piuttosto come un’opera di snellimento della burocrazia interna,
dei CDA e delle consulenze esterne.
D: Cosa ne
pensa del nuovo Stadio di calcio della Capitale?
R: Il progetto
mette in campo numeri interessanti per la città di Roma: 1 miliardo
di euro di investimenti e 10.000 lavoratori impiegati per un periodo
di circa due anni. Alla luce di queste cifre, è importante che il
progetto compia un passaggio preliminare anche presso le Commissioni
Urbanistica e Sport. Così da avere un quadro preventivo e
dettagliato dell'opera, che consenta di rispondere ai questi dei
cittadini, delle associazioni e dei comitati. Conoscere i dettagli
del progetto è fondamentale per tutelare la città da eventuali
abusi che potrebbero rendere il nuovo stadio l’ennesima cattedrale
nel deserto. Ma allo stesso tempo un’amministrazione responsabile
ha il dovere di valutare le iniziative dei privati e, una volta
verificata la loro fattibilità, mettere in campo tutti gli
interventi di sua competenza affinché i progetti in questione siano
realizzati nel pieno rispetto delle normative vigenti.
D: Roma ha
il più importante patrimonio culturale e archeologico del mondo,
come possiamo sfruttare al meglio questa risorsa.
R: Roma riposa
su una miniera d’oro: i nostri monumenti, i nostri capolavori
artistici, i nostri scorci, la nostra cultura. Tutti questi elementi
rappresentano un potenziale che può e deve essere sfruttato ancora
meglio, perché ha le potenzialità per divenire uno straordinario
fattore di sviluppo e rilancio economico.
Proprio per
questo le istituzioni di tutti i livelli - Roma Capitale in primis
- devono essere partner sempre attenti e vicini a chi decide di
investire nella cultura. Anche in questo caso, creare una sinergia di
interventi tra soggetti pubblici e privati è fondamentale per
infondere nuova vita ai nostri tesori artistici e culturali. Così
come sta avvenendo per i restauri di alcuni tra i monumenti più
celebri di Roma: Colosseo, Fontana di Trevi e Piramide Cestia.
D : On.
Celli Lei che è sensibile alle Associazioni e non solo sportive, che
impegno si sente di prendersi nei confronti delle tante associazioni
che spesso non vengono ascoltate.
R: Il
mio percorso professionale, ancor prima che istituzionale, mi ha
portato a lavorare quotidianamente con le realtà
dell’associazionismo sportivo sulla piazza romana. In
Commissione sport ci stiamo impegnando e ci impegneremo per
riconoscere un’attenzione crescente alla diffusione capillare dello
sport tra i cittadini.
Uno dei primi
atti come Presidente di commissione è stato quello di fissare un
primo ciclo di incontri con i Presidenti, gli Assessori ed i delegati
allo sport di tutti i Municipi di Roma, al fine di avere un quadro
d’insieme degli impianti sportivi sul territorio romano e
individuare le maggiori criticità sulle quali intervenire.
La porta del
mio ufficio è sempre aperta ai rappresentanti delle associazioni
sportive e mi impegno a partecipare alle tantissime iniziative sul
territorio portate avanti da associazioni ed enti di promozione.
Questo perché ritengo che il filo diretto tra cittadini e
rappresentanti delle istituzioni (anch’essi cittadini) non deve mai
essere interrotto.
D: Progetti
per il futuro e suoi impegni per il presente.
R: In un anno
di mandato istituzionale ho avuto modo di vedere ciò che a Roma
funziona ma anche ciò che non funziona. Ad esempio le periferie,
spesso abbandonate al degrado. Ci sono spazi verdi che fanno parte
delle aree ex 167 che sono abbandonati. Perché non affidarle in
gestione a cooperative sociali formate da giovani residenti nei
municipi interessati? Un’altra priorità molto sentita è quella
della gestione delle acque piovane. Roma continua ad allagarsi,
occorre uscire dalla logica emergenziale ed investire seriamente in
un piano a lungo termine per la pulizia di collettori e caditoie.
Infine l’edilizia scolastica, che spesso non rispetta gli standard
di sicurezza. Per evitare incidenti occorre effettuare innanzitutto
in una verifica della staticità delle strutture, per poi approntare
un piano pluriennale di manutenzione ordinaria e straordinaria degli
edifici. La sicurezza di studenti e staff scolastico è una battaglia
in cui tutti possono riconoscersi. Il mio impegno è quello di
portare queste proposte, che per moltissimi cittadini rappresentano
una priorità, in Assemblea Capitolina.
Sito dell'On. Svetlana Celli
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