lunedì 7 luglio 2014

Intervista: “Svetlana Celli”


L'On. Svetlana Celli, nasce nata a Roma il 15 ottobre del 1973. 
Nel 2000 ha conseguito la laurea in Lettere e Filosofia (indirizzo Artistico-Archeologico) presso l’università Tor Vergata.
Per anni si è occupata della referenza commerciale e dell’organizzazione di eventi per diverse strutture sportive dislocate sul territorio di Roma e Provincia.
Alle elezioni amministrative del 2013 si candida con la Lista Civica Marino Sindaco venendo eletta ed entrando in alula Giulio Cesare
Vicepresidente della Commissione VII – Patrimonio, Politiche Abitative e Progetti Speciali.
Membro della Commissione XII – Turismo, Moda e Relazioni Internazionali.
Componente della ‘Commissione delle Elette‘ e componente della “Commissione Speciale Metro C”

D: On. Celli ultimamente gli impiegati Comunali hanno scioperato in maniera massiccia, Lei cosa pensa del problema del “Salario accessorio”.

R: La questione del salario accessorio ha radici profonde ed è esplosa a seguito della relazione tecnica diramata dal MEF, che contestava l’erogazione ‘a pioggia’ della parte accessoria degli stipendi. La relazione del MEF era nota all’amministrazione capitolina già dal 2008 ma la Giunta allora in carica ha preferito chiuderla in un cassetto e ignorare il problema. L’amministrazione attuale sta invece lavorando attivamente per risolverlo, garantendo i livelli salariali dei dipendenti. Il bilancio Capitolino ha infatti già previsto uno stanziamento apposito di 70 milioni di Euro. Tuttavia è necessaria e urgente una revisione del contratto decentrato che garantisca due obiettivi fondamentali: la tutela dei livelli salariali e un progetto organizzativo in grado di modernizzare i processi amministrativi e la gestione delle risorse umane di Roma Capitale, legando l’erogazione del salario accessorio alle performance di risultato. Allo stesso tempo il Roma Capitale deve spingere sul Governo per superare l’anomalia del mancato rinnovo del CCNL di comparto, fermo da 5 anni.
 
D: Lei On. Celli in qualità di Vicepresidente della Commissione VII, Politiche Abitative, pensa che questo problema avrà mai una soluzione.

R: L’emergenza casa è una delle piaghe sociali maggiormente sentite da Roma e dai romani. E i dati, complice la crisi economica e la perdita di potere d’acquisto degli stipendi, sono sempre più allarmanti: il 2013 ha visto aumentare sia le richieste di sfratto (circa 9000), sia le famiglie in attesa di assegnazione di alloggi popolari. I vari governi nazionali, periodicamente, impongono una moratoria sugli sfratti. Si tratta di interventi che alleviano la soluzione ma non la risolvono. Per uscire dall’emergenza occorrono interventi strutturali a lungo termine. Quindi tornare a investire nell’edilizia sociale; ristabilire la trasparenza delle graduatorie degli alloggi ERP, con controlli puntuali sui requisiti di decadenza e ri-assegnazioni agli aventi diritto; contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive e delle compravendite illegali. E’ fondamentale, infine, superare il modello dei residence, per i quali Roma Capitale spende 30 milioni di euro l’anno – 1900 euro al mese per ogni famiglia – in cambio di alloggi degradati e senza servizi.

D: Cosa pensa del problema della Roma Multisevizi S.p.A.

R: Il problema è giunto ad una prima soluzione dopo che la Giunta ha annunciato l’indizione di una gara pubblica e la contestuale proroga tecnica a favore della Roma Multiservizi per il tempo di svolgimento della gara stessa. L’Assemblea Capitolina, nelle sue competenze, solo pochi giorni prima era intervenuta attraverso l’approvazione all’unanimità di una specifica mozione che delineava una soluzione praticabile ed a tutela di tutti i lavoratori.

D: Lei On. Celli ha vissuto quotidianamente gli ambienti dell’associazionismo sportivo romano, apprezzando e valorizzando il contributo di questi importanti interlocutori della società civile come può migliorare questo settore con il suo impegno.

R: L’associazionismo sportivo romano svolge una straordinaria opera di diffusione dello sport sul territorio, con una particolare attenzione alle implicazioni legate al ruolo sociale che lo sport ricopre nella vita dei cittadini.
Purtroppo lo sport sta vivendo un brutto momento. La crisi impone tagli e sacrifici alle famiglie ed una delle prime voci ‘sacrificabili’ è proprio lo sport. Questo vale, purtroppo, anche per il Comune di Roma che deve fare fronte ad una situazione debitoria gravissima.
Tuttavia le istituzioni cittadine hanno ancora spazio di manovra, puntando attivamente su sinergie pubblico-privato finalizzate alla diffusione dello sport su tutto il territorio cittadino. Affinché anche in periferia sorgano strutture sportive che hanno il potere di rivitalizzare interi quartieri, creando spazi per la socializzazione e il tempo libero.


D: Tutte le Mucipalizzate del Comune hanno problemi di bilancio Lei cosa ne pensa.

R: Le municipalizzate nel corso del tempo hanno visto accrescere a dismisura le funzioni attribuite e di conseguenza le posizioni apicali e i costi di gestione. A tali aumento di spese, tuttavia, non è sempre corrisposto un miglioramento dei servizi che anzi, nella percezione dei romani, sono in allarmante calo. Pertanto bisogna partire innanzitutto da un’analisi profonda dei fabbisogni dell’amministrazione. Occorre poi avviare un nuovo processo di governance e razionalizzazione dell’assetto delle partecipate di primo e secondo livello. Questo processo però non va inteso come un’operazione di messa in liquidazione delle società, ma piuttosto come un’opera di snellimento della burocrazia interna, dei CDA e delle consulenze esterne.

D: Cosa ne pensa del nuovo Stadio di calcio della Capitale?

R: Il progetto mette in campo numeri interessanti per la città di Roma: 1 miliardo di euro di investimenti e 10.000 lavoratori impiegati per un periodo di circa due anni. Alla luce di queste cifre, è importante che il progetto compia un passaggio preliminare anche presso le Commissioni Urbanistica e Sport. Così da avere un quadro preventivo e dettagliato dell'opera, che consenta di rispondere ai questi dei cittadini, delle associazioni e dei comitati. Conoscere i dettagli del progetto è fondamentale per tutelare la città da eventuali abusi che potrebbero rendere il nuovo stadio l’ennesima cattedrale nel deserto. Ma allo stesso tempo un’amministrazione responsabile ha il dovere di valutare le iniziative dei privati e, una volta verificata la loro fattibilità, mettere in campo tutti gli interventi di sua competenza affinché i progetti in questione siano realizzati nel pieno rispetto delle normative vigenti.

D: Roma ha il più importante patrimonio culturale e archeologico del mondo, come possiamo sfruttare al meglio questa risorsa.

R: Roma riposa su una miniera d’oro: i nostri monumenti, i nostri capolavori artistici, i nostri scorci, la nostra cultura. Tutti questi elementi rappresentano un potenziale che può e deve essere sfruttato ancora meglio, perché ha le potenzialità per divenire uno straordinario fattore di sviluppo e rilancio economico.
Proprio per questo le istituzioni di tutti i livelli - Roma Capitale in primis - devono essere partner sempre attenti e vicini a chi decide di investire nella cultura. Anche in questo caso, creare una sinergia di interventi tra soggetti pubblici e privati è fondamentale per infondere nuova vita ai nostri tesori artistici e culturali. Così come sta avvenendo per i restauri di alcuni tra i monumenti più celebri di Roma: Colosseo, Fontana di Trevi e Piramide Cestia.

D : On. Celli Lei che è sensibile alle Associazioni e non solo sportive, che impegno si sente di prendersi nei confronti delle tante associazioni che spesso non vengono ascoltate.

R: Il mio percorso professionale, ancor prima che istituzionale, mi ha portato a lavorare quotidianamente con le realtà dell’associazionismo sportivo sulla piazza romana. In Commissione sport ci stiamo impegnando e ci impegneremo per riconoscere un’attenzione crescente alla diffusione capillare dello sport tra i cittadini.
Uno dei primi atti come Presidente di commissione è stato quello di fissare un primo ciclo di incontri con i Presidenti, gli Assessori ed i delegati allo sport di tutti i Municipi di Roma, al fine di avere un quadro d’insieme degli impianti sportivi sul territorio romano e individuare le maggiori criticità sulle quali intervenire.
La porta del mio ufficio è sempre aperta ai rappresentanti delle associazioni sportive e mi impegno a partecipare alle tantissime iniziative sul territorio portate avanti da associazioni ed enti di promozione. Questo perché ritengo che il filo diretto tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni (anch’essi cittadini) non deve mai essere interrotto.

D: Progetti per il futuro e suoi impegni per il presente.

R: In un anno di mandato istituzionale ho avuto modo di vedere ciò che a Roma funziona ma anche ciò che non funziona. Ad esempio le periferie, spesso abbandonate al degrado. Ci sono spazi verdi che fanno parte delle aree ex 167 che sono abbandonati. Perché non affidarle in gestione a cooperative sociali formate da giovani residenti nei municipi interessati? Un’altra priorità molto sentita è quella della gestione delle acque piovane. Roma continua ad allagarsi, occorre uscire dalla logica emergenziale ed investire seriamente in un piano a lungo termine per la pulizia di collettori e caditoie. Infine l’edilizia scolastica, che spesso non rispetta gli standard di sicurezza. Per evitare incidenti occorre effettuare innanzitutto in una verifica della staticità delle strutture, per poi approntare un piano pluriennale di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici. La sicurezza di studenti e staff scolastico è una battaglia in cui tutti possono riconoscersi. Il mio impegno è quello di portare queste proposte, che per moltissimi cittadini rappresentano una priorità, in Assemblea Capitolina.

Sito dell'On. Svetlana Celli

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