“Ecco
cosa siamo, nient’altro che dei piccoli dinosauri. E la nostra
pazzia prima o poi sarà la causa della nostra fine”.
Ve
la siete mai posta come domanda "Che
senso ha la vita?".
E’stata
ricercata da tutti i più grandi filosofi, letterati e pensatori. La
risposta però è del tutto personale, e dipende da come l'individuo
la vita la vive, quindi essa dipende dalla intensità con cui è
vissuta.
Personalmente
considero la vita come un susseguirsi di esperienze, sensoriali o
intellettuali, che portano alla felicità, ogni individuo fa delle
esperienze, diverse da ogni altro, e con lo scambio di queste si può
arricchire. Attraverso i vari modi di concepire la vita però
permangono alcuni valori comuni e assoluti come il diritto
alla vita e la libertà di ricercare la felicità con ogni mezzo nel
rispetto degli altri. La felicità che ognuno cerca di raggiungere
delinea la personalità dell'individuo, quindi la vita è la
possibilità di essere se stessi.
Questo
articolo lo volevo dedicare ad una grande persona, Giorgio Faletti.
Sicuramente
tutti avrete appreso la notizia della sua scomparsa e siccome i
giornali, i rotocalchi e i blog in genere raccontano più o meno le
stesse cose, la vita, gli studi, il percorso lavorativo, la carriera
da attore, da cabarettista e da amato scrittore, io voglio ricordarlo
e farvelo ricordare attraverso una sua stupenda frase:
“Dove
sono le notti passate con così tante stelle e così tanta luna
accese contemporaneamente in un cielo senza luna e senza stelle?
Dimmi dove e quando ho iniziato a perderti e dove e quando ho
iniziato a perdermi, dove e quando se non in questo letto di spine in
una casa che non so e che non oso ascoltare mentre respira col mio
respiro dove e quando potrò dormire di nuovo senza incontrarti
ancora e ancora. Dove e quando potrò smettere di ucciderti per
ricominciare e vivere?”
Ciao
Giorgio, buon viaggio …
Federica
De Sanctis
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