Alla
fine la circolare del Governo è arrivata, “Il Sindaco Marino” dà
il via libera a inserire i 200 euro del salario
accessorio nella busta paga.
Il
sindaco ha confermato che il documento era stato firmato da Mef,
Funzione Pubblica e Affari Regionali.
Ricordiamo
brevemente i punti salienti della protesta dei dipendenti Capitolini,
il 6 Maggio erano pronti ad invadere il Campidoglio, contro il taglio
dei 200 euro sulla busta paga, protesta che naturalmente è avvenuta
in grande stile.
“L'esercito
di capitolini ha riempito piazza del Campidoglio, partito dalla Bocca
della Verità, al grido di “dignità” il corteo dei dipendenti
capitolini ha iniziato il suo percorso, oggi in sciopero contro il
rischio di tagli al salario”.
Immediata
la mobilitazione di alcune componenti politiche sia di centro destra
che di centro sinistra, tutte al fianco dei lavoratori, al diritto
alla retribuzione, nonché al lavoro.
Ricordiamo
la protesta dell'On. Fabrizio Ghera Capogruppo Fratelli d'Italia AN,
Consigliere Comunale di Roma Capitale, che è stato tra i primi a
manifestare contro il taglio.
Altri
Consiglieri Capitolini si sono occupati della questione dal PD alle
Liste Civiche.
Ricordiamo
la Mozione della Camera dei Deputati del PD a firma degli On. Umberto
Marroni. On. Enrico Gasbarra, On. Roberta Agostini, On. Lorenza
Bonaccorsi, On. Micaela Campana, On. Alfredo D'Attorre, On. Marco Di
Stefano, On. Stefano Fassina, On. Andrea Ferro, On. Monica Gregori,
On. Marco Miccoli, On. Nico Stumpo, tutti a chiedere “...un impegno
del Governo...” per risolvere questo gravoso problema che
coinvolge 24 mila dipendenti del Comune di Roma.
Anche
noi ci siamo occupati di questo problema come associazione “Incontro,
confronto, salario accessorio e non solo” organizzato presso la
sala rossa del VII Municipio, dove sono emerse tutte le criticità
del problema.
Una
protesta in grande stile, una grande partecipazione di tutte le
categorie del Comune di Roma, dal Corpo dei Vigili Urbani alle
Maestre, dagli Anagrafici agli Amministrativi, come spesso accade dai
fuochi d'artificio iniziali, si passa alla fase della quiete, non si
parla più del salario accessorio.
Ricordate
il nostro editoriale del 14 Maggio, (
http://associazionecentocitta.blogspot.it/2014/05/editoriale-salario-accessorio.html), "Salario accessorio"
Chiudevamo
dicendo: “Ma adesso la vera questione è questa, secondo voi,
bisogna chiudere al 31 luglio 2014 girando pagina e facendo finta di
nulla sui 16 anni di mala gestione, oppure, se c'è o ci sono dei
responsabili devono restituire questi soldi impropriamente erogati”?
Naturalmente
non abbiamo avuto risposta alla nostra domanda, ma si sa, fa parte
del gioco!
Non
ci nascondiamo, anche se risultiamo impopolari, noi, abbiamo avuto
sempre e comunque delle perplessità sulla questione, in particolare
nel vedere una partecipazione cosi importante della politica,
sicuramente fa onore alla politica, da fiducia a chi combatte per un
diritto, ma ci vengono in mente una serie di domande, forse
inopportune, forse inadeguate, forse sbagliate, come diceva qualcuno
“domandare è lecito rispondere è cortesia”.
Come
mai tutto questo interesse della politica nei confronti di questo problema?
Come
mai non abbiamo mai visto una mobilitazione di questo tipo nei
confronti delle P.IVA o degli Imprenditori?
Come
mai nessun Deputato, nessuna forza politica, (che ci risulta), ha
fatto e presentato una mozione per intervenire in maniera urgente per
tutte le persone che si sono suicidate per problemi lavorativi?
Come
mai non vediamo mozioni urgenti per i dipendenti delle piccole e
medie imprese?
Forse
esistono i lavoratori di serie A e i lavoratori di serie B?
Ma
forse la domanda più importante, è molto semplice, la mobilitazione
riguardava il diritto ad una retribuzione, quindi un diritto al
lavoro che deve essere retribuito, oggi se il problema è risolto per
i Dipendenti Capitolini, ma non risolto per tante e tantissime
categorie, perché non combattono per un diritto di tutti? Perché
non combatto per i più deboli? Che fine ha fatto il grido “dignità”?
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