martedì 22 luglio 2014

La crisi e le spese caute dei saldi estivi




I saldi sono iniziati da qualche settimana eppure non ci sono assalti ai negozi, niente code, solo un po’ di caos nei centri commerciali, ma tutto nella norma.
La gente passeggia in strada e per i negozi, poche file, uno sguardo alle vetrine e tutti alla ricerca dell’occasione più scontata. Purtroppo la crisi economica continua a farsi sentire e le persone comprano sempre con più difficoltà, anche a fronte di sconti da subito molto elevati.
Non vi è più distinzione tra i negozi del centro e quelli della periferia romana, in quanto non viene aiutata neanche dal turismo.  
E’stato stimato che ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 229 euro, meno di 100 euro a testa, per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro.
Come si può pretendere di fare shopping senza soldi? Qui bene o male siamo tutti costretti a fare i conti con lo stipendio e non è facile arrivare a fine mese sempre con l’acqua alla gola, quindi si, è vero ci sono i saldi, ma tra qualche tempo nemmeno in queste occasioni si potrà più spendere il becco di un quattrino.
Voi della Confcommercio avete anche il coraggio di sostenere che i saldi estivi non decollano malgrado il bonus da 80 euro di Renzi? Ma io dico, su uno stipendio di 900 euro, quando ci togli i soldi per le bollette, l’affitto, le spese per mangiare, la benzina, i soldi per gli imprevisti, ma che ci rimane? Permettete che quel bonus ci serve per vivere e di certo non per compare magliette e scarpe?
Personalmente se spendo soldi in abbigliamento è solo per sfizio e non per necessità.
Mi dispiace per i negozianti e per gli incassi miseri, ma tutti noi dobbiamo fare i conti per sbarcare il lunario!


Federica De Sanctis

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