Troppi
giovani insoddisfatti e pronti a mollare tutto, crollano i matrimoni
e sensibilmente anche le nascite.
C’è
veramente poca speranza nel futuro. L’Italia si sta ammalando di
depressione, i ragazzi sempre più insoddisfatti di una vita che non
li appaga, di una vita che non da chance, di una vita piena di
difficoltà …
Aumentano
in modo incredibile le fughe e raddoppia il numero di italiani che
lasciano il Paese, vi rendete conto che sta crollando l’ottimismo?
Le
donne sono spesso costrette a rinunciare alla carriera e a scegliere
il “part-time involontario” e ulteriori difficoltà si
riscontrano nel caso di figli piccoli. Aumentano le persone povere. E
il peso economico dei settori ad alta tecnologia parrebbe sia "tra
i più bassi d'Europa".
Il
lavoro è sempre meno
e quando c’è, è sempre più precario
o irregolare.
Purtroppo è una situazione che genera ripercussioni notevoli, sia a
livello economico e pratico che psicologico.
La
quota di persone che vivono in famiglie assolutamente povere passa
dal 5,7% all’8%, e non risparmia nessuna zona d’Italia,
aumentando quanto al nord, quanto al centro e al sud.
Le
più frequenti forme di insoddisfazione sono legate ad alcuni bisogni
fondamentali dell’essere
umano come quello di appartenere e di sentirsi amati oppure sentirsi
realizzati professionalmente, o ancora, sentire il senso
profondo della propria esistenza.
Probabilmente dietro
l’insoddisfazione perenne potrebbe anche esserci una ferita che ci
riporta ai nostri primi anni di vita. L’infanzia infatti è un
periodo fondamentale per il nostro sviluppo nel quale si determina
una parte importante del nostro destino. Per esempio se da bambini
non siamo considerati per quello che siamo realmente, se mamma e papà
ci riempiono di costanti critiche su come facciamo certe cose o su
come ci comportiamo, per forza di cose svilupperemo una parte di noi
ipercritica che si porrà come ideale un modello di sè troppo
perfetto. Questo ci porterà a non essere mai completamente
soddisfatti aprendo un divario dentro di noi, tra la nostra parte
emotiva e quella razionale, con la conseguenza di un doloroso
conflitto.
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