Luogo: Mercati di Traiano
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica
- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
- Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale
- Sapienza Università di Roma
- Università
“G.d’Annunzio” Chieti-Pescara
Telefono per informazioni: +39 060608+39 060608
E-Mail info: info@mercatiditraiano.it
Sito ufficiale: http://www.mercatiditraiano.it
Comunicato
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“Benché questa città si erga fondata in un piccolo spazio, tuttavia nessuna guerra di uomini sarà in grado di nuocerle; si ritiri di qui il feroce soldato, si ritiri ormai il nemico in quanto che nessuno può violare questa città”
(Epigrafe di Leone IV, sulla porta della città)
Quando alla metà del IX secolo gli abitanti di Centumcellae (odierna Civitavecchia lungo il litorale laziale a Nord di Roma) si rivolsero al papa Leone IV per chiedergli aiuto contro le incursioni saracene, non immaginavano di promuovere una delle rare città di fondazione altomedievale in Italia, che ben si inseriva nei programmi dei vescovi di Roma di organizzazione del territorio del Ducato Romano.
L’espansione e la fisionomia urbana del sito, che rappresenta l'anima di Civitavecchia, sono stati restituiti dalla ricerca archeologica, in straordinaria sintonia con le abbondanti fonti documentarie.
Oggi ne ripercorrerà la ‘memoria ritrovata’, ricostruendo lo sviluppo di Leopoli/Cencelle dalla sua consacrazione, il 15 agosto dell’854, fino (almeno) al XVII secolo, la mostra “Forma e vita di una città medievale. Leopoli-Cencelle”, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, dalla Sapienza Università di Roma e dall’Università “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e il sostegno di Porti di Roma e del Lazio.
Ospitata nella magnifica cornice dei Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali, dal 3 aprile al 27 luglio 2014, l’esposizione coniuga mirabilmente rigore scientifico e fascino della scoperta di una realtà lontana, e ancora in gran parte da svelare.
Il percorso espositivo offre la possibilità, alquanto rara, di leggere archeologicamente la nascita e lo sviluppo di un sito urbano, attraverso tre diverse fasi: da centro di tradizione classica – sede vescovile al momento del suo impianto – a realtà comunale stabile, fino alla riconversione in azienda agricola, legata all’economia di indotto della produzione di allume, alla metà del XV secolo.
Lungo le tre sezioni, il visitatore sarà accompagnato da guide d’eccezione: tra mito e verità riprodotta, saranno illustri protagonisti e ‘ritrovati’ commercianti dell’antica Leopoli/Cencelle a far strada attraverso l’esposizione di materiali, la ricostruzione di ambienti di vita e di attività artigianali, come le officine dei fabbri e dei vasai, la produzione delle campane, la macinazione dei cereali, i manufatti legati al gioco.
Nella prima sezione papa Leone IV e il suo successore Benedetto III mostreranno i resti della città altomedievale, fondata su un centro etrusco, come indica un magnifico sarcofago appena rinvenuto ed esposto.
Leggenda vuole che il pontefice abbia sognato proprio quel luogo per erigere, senza saperlo, uno dei due esempi di città a fondazione papale esistenti al mondo (l’altro è la Città del Vaticano), ma forse è più opportuno pensare a Leopoli - questo il nome originario - anche come esigenza strategica in difesa di Roma, baluardo alla città eterna, posta com’è su un'alta collina, per metà circondata da burroni e dirupi, in una posizione in grado di far scorgere eventuali attacchi da parte dei saraceni e di chiunque voglia occupare il porto di Centumcellae.
Ospite della seconda sezione, che racconta il successivo sviluppo della città comunale tra XII e XIII secolo, è Enricus de Accettante. Il ‘sindaco’ di Cencelle, nome del rinato centro urbano, fa da guida tra le diverse attività che animano il piccolo centro urbano.
Benencasa, il ceramista. Guarnerio e Matteo, i fabbri. Martino, Guidetto e Guido, i mugnai. Enrico, il calzolaio, e Giovanni, Adamo, Ranaldo, gli osti. Guido, il campanario, e Ranuccio, il menestrello. Proprio Ranucius Berte (lo stesso Ranuccio) è un personaggio dal profilo complesso, una sorta di “joculator”, tra il menestrello, il musicista, il poeta, organizzatore di eventi ludici ed insieme rappresentativi della città e del suo potere. Tutti accolgono i visitatori nelle loro botteghe e nello loro case, per un’affascinante immersione nei ritmi della vita del centro e negli aspetti più comuni della sua forma urbana. Viene, allora, restituita l’immagine di una città medievale vitale ed articolata, con una economia stabile e con un ben preciso ruolo politico nell’ambito delle relazioni sociali del territorio romano.
La trasformazione in tenuta agricola occupa la terza e ultima sezione del percorso, portando a compimento il ciclo di una città simbolo del medioevo italiano.
L’individuazione di giacimenti di alumite sui Monti della Tolfa diede avvio ad un’imponente operazione di estrazione e trasporto del minerale verso i porti tirrenici, in particolare quello di Civitavecchia. Ne seguì il popolamento di tutta l’area ed è documentato che nel 1532 Cencelle, ormai definita ‘tenuta’, fu affittata al cardinal Farnese per poi passare definitivamente alla Camera Apostolica.
Da Leopoli a Cencelle, parabola e scoperta dell’odierna Civitavecchia.
“Benché questa città si erga fondata in un piccolo spazio, tuttavia nessuna guerra di uomini sarà in grado di nuocerle; si ritiri di qui il feroce soldato, si ritiri ormai il nemico in quanto che nessuno può violare questa città”
(Epigrafe di Leone IV, sulla porta della città)
Quando alla metà del IX secolo gli abitanti di Centumcellae (odierna Civitavecchia lungo il litorale laziale a Nord di Roma) si rivolsero al papa Leone IV per chiedergli aiuto contro le incursioni saracene, non immaginavano di promuovere una delle rare città di fondazione altomedievale in Italia, che ben si inseriva nei programmi dei vescovi di Roma di organizzazione del territorio del Ducato Romano.
L’espansione e la fisionomia urbana del sito, che rappresenta l'anima di Civitavecchia, sono stati restituiti dalla ricerca archeologica, in straordinaria sintonia con le abbondanti fonti documentarie.
Oggi ne ripercorrerà la ‘memoria ritrovata’, ricostruendo lo sviluppo di Leopoli/Cencelle dalla sua consacrazione, il 15 agosto dell’854, fino (almeno) al XVII secolo, la mostra “Forma e vita di una città medievale. Leopoli-Cencelle”, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, dalla Sapienza Università di Roma e dall’Università “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e il sostegno di Porti di Roma e del Lazio.
Ospitata nella magnifica cornice dei Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali, dal 3 aprile al 27 luglio 2014, l’esposizione coniuga mirabilmente rigore scientifico e fascino della scoperta di una realtà lontana, e ancora in gran parte da svelare.
Il percorso espositivo offre la possibilità, alquanto rara, di leggere archeologicamente la nascita e lo sviluppo di un sito urbano, attraverso tre diverse fasi: da centro di tradizione classica – sede vescovile al momento del suo impianto – a realtà comunale stabile, fino alla riconversione in azienda agricola, legata all’economia di indotto della produzione di allume, alla metà del XV secolo.
Lungo le tre sezioni, il visitatore sarà accompagnato da guide d’eccezione: tra mito e verità riprodotta, saranno illustri protagonisti e ‘ritrovati’ commercianti dell’antica Leopoli/Cencelle a far strada attraverso l’esposizione di materiali, la ricostruzione di ambienti di vita e di attività artigianali, come le officine dei fabbri e dei vasai, la produzione delle campane, la macinazione dei cereali, i manufatti legati al gioco.
Nella prima sezione papa Leone IV e il suo successore Benedetto III mostreranno i resti della città altomedievale, fondata su un centro etrusco, come indica un magnifico sarcofago appena rinvenuto ed esposto.
Leggenda vuole che il pontefice abbia sognato proprio quel luogo per erigere, senza saperlo, uno dei due esempi di città a fondazione papale esistenti al mondo (l’altro è la Città del Vaticano), ma forse è più opportuno pensare a Leopoli - questo il nome originario - anche come esigenza strategica in difesa di Roma, baluardo alla città eterna, posta com’è su un'alta collina, per metà circondata da burroni e dirupi, in una posizione in grado di far scorgere eventuali attacchi da parte dei saraceni e di chiunque voglia occupare il porto di Centumcellae.
Ospite della seconda sezione, che racconta il successivo sviluppo della città comunale tra XII e XIII secolo, è Enricus de Accettante. Il ‘sindaco’ di Cencelle, nome del rinato centro urbano, fa da guida tra le diverse attività che animano il piccolo centro urbano.
Benencasa, il ceramista. Guarnerio e Matteo, i fabbri. Martino, Guidetto e Guido, i mugnai. Enrico, il calzolaio, e Giovanni, Adamo, Ranaldo, gli osti. Guido, il campanario, e Ranuccio, il menestrello. Proprio Ranucius Berte (lo stesso Ranuccio) è un personaggio dal profilo complesso, una sorta di “joculator”, tra il menestrello, il musicista, il poeta, organizzatore di eventi ludici ed insieme rappresentativi della città e del suo potere. Tutti accolgono i visitatori nelle loro botteghe e nello loro case, per un’affascinante immersione nei ritmi della vita del centro e negli aspetti più comuni della sua forma urbana. Viene, allora, restituita l’immagine di una città medievale vitale ed articolata, con una economia stabile e con un ben preciso ruolo politico nell’ambito delle relazioni sociali del territorio romano.
La trasformazione in tenuta agricola occupa la terza e ultima sezione del percorso, portando a compimento il ciclo di una città simbolo del medioevo italiano.
L’individuazione di giacimenti di alumite sui Monti della Tolfa diede avvio ad un’imponente operazione di estrazione e trasporto del minerale verso i porti tirrenici, in particolare quello di Civitavecchia. Ne seguì il popolamento di tutta l’area ed è documentato che nel 1532 Cencelle, ormai definita ‘tenuta’, fu affittata al cardinal Farnese per poi passare definitivamente alla Camera Apostolica.
Da Leopoli a Cencelle, parabola e scoperta dell’odierna Civitavecchia.
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