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Aprile 2014 pronti per i festeggiamenti, Natale di Roma, organizzati
dal Gruppo Storico Romano. L'intento è quello di ricordare, con una
serie di eventi ed iniziative, le origini della nostra città, che
da piccolo insediamento, fondato sul Palatino, è diventata la Caput
Mundi, ovvero la più grande città del mondo allora conosciuto, il
cui dominio durò più di mille anni.
Roma,
suscita ancora un fascino ed un’ammirazione, senza eguali, nel
mondo.
Roma,
è stata nell’antichità un crocevia di culture diverse, possiamo
dire, senza ombra di dubbio, che è stata la prima città
multietnica.
Il
gruppo storico romano, si è impegnato in maniera pregevole per
farci rivivere la nostra cultura, la nostra storia, in uno scenario
ambientato nelle aree archeologiche più caratteristiche di Roma
Capitale, come il Circo Massimo e Via dei Fori Imperiali.
Una
manifestazione eccellente, che ha raggiunto il suo apice al Circo
Massimo.
Il
Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di
cavalli, situato nella valle tra il Palatino e l'Aventino.
L'Aventino
è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma, il più a sud. Tra
i sette colli era quello più isolato e di accesso più difficile.
Il
Palatino è uno dei colli centrali di Roma, ma a differenza del
Campidoglio e dell'Aventino è vicino al fiume ma non adiacente ad
esso. Il colle guarda da un lato sul Foro Romano e dall'altro sul
Circo Massimo.
Un
posticino niente male, decisamente unico, impossibile trovare un
posto uguale in tutto il mondo, dove la storia, non si vede solo, si
respira!
Ma
Roma, la nostra Roma, ci regala continue sorprese, la "Roma Antica"
cerca di difendersi, con il suo fascino, con la sua storia, con la
sua cultura, combatte contro la "Roma di Oggi", quella dell'incuria
dell'abbandono, quella di decenni di mal governo, povero Giulio
Cesare e noi, suoi discendenti, dover vedere non una città ma "La
Città" abbandonata, figlia di nessuno.
Il
Circo Massimo è la discarica delle bottiglie rotte, ci sono traccia
di ciottoli tra i colli di bottiglia e tappi arrugginiti.
Quindi,
in un giorno da turista, decidiamo di spostarci e andare verso
piramide, anche li la "Roma Antica" combatte con la Roma dell'incuria,
nel piccolo tragitto in metro, in pratica una fermata, non siamo
riusciti a trovare una scala mobile funzionante o un tapirulan in
servizio, una grande tristezza, altro che grande bellezza, non che
il biglietto è gratuito, anzi si paga e come, sperando nel cuor
nostro che almeno non sia clonato.
Vi
ricordate quando un ragazzo romano andava all'estero?
Non diceva io sono
Italiano, troppo orgoglioso e fiero della sua città diceva "io
so Romano de Roma", oggi questo punto di orgoglio sparisce, nel
vedere un disabile straniero che a braccia deve scendere le scale
della metro, o la mamma con il passeggino, triste sentire i
commenti.
Noi
siamo Romani de Roma, vogliamo ancora essere fieri della nostra
città, della nostra storia, per questo con molta umiltà, chiediamo
ai Nostri Amministratori, di permetterci, con atti e fatti e non
parole, di poter ancora dire "io so Romano de Roma".
T.P.
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