Per
molto tempo fu fatto obbligo ai pellegrini che arrivavano a Roma di
visitare a piedi, e in un giorno, le sette chiese della città.
Pellegrinaggio
alle sette chiese di Roma:
Nel
XVI secolo tale tradizione fu regolamentata e rinvigorita da San
Filippo Neri che, per contrastare i festeggiamenti pagani del
carnevale romano, promosse delle giornate di devozione ai luoghi
santi della città con riflessioni sulla Passione di Gesu durante il
pellegrinaggio a:
- le quattro basiliche patriarcali (San Pietro, San Paolo, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore)
- San Lorenzo fuori le mura
- Santa Croce in Gerusalemme
- San Sebastiano fuori le mura
I
lungo percorso poteva essere completato in un giorno oppure in due;
in quest'ultimo caso la prima giornata veniva dedicata alla visita di
San Pietro mentre l'altra per recarsi nelle rimanenti chiese. Questa
pratica fu pensata e voluta dal santo (che riprese una vecchia usanza
in disuso) per invogliare
il popolo romano alla pratica religiosa; più che a una processione
bisogna pensare ad una vera e propria gita (scampagnata) che univa
momenti di preghiera ad altri di svago.
Il
giovedì grasso, partendo da S. Pietro dove si erano riuniti, i
pellegrini si recavano nell’ordine a S. Paolo, S. Sebastiano, S.
Giovanni, S. Croce, S. Lorenzo, S. Maria Maggiore recitando i sette
salmi penitenziali per invocare il perdono dei sette peccati capitali
e chiedere le sette virtù contrarie.
Il
numero sette delle chiese da visitare è da mettere in relazione alle
sette tappe di Gesù durante la Passione, alle sette effusioni del
sangue di Cristo, alle sette parole di Cristo in croce, ai sette doni
dello Spirito Santo, ai sette sacramenti e alle sette opere di
misericordia.
Sorge
sul luogo in cui fu sepolto Pietro. La costruzione fu voluta
dall’imperatore Costantino nel 320 e la chiesa fu consacrata nel
326 da papa Silvestro I. Era divisa in cinque navate, preceduta da un
vastissimo atrio a quadriportico. Agli inizi del XV secolo la
basilica minacciava di crollare. Dopo tanti tentativi di restauro,
papa Giulio II affidò i lavori al Bramante. L’attuale basilica fu
consacrata da papa Urbano VIII nel 1626.
SAN GIOVANNI IN
LATERANO
Equites singulares di proprietà della famiglia dei Plauzi Laterani. Costantino donò a papa Melchiade il terreno che aveva confiscato alla famiglia patrizia. E’ stata la residenza ufficiale dei pontefici fino al pontificato di Niccolò V (1447- 1455). E’ la chiesa cattedrale di Roma e il papa ne è il vescovo
Equites singulares di proprietà della famiglia dei Plauzi Laterani. Costantino donò a papa Melchiade il terreno che aveva confiscato alla famiglia patrizia. E’ stata la residenza ufficiale dei pontefici fino al pontificato di Niccolò V (1447- 1455). E’ la chiesa cattedrale di Roma e il papa ne è il vescovo
Secondo
un’antica tradizione sarebbe stata fatta erigere da papa Liberio il
5 agosto del 356 nel luogo dove aveva avuto la visione di una
nevicata estiva. Fu ampliata da Eugenio III intorno al 1150. Ospita
mosaici della grande scuola romana del XIII secolo. Il papa
Alessandro VI commissionò il soffitto a cassettoni che fu decorato
con il primo oro giunto in Europa dall’America.
SAN PAOLO FUORI LE
MURA
Fu fatta erigere per volere dell’imperatore Costantino sul luogo che ricorda la sepoltura dell’apostolo Paolo.
Fu consacrata nel 324 da papa Silvestro I, e, prima della costruzione di San Pietro, era la chiesa più grande di Roma. Dopo l’Anno Santo del 1300, fu danneggiata da un terremoto. Distrutta in un incendio nel 1823, fu ricostruita e riconsacrata da papa Pio IX nel 1854.
Tra il 1892 e il 1926 fu eretto il quadriportico antistante l’ingresso principale. Nell’interno lungo le navate sono contenuti in alto i medaglioni in mosaico delle immagini dei 264 papi, da San Pietro a Giovanni Paolo II. Una leggenda ricorda che quando finirà lo spazio per questi medaglioni ci sarà la fine del mondo.
Fu fatta erigere per volere dell’imperatore Costantino sul luogo che ricorda la sepoltura dell’apostolo Paolo.
Fu consacrata nel 324 da papa Silvestro I, e, prima della costruzione di San Pietro, era la chiesa più grande di Roma. Dopo l’Anno Santo del 1300, fu danneggiata da un terremoto. Distrutta in un incendio nel 1823, fu ricostruita e riconsacrata da papa Pio IX nel 1854.
Tra il 1892 e il 1926 fu eretto il quadriportico antistante l’ingresso principale. Nell’interno lungo le navate sono contenuti in alto i medaglioni in mosaico delle immagini dei 264 papi, da San Pietro a Giovanni Paolo II. Una leggenda ricorda che quando finirà lo spazio per questi medaglioni ci sarà la fine del mondo.
T.P.
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