Uno
dei bronzi che nelle Sale Capitoline ha sempre destato maggiore
ammirazione, appartenuto già alla collezione di Papa Sisto IV nel
Rinascimento, sarà il protagonista della nuova mostra ai Musei
Capitolini.
Lo Spinario è opera in bronzo risalente al I secolo A.C., sicuramente nella prim aparte del secolo cioè prima della reazione moraleggiante di Augusto che propose agli scultori romani un ritorno al classicismo greco di V secolo a.C.
Lo Spinario invece dimostra trionfante, nella semplicità della sua posa rilassata e ardita, tutta la concezione artistica di stampo ellenistico che fiorì nel mondo greco a partire dal IV secolo a.C conquistando con il suo gusto per il dettaglio, la perfezione e la scelta di soggetti diversi rispetto a quelli classici, tutto il mondo antico per secoli.
Si può pensare all'Ellenismo come a un precursore del Barocco, il quale certamente dai soggetti ellenistici attinse a piene mani nella sua ricerca di espressività. Entrambi i movimenti ricercavano infatti di provocare stupore nell'osservatore di un'opera, attraverso rappresentazioni ardite e intense dei soggetti ritratti.
Tornando allo Spinario si sa che a Roma la statua ci arrivò certamente in epoca imperiale essendo ben conosciuta da secoli, inclusa da sempre nella collezione presente a Palazzo del Laterano, sede pontificia a Roma da Costantino fino al 1300. E per secoli destò ammirazione in moltissime generazioni di artisti scultori che ad essa si ispirarono, soprattutto nel Rinascimento quando Sisto IV nel 1471 la donò alla città rendendogli uno spazio certamente più pubblico e raggiungibile da tutti gli artisti interessati a vederla.
La posa del giovane uomo intento a sfilarsi una spina dal piede (gesto metaforico probabilmente), seduto col suo corpo leggero e sinuoso su di una roccia col busto ricurvo e lo sguardo ben fissato nel suo scopo e i capelli lunghi secondo la moda greca ellenistica, è la sintesi di molti modelli ellenistici che predicavano semplicità nella scelta del soggetto e di ritrarre azioni quotidiane, non più eroi e dei ma persone comuni ritratti in momenti comuni. A questa semplicità faceva poi da contraltare la rappresentazione naturalistica perfetta del corpo e la posa quasi sempre dinamica caratterizzata da una grande tensione della figura, anche se a riposo come in questo caso.
Orario d'apertura: Martedì-domenica 9.00-20.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso Lunedì, 1 maggio, 25 dicembre. in occasione delle Feste Pasquali il museo è aperto con il consueto orario e la tariffazione vigente.Biglietti: Museo ingresso ordinario intero € 9,50, ridotto € 7,50.
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero: € 8,50, ridotto € 6,50.
Per le mostre si rimanda al sito ufficiale del museo o al numero telefonico riportato di seguito in queanto il prezzo delle mostre varia ogni volta.Sito Internet: MUSEI CAPITOLINI
Informazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00
Lo Spinario è opera in bronzo risalente al I secolo A.C., sicuramente nella prim aparte del secolo cioè prima della reazione moraleggiante di Augusto che propose agli scultori romani un ritorno al classicismo greco di V secolo a.C.
Lo Spinario invece dimostra trionfante, nella semplicità della sua posa rilassata e ardita, tutta la concezione artistica di stampo ellenistico che fiorì nel mondo greco a partire dal IV secolo a.C conquistando con il suo gusto per il dettaglio, la perfezione e la scelta di soggetti diversi rispetto a quelli classici, tutto il mondo antico per secoli.
Si può pensare all'Ellenismo come a un precursore del Barocco, il quale certamente dai soggetti ellenistici attinse a piene mani nella sua ricerca di espressività. Entrambi i movimenti ricercavano infatti di provocare stupore nell'osservatore di un'opera, attraverso rappresentazioni ardite e intense dei soggetti ritratti.
Tornando allo Spinario si sa che a Roma la statua ci arrivò certamente in epoca imperiale essendo ben conosciuta da secoli, inclusa da sempre nella collezione presente a Palazzo del Laterano, sede pontificia a Roma da Costantino fino al 1300. E per secoli destò ammirazione in moltissime generazioni di artisti scultori che ad essa si ispirarono, soprattutto nel Rinascimento quando Sisto IV nel 1471 la donò alla città rendendogli uno spazio certamente più pubblico e raggiungibile da tutti gli artisti interessati a vederla.
La posa del giovane uomo intento a sfilarsi una spina dal piede (gesto metaforico probabilmente), seduto col suo corpo leggero e sinuoso su di una roccia col busto ricurvo e lo sguardo ben fissato nel suo scopo e i capelli lunghi secondo la moda greca ellenistica, è la sintesi di molti modelli ellenistici che predicavano semplicità nella scelta del soggetto e di ritrarre azioni quotidiane, non più eroi e dei ma persone comuni ritratti in momenti comuni. A questa semplicità faceva poi da contraltare la rappresentazione naturalistica perfetta del corpo e la posa quasi sempre dinamica caratterizzata da una grande tensione della figura, anche se a riposo come in questo caso.
Orario d'apertura: Martedì-domenica 9.00-20.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso Lunedì, 1 maggio, 25 dicembre. in occasione delle Feste Pasquali il museo è aperto con il consueto orario e la tariffazione vigente.Biglietti: Museo ingresso ordinario intero € 9,50, ridotto € 7,50.
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero: € 8,50, ridotto € 6,50.
Per le mostre si rimanda al sito ufficiale del museo o al numero telefonico riportato di seguito in queanto il prezzo delle mostre varia ogni volta.Sito Internet: MUSEI CAPITOLINI
Informazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00
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