Una bambinaia, baby-sitter o tata, è una persona che si occupa di prendersi cura dei figli di altre persone, le quali non possono provvedere personalmente perché occupate in attività lavorative o altro.
L'attività di “baby sitter”si svolge prevalentemente presso l'abitazione delle famiglie che richiedono il servizio o anche presso la casa della stessa.
L'attività di bambinaia può essere svolta da professionisti, così come da giovani ragazze o ragazzi, spesso studentesse universitarie, che approfittano del tempo libero per guadagnare qualche soldo.
Vi
chiederete, “come si fa a scegliere la babysitter migliore per i
nostri figli”? “
Come si fa a capire che è proprio quella la
persona
giusta”? “
Come facciamo a sapere che i nostri bimbi staranno bene
in nostra assenza?
Non
è un compito facile scegliere una figura di riferimento alternativa
alla mamma a cui delegare la cura e la gestione del proprio piccolo.
Ansie, dubbi e paure affliggono ogni genitore che si trova a dover
scegliere una babysitter e sarà naturale chiedersi come trovare la
persona giusta di cui fidarsi!
I
requisiti che fanno di una baby
sitter
una brava baby sitter non possono essere solo di tipo professionale,
tra
lei e il genitore si deve instaurare innanzitutto una forte intesa
che dovrà rappresentare il biglietto da visita per il bambino.
Quando si sta a contatto con il bambino bisogna farlo sentire
protetto, al sicuro e non fargli vivere con troppa frustrazione la
separazione con la mamma.
È
importante che all’inizio il bambino venga affidato alla babysitter
solo per poche
ore e soprattutto in presenza della madre, che si allontanerà
definitivamente solo quando il rapporto sarà consolidato.
Mi
raccomando, verbalizzate sempre al bambino con chiarezza che la mamma
e il papà dovranno assentarsi,
che torneranno presto e che nel frattempo lui dovrà stare con la
baby-sitter. Questo servirà al bambino per capire che anche se mamma
e papà non ci sono , non è stato “abbandonato”.
Prima
di affidare il vostro bambino ad una qualsiasi baby sitter, prendete
più informazioni possibili … informatevi sul rapporto che ha in
casa con i genitori, se ha fratelli, sorelle, se ha lavorato con
bambini piccoli o più grandi, chiedete il sesso dei bimbi con cui ha
lavorato, se è sposata, se vive da sola, chiedetele come mai vuole
fare la baby sitter, informatevi sulle abitudini … prestate molta
attenzione alle risposte fredde o troppo diplomatiche, diffidate,
prendete tempo e rispondete “grazie le faremo sapere”!
Accertatevi
sempre che la babysitter sia a proprio agio con il bambino, deve
essere una ragazza solare, allegra, paziente, creativa, deve saperlo
stimolare e non solo cambiare eventuali pannolini o portarlo a fare
il giro del palazzo.
Sicuramente
una domanda che vi ponete spesso e volentieri è dove cercare una
Mary Poppins reale! La cosa più semplice da fare è spargere la voce
tra le amiche e gli amici dei quali vi fidate, poi se la ricerca non
ha dato buoni frutti, allora affidatevi ad un’agenzia referenziata
che saprà indicarvi la persona che meglio corrisponde ai vostri
canoni educativi e di cura del bambino.
Una
brava baby sitter deve essere dolce, affidabile, sicura di se,
giocosa …
Cercate
di avere sempre le idee chiare, preferite più una babysitter stile
“Rottermaier” o stile “Candy Candy”?
La via di mezzo è di
sicuro una babysitter autorevole e determinata ma con la
predisposizione alla gioiosità, al gioco e al calore.
Da
lunedì 7 Aprile 2014 entrano in vigore le norme antipedofilia e
quindi chi assume personale che lavora a contatto con i minori avrà
l’obbligo di richiedere al lavoratore il certificato penale del
casellario giudiziale. Se non lo richiede, il datore di lavoro è
soggetto a una sanzione che va dalle diecimila ai quindicimila euro.
Il
certificato penale detto anche nel linguaggio comune fedina
penale,
in Italia
è un documento contenente un estratto delle sole registrazioni
penali iscritte al casellario
giudiziale
e contiene la storia delle condanne penali passate di un cittadino.
Il cittadino sul cui certificato non figurano condanne penali
definitive è detto incensurato.
I
procedimenti penali ancora pendenti che invece trovano riscontro in
un altro certificato, emesso dalla Procura della Repubblica e non dal
Casellario Giudiziario, che prende il nome di certificato
dei carichi pendenti.
Il Certificato penale può essere ottenuto tramite la lettura dei
registri, tenuti a cura del Ministero
della Giustizia
e aggiornati a cura delle Cancellerie
dei tribunali
ordinari.
Una
circolare del ministero della Giustizia ha già chiarito che
l’obbligo del certificato del casellario giudiziale non riguarda i
volontari, ma restano forti dubbi
sull’applicazione delle nuove regole ad altre categorie, come
appunto baby
sitter,
colf, docenti e bidelli.
Lo
scopo è quello di verificare l’esistenza di condanne per una serie
di reati , pornografia,
prostituzione, adescamento e violenza
ai danni di minori. Tra i primi a chiedere delucidazioni, troviamo
l’Associazione Sindacale dei datori di lavoro dei collaboratori
familiari che rivolge un appello al governo affinché sia rinviata
l’entrata in vigore della norma. Secondo loro creerebbe solo un
forte disagio..
Alcuni
sindacati invece condividono la scelta, che ci sia bisogno di mettere
qualche paletto è chiaro anche al ministero dell’Istruzione. I
tecnici del ministero dell’Istruzione stanno lavorando a una
circolare che spieghi in modo chiaro ai dirigenti come muoversi, un
adempimento complesso considerando che a scuola transitano tante
persone, dai professori ai bidelli, agli addetti alle pulizie.
Cosa
ne pensate?
E’ giusto chiedere il certificato antipedofilia?
Federica
De Sanctis
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