martedì 29 aprile 2014

Il Quadraro e i suoi murales


Dopo un inverno di pioggia è arrivata la bella stagione ma la primavera è esplosa sui muri del Quadraro, un quartiere popolare, ricco di storia, ricordi, un quartiere dell'ex X Municipio, che sta attraversando un recupero e rivalutazione attraverso la street art.
Lo dimostra il progetto M.U.Ro (Museo Urban di Roma), curato dall'artista David Diavù.

Urban artist provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento tra le vie del Quadraro, storico quartiere della Capitale.

Grazie al contributo di numerosi artisti di fama internazionale come Ron English, considerato da molti l’erede di Andy Wharol per le sue opere pop-surrealiste, è nato così il primo Museo Urban di Roma, uno spazio espositivo a cielo aperto dove l’arte contemporanea incontra e si integra alla perfezione con il tessuto urbano e sociale circostante.

La street art domina infatti l’intero quartiere, e non è raro che siano proprio gli abitanti stessi o i titolari degli esercizi commerciali della zona, a richiedere l’intervento degli artisti per rivitalizzare le pareti degli edifici, o le insegne, o ancora le saracinesche di negozi e uffici.

“Quadraro ner core” c'è scritto sulla porta in legno di un edificio completamente rivestito da graffiti che si trova in via dei Pisoni.

Lungo la stessa via è possibile ammirare l’ultima opera di urban art realizzata nel contesto della rassegna: si tratta del Baby Hulk accompagnato da Mickey Mouse (dotato di maschera antigas) realizzato a ottobre da Ron English.


E’ il murales che segna il ritorno dell’artista nella Capitale.

Tra le opere che si incontrano per le vie del quartiere, cattura in particolare l’attenzione dei visitatori il murales di Gary Baseman in piazza dei Quintili, che prende ispirazione dalla drammatica vicenda del rastrellamento avvenuto nel 1944 ad opera delle truppe naziste per le vie del Quadraro.

Proseguendo la passeggiata si arriva in via dei Lentuli, qui che si trova il murales che rappresenta il “manifesto” del progetto M.U.Ro., e che porta la firma del suo creatore, Diavù: “L’arte feconda il Quadraro”. 

T.P.

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