La
Villa
dei Quintili
è un sito archeologico situato a Roma,
tra il V miglio dell'Appia
antica
e il settimo chilometro della via
Appia nuova.
Nel
2013 il circuito museale delle terme
di Caracalla,
della tomba
di Cecilia Metella
e della villa dei Quintili è stato il ventiduesimo sito statale
italiano più visitato, con 245.613 visitatori.
La
villa sorse lungo l'Appia Antica, dove affacciava l'ingresso
monumentale, estendendosi verso nord sul poggio creato da una lingua
di lava
proveniente da antiche eruzioni del Vulcano
Laziale.
La
villa è databile alla tarda età adrianea,
cioè alla prima metà del II
secolo.
proprietari erano due fratelli, Sesto
Quintilio Condiano
e Sesto
Quintilio Valerio Massimo,
grandi proprietari fondiari.
Tenuti
in grande onore da Antonino
Pio
e Marco
Aurelio,
la loro ricchezza e fortuna suscitò l'avidità di Commodo,
che li accusò di aver congiurato contro di lui e nel 182-183
li fece uccidere, appropriandosi dei loro beni.
La
grande proprietà divenne così una villa imperiale.
Il
complesso rimase in uso fino al VI
secolo.
Lungo
le vie consolari i Romani costruivano le loro tombe. La villa dei
Quintili sorse in un luogo storicamente prestigioso, all'altezza
delle due antiche tombe a
tumulo
attribuite dalla tradizione agli Orazi
e ai Curiazi.
Il primo reperto di cui si ha notizia è di un sarcofago contenente
le spoglie di una fanciulla in ottimo stato di conservazione trovato
nel 1485
presso il casale tenuto dai frati di Santa Maria Nova, fu ritenuto
essere quello di Tulliola, la figlia di Cicerone, ed esposto al
Palazzo
dei Conservatori
finché non si dovette seppellirlo nuovamente.
Fino
alla fine del Settecento questi terreni fecero parte del patrimonio
immobiliare ecclesiastico.
Altri
scavi furono effettuati tra il 1834
e il 1840,
dei cui ritrovamenti si hanno però pochissime notizie.
Alessandro
Torlonia
promosse un nuovo ciclo di ricerche tra il 1850
e il 1856,
affidandole a Giovanni
Battista Guidi.
Siccome il governo pontificio stava facendo eseguire scavi e
sistemazioni sull'Appia Antica da Luigi
Canina.
Durante
gli anni
venti
del Novecento furono fatte nuove scoperte, del tutto casuali, furono
rinvenute le grandi statue acefale di Apollo
citaredo e di Artemide.
Tra
l'Appia e l'area centrale sono state scavate le estremità dello
xystus, portico, lungo quasi 300 metri. Dal grande ninfeo sull'Appia
Antica proviene la statua della Niobe, oggi esposta nell'antiquarium.
Nel 2011 è stata utilizzata dal regista Woody Allen per le riprese
del film "To Rome with love", quale esempio di architettura
termale dell'Antica Roma.
Federica
De Sanctis
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