Un
nostro lettore ci ha chiesto di pubblicare questa lettera e noi lo
facciamo volentieri.
Anghingò,
per noi di vecchia data era una conta per vedere chi doveva cercare
gli altri bambini che si nascondevano, oggi è sinonimo di
tranquillità.
Vi
raccontiamo con piacere la nostra avventura.
Il
nostro racconto parte da lontano, relativamente lontano, circa 4,5
anni fa.
Nel 2010 nasce la nostra prima figlia, entusiasmo, momenti
indimenticabili di felicità, anche momenti di tensione, nel dover
riorganizzare una vita, la nostra di neo genitori.
Arrivano
le prime gioie ma anche le prime preoccupazioni, abbiamo questa
meravigliosa creatura ma non ci sono le istruzioni per l'uso.
Separarci, anche per pochi istanti dalla nostra bambina diventa un dramma, come
qualsiasi genitore che vuole il meglio per i propri figli, la ricerca
dell'asilo nido diventa un problema.
Entrambi lavoriamo e l'asilo nido è necessario, indispensabile.
Inizia
la ricerca dei nidi, giriamo, visitiamo, ogni nido ha qualcosa che
non ci piace, non ci piace come ci accolgono, non ci piace perché
non ha il giardino, non ci piace, perché alla fine non vogliamo
separarci dalla nostra bambina.
Si è
difficile pensare che altri si prendono cura della tua bambina,
piccola, indifesa, nella nostra spasmodica ricerca ci imbattiamo in
un asilo, che non conoscevamo, sull'Appia, inoltre neache vicino alla
nostra abitazione, incredibile, veniamo accolti da una mamma, una
delle proprietarie.
Nasce
inevitabilmente un'intesa, capiamo che il problema non eravamo noi.
Vediamo
l'asilo è ben tenuto, curato, i dettagli fanno la differenza, ha il
suo giardino, le attività per i bambini sono tante, la disponibilità
di partecipazione dei genitori c'è, il personale cordiali, le
istruttrici meravigliose, ma la paura è sempre tanta.
Sapete,
siamo genitori, la nostra bambina è speciale, come tutte le
bambine e i bambini di tutti i genitori, la diffidenza è elevata,
sarà la stuttura giusta? Saranno capaci di accudire la nostra
bambina? Saranno bravi con lei? Le domande che ci passavano per la
mente erano tante.
Passa
il tempo, la bambina inizia a frequentare il nido, “genitori
paranoici”, blitz all'asilo per vedere come si trova la nostra
bambina, veri agguati da incursori dei marine, ogni volta scoprire la
dolcezza, l'amore e la dedizione di ogni singola persona presente
nell'asilo, tutti indistintamente tutti, da chi cucina a chi
accudisce i nostri figli, dalla coordinatrice, alle titolari.
Ogni
giorno una rivelazione, una dolce e bella rivelazione, la nostra
bambina si trova bene, iniziamo a tranquillizzarci, scopriamo l'amore
e la dolcezza, la pazienza di ogni persona nei confronti della nostra
bambina, anche nei nostri confronti, vediamo negli occhi di ogni
persona l'amore tenero nell'accudire il bambino.
Il
nostro racconto non finisce qui, poco più di un'anno e mezzo nasce
la seconda nostra figlia, siamo felici, sicuramente non abbiamo la
preoccupazioni dell'asilo, abbiamo il nostro asilo, si, avete capito bene, il nostro nido, entrambe vanno all'Anghigò!
Vi
abbiamo voluto raccontare questa nostra avventura perché la nostra
bambina più piccola quest'anno lascerà l'Anghingò è il suo ultimo
anno, anche lei sta crescendo, volevamo omaggiare con questa lettera
tutte le persone che in questi anni si sono occupate delle nostre
cucciole, in maniera eccezionale, in maniera meravigliosa, con
competenza, professionalità, soprattutto con AMORE!
Vorremmo
ringraziare una ad una, vorremmo fare i loro nomi, ma sarebbe
limitativo vogliamo dirvi che siete nel nostro cuore e quello dei
nostri figli, grazie per aver accudito con tanta passione, attenzione e
amore le nostre bambine, grazie per averci accudito, noi come
genitori!
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