Oggi 10 Giungo una nostra lettrice ci
manda una e-mail chiedendoci di pubblicarla.
E' una richiesta come spesso accade nel
nostro paese di aiuto, un appello di “pari opportunità”, di
“dignità per tutti”, noi accogliamo questa lettera e la
pubblichiamo volentieri, con grande amarezza, ci rendiamo conto che i
diritti dell'individuo spesso vengono lesi e ingnorati, noi siamo
sempre al fianco dei più deboli!
“Roma, 7 giugno 2014 - “Adesso
fuori i diritti" Il titolo del 20esimo Gay Pride.
Ignazio Marino, ha presenziato alla parata indossando la fascia tricolore.
Di certo, la notizia risuonerà su tutti i Tg e giornali Nazionali, rendendogli grande visibilità.
Ringraziamo il Sindaco della Capitale, per aver mostrato tanta sensibilità.
GLI CHIEDIAMO DI ”ESSERCI” ANCHE PER I DIRITTI DI BAMBINI e delle EDUCATRICI
PRECARIE che con un colpo di spugna sono state cancellate, in quanto, Roma Capitale nella figura dell'assessore A. Cattoi ha preferito affidare ai Nidi Privati e Convenzionati, la gestione per il mese di luglio, ciò con conseguenze che ricadranno sui bambini, per quanto concerne la continuità educativa ed il benessere psico-fisico degli stessi, sulle famiglie e su noi precarie ("POVERACCE SENZA DIRITTI E VISIBILITA'").
Adducendo la falsa motivazione che noi
supplenti Educatrici non siamo disponibili a lavorare, diffamandoci.
Nel mese di Aprile, ogni educatrice, come tutti gli anni, rilascia all'Ufficio Personale del Municipio di Roma Capitale, presso il quale presta servizio, un documento (firmato e protocollato) attestante la propria disponibilità a lavorare durante il mese di luglio, mese che, per noi PRECARIE, rappresenta l'unico momento in cui si riesce a percepire uno stipendio decente.
Ogni giorno lavoriamo con chiamata giornaliera, anche per sole tre ore, senza diritto alcuno (malattie, ferie...); molte sono costrette ad estenuanti viaggi in treno per raggiungere il posto di lavoro (sono di più le ore di treno che di lavoro) , a fine mese lo stipendio è ridicolo (500-600 euro) per questo si spera in Luglio. Ciò a testimonianza che pur di lavorare si fa di tutto.
Chiedo, la rettifica da parte della signora Cattoi, delle menzogne rilasciate al giornale: "La Repubblica" (articolo del 07/06/2014), offendendo la nostra dignità.
Confido nella Vostra attenzione a questa mia.”
Distinti saluti, Daniela Guida.
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