mercoledì 15 aprile 2015

Riflessioni


Le mie sono una serie di semplici riflessioni, non hanno nessun valore di giudizio.
Parlando con le persone, leggendo, vedo una situazione sempre più complessa e compromessa.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una serie di proteste. Dai capitolini per il salario accessorio, alla multiservizi, ai cassaintegrati di Risorse per Roma che, nella loro dignità e silenziosamente, hanno accettato le scelte dell'azienda, per passare al malaffare di Mafia Capitale. Situazioni completamente diverse tra loro, ovviamente, che hanno coinvolto Roma.

Sembrerebbe che il male di Roma sia nato consolidato, ramificato in due anni. Come se ognuno di noi sia nato e in due anni sia diventato maggiorenne senza passare nelle varie fasi biologiche dell'essere umano.

Sembra che la nostra memoria sia tarata o ferma ad un passato relativamente recente. E che non riusciamo ad analizzare i problemi nel loro insieme. Creiamo un quadro clinico incompleto, cercando cure  più ad una appartenenza ideologico-politica che ad una analisi reale e obbiettiva.

La politica, con i suoi continui scandali, da destra a sinistra, passando per un ipotetico centro, è stata colpita e coinvolta, è venuta meno la sua credibilità. Aggiungiamo, a volte, una classe dirigente inadeguata e impreparata, e la miscela è pronta.

Il salario accessorio parte dalla prima giunta Rutelli per approdare a Marino, passando per Veltroni e Alemanno. Eppure la colpa è del Sindaco Marziano.

Abbiamo assistito ad una maggioranza più impegnata a fare l'opposizione vera che a gestire e risolvere le problematiche di una città ricca di storia e cultura.
Abbiamo visto municipi commissariati, multagate, trasformando una panda più famosa della coca-cola. Abbiamo visto dimissioni di consiglieri comunali e sondaggi improvvisi, tutto in due anni. Abbiamo visto candidati su due municipi in due liste diverse. Abbiamo visto sbagliare votazioni, cambiare casacche più veloci di un lampo. E abbiamo visto un po' di cose, certamente non gratificanti.

Ci rendiamo conto, a volte, di avere una classe dirigente inadeguata e impreparata a fronteggiare le grandi problematiche di una città come Roma. Non una semplice città, ma la Capitale.
Eppure sembra che tutto sia nato e cresciuto in due anni. Sembra che sia tutta colpa di altri. E che tutti abbiano l'elisir di lunga vita.

Ora, siamo sicuri che la colpa è sempre degli altri?
Sarebbe il caso che anche noi, che non ci interessiamo alla politica, facessimo il nostro esame di coscienza?
Siamo sicuri che non andare a votare è la cosa migliore o diamo maggiori margini di manovra?
Siamo veramente sicuri che un po' di questa situazione non sia anche determinato da questo nostro disinteresse?

Fabio Travaglini


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