domenica 26 aprile 2015

Basilica di Santa Maria Maggiore e i suoi misteri





La Basilica di Santa Maria Maggiore, edificata sull'Esquilino, nel cuore di Roma (si trova a pochi minuti dalla centralissima Stazione Termini) è una delle più importanti chiese della Capitale, inserita nel novero delle quattro Basiliche patriarcali (insieme con quelle di San Pietro, in Vaticano, San Giovanni in Laterano e San Lorenzo fuori le Mura), nonché in quello delle Sette Chiese Romane della Cristianità, da visitare nel famoso percorso giubilare (le altre sono San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura, San Lorenzo fuori le Mura, San Sebastiano e Santa Croce in Gerusalemme). È detta anche Basilica della Natività perché è quella che celebra la Nascita di Cristo per eccellenza, ospitando, tra l'altro, le reliquie della Santa Culla di Nazareth.

Notevole, anche se aperta al pubblico solo in rare occasioni, è la Loggia dei Papi, al livello superiore della basilica, la Madonna, il miracolo della neve e i Santi Paolo, Iacopo, Girolamo, Battista, Pietro, Andrea e Mattia. Dalla loggia si gode di una splendida vista sulla Piazza di Santa Maria Maggiore, dominata dalla Colonna della Pace, monumento realizzato con l'unica colonna trovata integra nei resti dell'antica basilica di Massenzio, sulla quale è stata posta una statua della Madonna con Bambino (1615).

Vediamo ora, di seguito, alcuni degli aspetti più nascosti e meno noti di questo edificio.



Recenti scavi archeologici effettuati sotto la Basilica, tra il 1966 ed il 1971, hanno riportato un vasto ambiente risalente all'epoca romana, che con tutta probabilità era un'abitazione patrizia.

Un monumento ipogeo che si scopre a oltre dieci metri di profondità, caratteristica il silenzio che avvolgente e una umidità dell'85 per cento.
 «Il tema della figura femminile si rincorre in tutta la decorazione dalla sala basilicale con volte a botte e abside, al vestibolo, come un fil rouge preciso e costante, per questo l’ipotesi è che ci sia una dedica speciale ad una donna precisa in questo luogo», raccontava.

I restauri, hanno determinato una doppia vita per la basilica: Augustea per le tre navate con l’intonaco misto a madreperla con sfumature di azzurro ottenuto con vetro macinato, e Neroniana per il vestibolo che cita la Domus Aurea nei fraseggi policromi degli stucchi.

Augusto e Nerone, due imperatori che echeggiano in questo luogo animato di sacralità, mistero, magia.
La basilica sotterranea venne scoperta nel 1917, in seguito ad una frana nella soprastante ferrovia. Scendere nella basilica è un'esperienza unica nel suo genere.
Le imponenti navate, l'elegante pavimento in mosaico bianco a cornici nere. E sulla lunga volta della navata centrale, così come nella parte superiore dell'abside, una serie di stucchi sopravvissuti ad un interramento di secoli  rimanda a episodi della mitologia greco romana. Dal suicidio di Saffo per amore, alle figure di Vittorie alate, la donna è ovunque.






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