lunedì 13 aprile 2015

La “Roma Capitale 2.0″ di Roberto Morassut



Il 10 Aprile si è  svolta a Cinecittà, una delle presentazioni del libro Roma Capitale 2.0 di Roberto Morassut. L’ennesimo libro di un politico? Anche, ma sembra che questa volta si sia parlato di sociale. Presenti nella sala, di fronte ad una platea di oltre settanta persone (quasi interamente semplici cittadini) l’autore stesso, introdotto da Cinzia Lancia (consigliere del VII Municipio) e presentato da Fabio Travaglini.


Quello che emerge dall’incontro con i cittadini, lettori e non, è la voglia da una parte di riprendersi un senso del vivere civile che  la gente ‘comune’ sembrava aver dimenticato e che ora sta riacquistando proprio in seguito agli eventi legati alla presenza invasiva della politica corrotta sul territorio. E dall’altra, ovvero dal punto di vista dello scrittore , nonché Deputato del PD, di volere riallacciare un dialogo proprio con la parte buona della città.
In entrambi quindi, l’intento di non lasciarsi sopraffare dal letame che sta seppellendo Roma e più in generale i cittadini per bene. Diversi gli interventi delle numerose persone presenti. La più energica è certamente quella del signor Aurelio, se non altro per la sua età. Un 84enne lucidissimo che ha esposto le sue perplessità sulla mala gestione delle amministrazioni comunali succedutesi in questi anni. Altri hanno toccato i temi cari a gran parte della platea di convenuti. Il degrado sociale, i centri di ricovero usati come domicili fiscali, le invalidità false, la clandestinità. Durante il confronto, sempre molto civile, solo un paio di momenti di dibattito più acceso, quando si tocca l’argomento delicato dei campi Rom.
L’autore ascolta, prende nota e subito dopo risponde punto su punto. Tratta con franchezza i temi scomodi alla politica di sinistra. Punta il dito sulla corruzione che ha allontanato i cittadini dalla politica, compromettendone il dialogo e illustra la sua idea di un giusto rapporto. Un’apertura più limpida delle iscrizioni, una riduzione degli sprechi attraverso la diminuzione del numero di regioni (da 20 a 12), l’assunzione di Roma a vera capitale d’Italia, ma col rango di Regione. Come avviene nell’attuale Berlino. Un quadro attento delle problematiche politiche fino ad ora colpevoli di una selvaggia rincorsa ai tesseramenti, di un desiderio spasmodico di sedere sulle poltrone direttive dell’imprenditoria. Insomma, le parole del Deputato Morassut sembrano (agli occhi dei cittadini presenti) quelle di un uomo che vuole mischiarsi ad essi per risollevare le sorti di una città cara ai romani e fino ad ora bistrattata dai giochi di potere do chi non sa che farsene della legalità.


Nessun commento:

Posta un commento